Lo stress è una reazione psicofisica a ostacoli, compiti e cambiamenti percepiti come eccessivi. Scopri cause, sintomi e come gestirlo per migliorare il tuo benessere
Lo stress è una risposta fisiologica di allerta e attivazione che il nostro organismo mette in atto per affrontare compiti, ostacoli e cambiamenti ed è quindi un fenomeno naturale e positivo. Il problema si presenta quando, a causa di un errato atteggiamento mentale, l’attivazione di risposta diventa cronica. Ciò può accadere sia perché i compiti stressanti si protraggono nel tempo, sia perché la risposta di attivazione si presenta anche di fronte a eventi che non dovrebbero provocarla, o si presenta in modo abnorme. In questo caso lo stress, essendo caratterizzato da modificazioni di tipo neurochimico, può alla lunga danneggiare la salute fisica e mentale.
La strategia migliore da utilizzare per ridurre lo stress attraverso il Metodo Riza coinvolge diversi tipi di intervento: di rilassamento, di accoglienza del disagio, volti a ridurre il perfezionismo, il giudizio su di sé e il senso di colpa. Esistono esercizi e tecniche per imparare a gestire lo stress, ritrovare l’armonia interiore e vivere una vita più serena e appagante.
È possibile distinguere diversi tipi di stress. Si parla di stress acuto se la fase stressante dura per un tempo limitato e si presenta una volta sola; mentre si tratta di stress cronico quando la fonte di tensione e preoccupazione è prolungata e arriva a minacciare tutte le sfere vitali della persona e il perseguimento degli altri obiettivi. A cavallo tra questi due, c’è infine lo stress cronico intermittente, cioè che si manifesta a intervalli regolari, prevedibili e limitati. Oltre alla durata, è importante chiarire la natura dello stressor (o fattore di stress) che può essere benefico (e viene definito eustress), perché conferisce tono e vivacità all’organismo, oppure nocivo (e viene definito distress), perché può portare a una diminuzione delle difese immunitarie e alla comparsa di relativi sintomi fisici e psicologici.
Chi tende a essere troppo razionale e perfezionista, chi deve pianificare tutto e teme l’imprevisto, chi fatica ad accogliere i suggerimenti dell’istinto, chi non ha un buon rapporto con l’intuito, con l’immaginazione e con un lato di sé più creativo, sperimenta più di alti livelli di tensione e ansia perché sovraccarica ogni impegno di significati personali non necessari. La qualità della risposta da mettere in campo contiene allora, per la persona stressata, un implicito giudizio su di sé e viene percepita come portatrice (o meno) di una conferma del proprio valore, caricando così di aspettative tali da minacciare l’immagine che la persona ha di se stessa. Ecco che lo stress, da normale funzione fisiologica, diventa un attivatore di malessere.
A causa di questo atteggiamento mentale perfezionista e insieme insicuro la persona finisce poi per aumentare a dismisura il carico di impegni e doveri, così che anche l’elemento quantitativo si rivela in realtà una conseguenza dell’approccio sbagliato di partenza. L’atteggiamento mentale corrosivo, quindi, costringe il più delle volte la persona stressata a sostare in una tensione perenne che toglie energia e rende sempre più stanchi e insoddisfatti.
Soffri di stress e non sai come uscirne? Scopri le Meditazioni guidate per vincere lo stress, condotte dalla dottoressa Chiara Marazzina.
È possibile distinguere due tipi di stress. Si parla di stress acuto, se la fase stressante dura per un tempo limitato e si presenta una volta sola; mentre si tratta di stress cronico quando la fonte di tensione e preoccupazione è prolungata e arriva a invalidare tutte le sfere vitali della persona e il perseguimento degli obiettivi. A cavallo tra questi due, c’è infine lo stress cronico intermittente, cioè che si manifesta a intervalli regolari, prevedibili e limitati. Oltre alla durata, è importante chiarire la natura dello stressor che può essere benefica (eustress), che conferisce tono e vivacità all’organismo, e nociva (distress), che può portare a una diminuzione delle difese immunitarie e alla comparsa di relativi sintomi fisici e psicologici.
Gli eventi che accendono la miccia dello stress possono essere differenti e commisurati allo stile di vita e alle caratteristiche proprie della persona. Di seguito le cause più associate alla comparsa dei sintomi da stress.
I sintomi dello stress sono numerosi e riguardano sia la sfera fisica, sia quella psicologica e comportamentale. Numerosi studi confermano che lo stress prolungato e uno stile di vita improntato alla fretta produce ricadute negative sulla psiche, sia sul funzionamento cognitivo che sul tono dell’umore, ma a subire un indebolimento sono anche la maggior parte degli altri apparati del corpo.
Tra i sintomi fisici contiamo soprattutto stanchezza cronica, tensione a spalle e collo, mal di testa, problemi digestivi, sudorazione delle mani, disturbi del sonno, vertigini, acufeni, dermatiti e tachicardia. Per quanto concerne i segnali psicologici abbiamo una forte sensazione di tristezza, rabbia, frustrazione, ansia o solitudine, seguita da un senso di pressione insopportabile, crisi esistenziali e pessimismo.
Sul fronte cognitivo lo stress può favorire confusione mentale, dimenticanze, fatica a prendere decisioni, assenza di creatività e preoccupazione eccessiva, oltre al rischio di comportamenti disfunzionali come fame nervosa, procrastinazione, tendenza alla critica e al lamento continuo e abuso di sostanze e alcolici.
Vivere in un costante stato di allerta può indebolire e infiammare muscoli e articolazioni. Ci sentiamo spossati, irrigiditi, svuotati di energie fisiche e mentali, che spingono al bisogno di riposarsi. Se il sintomo dello stress è persistente, ecco che arrivano irritabilità e nervosismo, con un conseguente peggioramento dell’umore. La tensione nervosa percepita si deposita da subito soprattutto su collo, spalle e schiena, una contrazione eccessiva della muscolatura che genera dolore, blocco e infiammazione che a sua volta costringe ad assumere cattive posture che alla lunga aggravano maggiormente il problema.
Come funziona il ciclo dello stress? Quando la tensione si esaurisce, l’organismo deve tornare gradualmente in equilibrio. Questo passaggio è essenziale per il corretto funzionamento di tutte le sue funzioni: senza il riposo dopo l’evento stressante, infatti, si innesca una condizione che conduce via via all’esaurimento. Quindi, in breve, il ciclo dello stress prevede tre fasi:
Una condizione di stress importante può generare disturbi che affliggono il benessere psicologico individuale, tra cui:
Spesso lo stress viene confuso con altri disturbi che hanno origini e contenuti differenti, ma possono intrecciarsi a una condizione di tensione nervosa o esserne la conseguenza diretta. Uno di questi è l’ansia. A differenza dello stress, l’ansia corrisponde a una difesa preventiva da una possibile minaccia o dall’attesa di un evento. La mente elabora ciò che sta per accadere, concentrandosi su ciò che potrebbe andare male.
Ci si proietta sugli errori, sui fallimenti, sugli imprevisti fatali che potrebbero emergere e rovinare tutto. Altre volte la mente non riesce neppure a immaginare: sprofonda in un tilt completo, come bloccata tra l’obbligo di badare all’evento in questione e la volontà di staccarsene. Un blocco interno che somiglia a un martellare continuo di dubbi e ragionamenti; con il risultato che quando l’evento arriva è impossibile godersi davvero il momento e quando passa ci si sente frustrati per l’occasione di benessere e appagamento sprecata.
Lo stress e l'eccessiva tensione nervosa diminuiscono se ci dedichiamo ad attività rilassanti, ricreative, che stimolano la nostra immaginazione, la nostra creatività, ci rigenerano, e ci permettono di staccare la spina dalla routine e condurre una vita armonica, in linea con chi siamo e con le nostre esigenze. Scrivere, dipingere, lavorare l’argilla, cucire, fare giardinaggio, cucinare, ballare e così via sono pratiche che ci aiutano a vivere nelpresente, senza pensare né al passato né al futuro, e modificano, senza che ce ne accorgiamo, la chimica del cervello, rendendoci più creativi, sereni e flessibili.
Siamo stressati perché siamo immersi nel pensiero razionale, che pianifica e rimugina su problemi e soluzioni sulla base di conoscenze, convinzioni e modelli sociali e vuole forzatamente dirigere la nostra vita e dimentichiamo che esiste una realtà profonda dentro di noi, fatta di emozioni e sensazioni uniche, che comunica attraverso simboli e immagini. Dando spazio a questa dimensione immaginativa, liberiamo la mente dalle preoccupazioni e la mettiamo in uno stato di pace, di vuoto, lì dove nascono le intuizioni e le soluzioni migliori.
Alleviare i sintomi dello stress, calmare l’agitazione e liberarsi dal senso di oppressione e preoccupazione costante richiede un approccio olistico che abbracci tutte le dimensioni del benessere. Nella maggior parte dei casi è molto utile introdurre piccole abitudini quotidiane e atteggiamenti da mettere in pratica ogni giorno per tornare a vivere con serenità e in pace con se stessi.
Per prima cosa bisogna allargare il nostro sguardo sulle cose che ci succedono e che possono causare stress: invece di attribuire la colpa agli altri e a situazioni esterne oppure incolpare noi stessi, dobbiamo guardare dentro di noi e imparare ad assecondare ogni tanto la vita, invece che provare sempre a controllarla. Assumere un atteggiamento flessibile è la chiave, perché la vera causa dello stress, come abbiamo visto, non sono gli impegni ma la rigidità mentale con cui li affrontiamo. Questo cambio di prospettiva può essere la soluzione per affrontare meglio la vita e sentirsi più soddisfatti. Solo così possiamo tornare ad apprezzare le piccole gioie quotidiane.
Per vincere i sintomi dello stress è necessario adottare un atteggiamento costruttivo, dinamico, per lasciare la possibilità che si presenti sempre qualcosa di imprevisto. L’obiettivo è quindi diventare consapevoli delle proprie sensazioni ed emozioni, per trovare la strada giusta e non essere soffocati dagli eventi passati o futuri, ritrovando il contatto con se stessi e cominciando a vivere una vita più spensierata e calata totalmente nel presente.
Nella prevenzione dello stress si consiglia l’integrazione di pratiche che promuovono il rilassamento e la calma interiore, come la meditazione, la respirazione profonda e lo yoga.Queste tecniche non solo riducono direttamente la tensione corporea, ma possono anche favorire un maggiore equilibrio emotivo. Ma soprattutto ci ricordano l’importanza di ritagliarsi uno spazio riservato a se stessi e all’espressione dei propri bisogni.
Poiché lo stress è alimentato da uno stile di vita poco sano, che include una dieta scorretta, scarso movimento e una mancanza di riposo, incentivare abitudini corrette e bilanciate può contribuire in modo significativo alla prevenzione dello stress e al miglioramento dello stato di salute psicofisica generale. Unito a ciò, possono essere di aiuto erbe calmanti che prese prima di coricarsi, in forma di tisana, aiutano a porre sollievo ai sintomi da stress e diminuire il logoramento mentale e l’ansia in maniera delicata. Anche un bagno rilassante è un buon rimedio antistress.
Tuttavia, quando lo stress diventa cronico o si associa con altri disturbi psicologici o psicosomatici e quindi difficile da affrontare da soli, è ideale il supporto di professionisti qualificati per esplorare il significato profondo portato dalla sofferenza e della fase della vita che si sta vivendo.