VIDEO Vivere senza ansia

L'ansia non dipende da quel che ti accade, ma da un atteggiamento mentale sbagliato: guardarsi dentro e muoversi secondo la propria natura la fa cessare.

Navigare nelle emozioni

In allegato a Riza Psicosomatica di questo mese troverete il libro ‘Vivere senza ansia’ in cui parlo di sette regole decisive per riuscirci. Vivere senza ansia non solo è possibile ma è decisivo.

Molte persone che dicono di soffrire ‘sempre’ di ansia non guardano la loro interiorità: se non guardi l’interiorità non puoi imparare a vivere senza ansia. Come ogni emozione, può arrivare all’improvviso; impara a osservarla, impara a vedere che non è legata ai tuoi errori, ai tuoi sbagli o a fattori esterni.

L’ansia deve essere immaginata come un’onda del mare che a volte diventa molto alta e poi torna al suo movimento naturale. L’ansia, l’onda alta, la produci tu e viene dal tuo interno per sgominare un modo di essere che ti tiene ferma.

lo stagno che ti inabissa

C’è tanta ansia, tanto movimento perché c’è troppa stasi. Molti pensano erroneamente che soffrendo di ansia devono imparare a controllarsi meglio o di più, ma è vero il contrario: l’ansia viene perché ti controlli troppo, perché continui a dirti come devi essere, perché ti fissi degli obiettivi che non ti appartengono, perché stai tenendo in vita relazioni che dovrebbero dissolversi.

Tutto ha origine dalla psicologia del centro; il tuo centro ti manda l’ansia, non qualcosa da fuori e non arriva perché sei sbagliata. Il centro è il nostro seme; se sto male è perché il mio seme non è contento del mio modo di muovermi; non è contento di me.

L’ansia può presentarsi sempre più forte fino al picco del panico quanto più intensa è la bramosia di essere in linea con un modello mentale che hai prefigurato. Quel modello mentale è il problema.

Carl Gustav Jung ha insegnato che non bisogna cercare le cause dei propri disturbi ma guardare il proprio atteggiamento mentale perché al di là di quello che ti è successo (genitori, relazioni, abbandoni ecc.) l’ansia la tiene in vita il tuo modo di stare con te stesso, il tuo atteggiamento mentale attuale, non ciò che ti è accaduto.

Smetti di giudicare

Una signora ha scritto alla redazione di Riza:

“Ho l’ansia ogni mattina quando porto i miei figli a scuola, poi mi passa ma torna quando devo andare a riprenderli, forse non sono una buona madre perché ho questo rifiuto e questo mi provoca ansia...”

No, l’ansia non viene perché non sei una brava madre, al nostro centro non interessano le nostre opinioni così come non dovrebbero interessare a noi. Al centro interessa che liberi, oltre la mamma, altri lati di te che non stai vivendo, il non manifestare altri volti di te è il problema.

Smettila di giudicare che mamma sei: i migliori genitori sono quelli che non si domandano se sono buoni genitori. Molte madri si sentono inadeguate e in colpa per aver sgridato duramente un figlio e magari ci ripensano per mesi. Per esempio, se dai uno schiaffo a tuo figlio è perché non ne puoi più, non perché segui un modello educativo. Bene, l’hai fatto? Giusto o sbagliato che sia smetti di colpevolizzarti.

L’ansia viene perché c’è un fortissimo desiderio del tuo Sé della tua natura selvaggia, spontanea, viva, perché qualcosa dentro di te è stufo di sentirti dire come devi essere. Il centro, come il seme della pianta, sa come fare la pianta quindi affidati all’ansia, quando arriva. Vivere senza ansia è un destino che dobbiamo percorrere.

Buona lettura!

Il nuovo libro Vivere senza ansia è disponibile in edicola, allegato a Riza Psicosomatica, o sul nostro store online.

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