Rosa canina: le proprietà, i benefici e le controindicazioni
Erbe e fitoterapia

Rosa canina: le proprietà, i benefici e le controindicazioni

Tutto quello che devi sapere per utilizzare questo fiore profumato per la salute e il benessere dell'organismo e la bellezza in modo efficace e sicuro

La rosa canina (Rosa canina L. o Rosa lutetiana Léman) è un arbusto spinoso, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, che cresce spontaneo in tutta Italia ed Europa.

Tutto sulla rosa canina

Dalla descrizione alle proprietà, scopriamo tutti gli usi della rosa canina.

Indice dell'articolo

Rosa canina: descrizione botanica della pianta

La rosa canina, detta anche rosa selvatica, rosa delle siepi, rosa spina o rosa di macchia è diffusa un po’ ovunque, nelle campagne, in collina e fino a 1900 metri di altitudine, ai margini dei boschi, lungo strade sterrate, all’interno di campi incolti, purché in terreno argilloso e ambiente soleggiato. La pianta della rosa canina può arrivare fino a 4 metri di altezza, presenta ramoscelli legnosi cosparsi da piccole spine rosse.

  • Le foglie della rosa canina sono formate da cinque o sette foglioline più piccole, con forma ovale allungata e contorno dentellato; hanno la parte superiore liscia e quella inferiore coperta da una sottile peluria.
  • I fiori della rosa canina sono semplici, con cinque petali di colore bianco, rosa o più raramente rosso; il loro profumo è delicato e fioriscono da maggio-giugno fino a luglio-agosto.
  • Le bacche di rosa canina, che maturano in ottobre-novembre, sono ovoidali e di colore rosso-arancio acceso: sono il falso frutto della pianta (cinorrodi), mentre il vero frutto (acheni) sono i semini gialli ricoperti di fitta e sottile peluria in esso contenuti. Le bacche vengono raccolte in autunno-inverno, quando maturano ed hanno un sapore acidulo.

Rosa canina: parti utilizzate in fitoterapia

  • Le gemme per realizzare il macerato glicerico;

  • Le bacche (falsi frutti) per tintura madre, integratori, infusi, tisane e decotti;

  • I fiori per macerati freddi (in acqua a temperatura ambiente per 24 ore)

Rosa canina: simbologia della pianta

La rosa canina rappresenta la delicatezza, il silenzio, la riservatezza, la gioia di vivere.

Principi attivi delle bacche e dei fiori di rosa canina

  • Le bacche di rosa canina sono ricchissime di vitamina C, ben 2.200 mg per 100g, mentre ad esempio 100g di arance ne hanno solo 50 mg. Sono caratterizzate anche dalla presenza di betacarotene, che nel corpo si trasforma in vitamina A e di un altro carotenoide antiossidante, il licopene; sono presenti anche alcune vitamine del gruppo B, in particolare B1 e B2, la vitamina E e la K.
  • Contengono inoltre acido folico, flavonoidi, tannini e acidi grassi (tra cui acido oleico, palmitico, oleanolico, stearico e linoleico). Notevole è anche il contenuto di sali minerali, in particolare ferro, zinco, rame, calcio, manganese, boro, sodio, fosforo, potassio e magnesio. Infine, la bacche di rosa canina sono ricche di acqua (75%), fibre (24%, con il 5,1% di pectina, una fibra solubile emolliente e regolarizzante dell’intestino) e proteine (7,2%).
  • I fiori della rosa canina sono un’ottima fonte di antiossidanti, in particolare di polifenoli e carotenoidi antiage. Sono presenti anche vitamina B3, C D ed E, oli volatili, acido tannico, acido malico, pectina, ferro e zinco.

Le proprietà delle bacche di rosa canina

  • Le bacche di rosa canina sono stimolanti del sistema immunitario, depurative, diuretiche (senza affaticare i reni e favorendo l’eliminazione degli acidi urici), tonificanti dei vasi sanguigni e in particolare dei capillari, ipocolesterolemizzanti (riducono il colesterolo cattivo LDL), antirughe. Vengono utilizzate nelle carenze di vitamina C e possiedono proprietà antinfiammatorie, soprattutto in caso di problematiche a livello del sistema respiratorio, come tosse e raffreddore, ma anche faringiti e tonsilliti. Aiutano anche in presenza di asma e contro forme allergiche, sia in modo preventivo sia curativo.
  • Le bacche di rosa canina agiscono come disinfiammanti delle mucose nasali e delle prime vie aeree, come pure degli occhi, in caso di congiuntivite. Inoltre, hanno un effetto tonico e stimolante, utile per affrontare periodi particolarmente faticosi, contrastando stanchezza fisica e affaticamento mentale.
  • L’azione antinfiammatoria delle bacche di rosa canina si manifesta anche a livello dell’intestino. Sono utili sia in caso di diarrea (grazie ai tannini dall’azione astringente) sia di stipsi(per via delle fibre solubili che contengono utili anche per sostenere la flora batterica intestinale).
  • La sinergia tra la vitamina C e i flavonoidi delle bacche di rosa canina favorisce l’assorbimento del ferro, oltre che contribuire alla produzione di emoglobina. La rosa canina ha anche proprietà antiossidanti, che agiscono in particolare sul sistema circolatorio, proteggendolo e migliorando la circolazione, e sui tessuti, combattendo i radicali liberi e prevenendo l’invecchiamento cellulare. La vitamina C stimola anche la produzione di collagene, la principale proteina del corpo umano, che mantiene tonica e giovane la pelle, protegge ossa, tendini, legamenti, muscoli e articolazioni.

Come utilizzare le bacche di rosa canina

  • In tutti i casi indicati, il consiglio è di assumere le bacche di rosa canina sotto forma di estratto secco (titolato almeno al 10% in vitamina C) o di tintura madre. Per l’estratto secco se ne consigliano 2 grammi al dì, in 2-4 assunzioni, con acqua e durante i pasti. Per la tintura madre, se ne prendono 20-25 gocce in poca acqua 3-3 volte al giorno.

  • Per quanto riguarda invece il macerato glicemico, questo è da consigliare soprattutto ai bambini, in caso di tonsilliti, rinofaringiti, otiti, ma anche in presenza di ritardo nella crescita. Per gli adulti, è utile in caso di anemia, emicrania, eczemi, herpes recidivante sia labiale che oculare, allergie e asma. Per i bimbi se ne consigliano 20 gocce in poca acqua per 2-3 volte al dì; 50 gocce per l’adulto.
  • Per un’azione riscaldante, utile in presenza di malattie da raffreddamento, è utile utilizzare anche l’infuso.

Come preparare l'infuso di bacche di rosa canina

L'infuso di bacche di rosa canina si può preparare comodamente a casa, utilizzando le bacche acquistate in erboristeria oppure raccolte con le proprie mani, lontano dai luoghi inquinati, a inizio inverno meglio se dopo una gelata (che rende morbide le bacche). Se raccolte, le bacche vanno prima ripulite accuratamente dai semi e dalla peluria contenuti all’interno. Poi vanno seccate al sole, oppure dentro a un forno ventilato (se avete un essiccatore, ancora meglio). Dopodiché le bacche secche vanno macinate, in un mortaio o con un macinacaffè. Quindi si può procedere con la preparazione della tisana. Le bacche secche e triturate vanno messe in infusione per almeno 10 minuti. La dose in genere è di 2-3 cucchiaini di bacche triturate per 150ml di acqua calda ma non bollente (per non distruggere la vitamina C che contengono). Infine, filtrare e dolcificare a piacere con miele o stevia. Gustare la bevanda calda, per un effetto rilassante, oppure anche fresca, per un effetto rinvigorente.

Prepara così un infuso contro le infezioni alle vie urinarie

La rosa canina aiuta a combattere le infezioni, in particolare quelle delle vie urinarie: per un’azione disinfettante, fai bollire per 5 minuti 250 ml di acqua con la scorza di un limone bio e 3 cm di radice di zenzero; togli dal fuoco, lascia intiepidire leggermente, filtra e unisci 6 bacche di rosa canina. Fai riposare per 10 minuti; filtra ancora, unisci 1 cucchiaino di D-mannosio (in erboristeria, farmacia oppure on line) e bevi.

Le proprietà dei fiori di rosa canina

  • I fiori di rosa canina sono antistress, utili contro il mal di testa, la depressione lieve, la cattiva qualità del sonno e l’ansia. Vengono utilizzati anche per trattamenti detox e diuretici, contro i disturbi del ciclo e quelli della pre e della menopausa. Per usufruire di queste loro proprietà, usa il macerato a freddo: metti 1 cucchiaio di petali in 200ml di acqua a temperatura ambiente; lascia riposare per 8-10 ore, quindi filtra (schiacciando i petali) e bevi una volta al giorno.
  • I suoi petali freschi si fanno essiccare all’ombra per comporre profumatissimi pot-pourri, da racchiudere in un sacchetto di tela con poche gocce di essenza di rosa e da riporre negli armadi, contro le tarme e i cattivi odori. I petali di rosa canina possono anche essere aggiunti alle insalate e ai risotti, alle macedonie, ai gelati e alle creme.

Rosa canina: controindicazioni

  • In gravidanza e durante l’allattamento meglio evitare, o comunque non esagerare, con l’assunzione di rosa canina. In caso di sovradosaggio, a causa del suo elevato contenuto in vitamina C, la rosa canina può determinare vari sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale, come nausea e vomito, spasmi e diarrea, ma anche affaticamento e mal di testa.
  • La rosa canina contiene nichel, per cui è bene moderarne l’assunzione se siete allergici a questo metallo.
  • A causa del suo elevato contenuto in vitamina C, inoltre, interagisce con alcuni farmaci. Tra cui gli antiacidi, che nella loro formulazione contengono alluminio, provocandone un maggiore assorbimento con effetto dannoso per l’organismo, e farmaci antidepressivi contenenti litio, rallentandone lo smaltimento e risultando così tossico.
  • I flavonoidi contenuti nella rosa canina, poi, possono interferire con terapie farmacologiche a base di estrogeni. Per una corretta somministrazione, quindi, fare sempre riferimento a un erborista esperto oppure rivolgersi a un medico che conosca la fitoterapia.

I fiori di Bach: Wild Rose/rosa canina

Nella terapia con i fiori di Bach, Wild Rose (ovvero i petali della rosa canina) è indicato per coloro che sono affetti da stati di apatia, che si rassegnano senza lamentarsi, che si sentono stanchi per mancanza di interesse per la vita quotidiana. Di fronte alla malattia oppure a un cambiamento, chi ha bisogno di questo fiore non sente di avere la forza per affrontarli. Non c’è interesse a migliorare la propria condizione, a superare le difficoltà della vita. La frase chiave che Wild Rose scongiura è: "Tanto ormai...".

Per poter utilizzare questo fiore, occorre diluire 4 gocce del rimedio puro in 30ml di acqua minerale naturale con l’aggiunta di 2 cucchiaini di brandy. Di questa miscela, se ne prendono poi 4 gocce 4 volte al giorno, direttamente sotto la lingua, ricordandosi di agitare sempre la bottiglietta prima dell’uso. La prima assunzione sarà la mattina al risveglio, l’ultima prima di andare a dormire.

Rosa canina: cosmesi naturale

In cosmetica, la rosa canina viene utilizzata per le sue proprietà lenitive, tonificanti e astringenti.
 Ideale per la pelle grassa, la deterge senza ridurne l’idratazione. Inoltre, tonifica la pelle dopo gli '-anta', donandole elasticità e luminosità. È un ottimo antirughe. La trovi in creme, lozioni, idrolati (acqua di rose).

Rosa canina: l'olio che protegge le gengive

Per mantenere denti e gengive in salute e prevenire infiammazioni e infezioni, ogni mattina, dopo aver lavato i denti, versa in un cucchiaio da tè di olio di sesamo e 7 gocce di olio di rosa canina, mescola bene poi passalo su lingua, gengive e denti con l’aiuto di un pennellino. Lascia assorbire per 5 minuti, poi elimina i residui e sciacqua la bocca con mezzo bicchiere d’acqua calda e qualche goccia di limone.

  • L’olio di rosa canina favorisce la cicatrizzazione dei tessuti della bocca e li protegge dagli attacchi batterici.
  • L’olio di sesamo, da sempre utilizzato dalla medicina ayurvedica indiana, è un grande antinfiammatorio che rinforza le mucose orali ed elimina da denti e gengive i ristagni di cibo e germi.

Coltivazione della rosa canina

La rosa canina cresce allo stato selvatico negli ambienti di collina e di montagna, ma vegeta bene anche in vaso. Ama la penombra e le serve un vaso capace, alto almeno 40-50 cm, perché ha radici lunghe e robuste, che si propagano in profondità. Il terriccio dev’essere ben drenato. La rosa canina può anche essere usata come rampicante, addossandola a una parete del terrazzo o a una grata.

Rosa canina, un po’ di storia

La rosa canina è la specie di rosa più diffusa nelle zone temperate del mondo. Nell’Oregon e in Colorado sono trovati resti fossilizzati che risalgono a più di 40 milioni di anni fa. Secondo Plinio il Vecchio le radici della rosa canina potevano curare la rabbia trasmessa dai morso dei cani. Tale credenza nasceva dalla lettura simbolico-analogica delle spine, che ricordano i denti di questo animale. Quindi, per analogia, la pianta avrebbe dovuto curare i problemi derivanti dal loro morso. Proprio per questo motivo nel Diciottesimo secolo Linneo, il naturalista svedese fondatore della moderna botanica e zoologica, diede a questa rosa l’aggettivo “canina”. In realtà le attuali conoscenze scientifiche hanno escluso che la rosa canina abbia qualche effetto sulla rabbia trasmessa da cani e altri animali come volpi, moffette ecc.

Conoscevano e usavano la rosa canina gli antichi romani, gli assiri e i persiani. Ippocrate (460 a.C.-377 a.C.) considerava la rosa canina come il rimedio adatto contro la tubercolosi, malattia già riscontrata nel Neolitico e nelle mummie egizie. Anche Avicenna (980 d.C.-1037 d.C.), medico e filosofo arabo, la utilizzava allo stesso scopo e così fu per i medici di tutto il Medioevo. In Germania, veniva mangiata nella notte di Capodanno per proteggersi dalle infezioni. Durante la Seconda Guerra mondiale, in Inghilterra, la rosa canina venne utilizzata per la preparazione di uno sciroppo da somministrare ai bambini come integratore di vitamina C, per la prevenzione dello scorbuto. Alla fine della guerra il raccolto annuale era di circa 450 tonnellate e la raccolta continuò fino ai primi anni ’50.

Bibliografia dell'articolo

  1. Antioxidant potential of wild rose
  2. Therapeutic Applications of Rose Hips from Different Rosa Species
  3. Bioactive compounds and antioxidant activity of Rosa canina L.biotypes from spontaneous flora of Transylvania
  4. Pigments, Polyphenols and Antioxidant Activity of Leaf Extracts from Four Wild Rose Species Grown in Sicily

Fiorella Coccolo
Esperta di erbe officinali e alimentazione. È direttore responsabile di Curarsi Mangiando, Le Ricette PerdiPeso e Le Ricette della Salute delle Edizioni Riza
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