Cos’è la fitoterapia, perché funziona e cosa cura
Erbe e fitoterapia

Cos’è la fitoterapia, perché funziona e cosa cura

Scopri cos’è la fitoterapia: perché funziona, cosa cura, le proprietà delle erbe medicinali e impara a utilizzarle per prevenire e curare disturbi e malattie

Indice dell'articolo

Che cos’è la fitoterapia

La fitoterapia è una pratica terapeutica che appartiene alla grande categoria delle medicine naturali. La fitoterapia utilizza estratti di piante ed erbe medicinali per prevenire e curare disturbi e malattie, ma anche per la cosmesi naturale. Questo approccio, parte della medicina naturale, sfrutta i principi attivi presenti nei rimedi vegetali naturali per migliorare la salute e il benessere.

Le origini della fitoterapia

L’uomo di Neanderthal faceva già un uso curativo delle erbe e in Cina sono stati rinvenuti reperti archeologici che dimostrano che il loro impiego risalirebbe all’8000 a.C. Il primo papiro egizio che testimonia l’uso delle erbe medicinali risale alla stessa epoca. Ebrei, Fenici, Greci, Romani e Arabi conoscevano e usavano le piante officinali. In Occidente, la tradizione erboristica ha avuto il suo culmine durante il Rinascimento, per poi declinare, fino alla riscoperta dei nostri giorni.

Oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) incoraggia l’integrazione delle pratiche di medicina tradizionale e complementare, inclusa la fitoterapia, nei sistemi sanitari nazionali. Inoltre, l’OMS lavora per promuovere la standardizzazione e la qualità dei prodotti fitoterapici. Questo include lo sviluppo di linee guida per la coltivazione, la raccolta, la produzione e l’uso sicuro delle piante medicinali.

Fitoterapia, perché funziona: i principi attivi

I rimedi fitoterapici, ovvero le erbe medicinali e i loro estratti, sono efficaci grazie ai principi attivi presenti nelle varie parti delle piante utilizzate per ottenerli. I principi attivi sono sostanze specifiche presenti nelle piante che conferiscono loro proprietà terapeutiche. Ecco i più comuni qui di seguito:

  • Acidi: spesso presenti nei frutti e nelle radici, gli acidi hanno proprietà digestive, antiossidanti e antinfiammatorie.
  • Alcaloidi: questi composti organici, come le sostanze oppioidi, ma anche la caffeina del caffè, la teobromina del cacao, la teofillina del tè, hanno potenti effetti fisiologici e sono utilizzati per le loro proprietà analgesiche e stimolanti.
  • Amari: stimolano la digestione, migliorano l’appetito e depurano; spesso si trovano nelle foglie e nelle radici di certe piante come il carciofo, la bardana e il tarassaco.
  • Glucosidi: presenti in molte piante medicinali, i glucosidi hanno proprietà cardiotoniche, diuretiche e lassative.

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Fitoterapia: le proprietà curative delle erbe

Ogni rimedio fitoterapico ha proprietà specifiche che lo rendono indicato nel trattamento delle varie problematiche di salute. Ecco alcune delle principali proprietà delle erbe medicinali:

  • Antisettiche e antibatteriche: prevengono la crescita di batteri e altri microrganismi patogeni. Esempi includono il timo e la lavanda.
  • Colagoghe e coleretiche: agiscono beneficamente sul fegato e sulla produzione della bile. Carciofo, cardo mariano, tarassaco, aloe, cicoria e rosmarino possiedono queste proprietà.
  • Digestive: favoriscono la digestione e alleviano i problemi gastrointestinali. La menta piperita e il finocchio sono comuni erbe digestive.
  • Lassative: aiutano a combattere la stitichezza. I semi di psillio, la malva e l’aloe sono spesso utilizzati per questo scopo.
  • Sedative e ansiolitiche: hanno un effetto calmante sul sistema nervoso. La valeriana e la passiflora sono note per le loro proprietà sedative.
  • Stimolanti: aumentano l’energia e la vigilanza. Il ginseng e la guaranà sono esempi di erbe stimolanti.

Fitoterapia: i preparati e i prodotti fitoterapici

I principi attivi delle erbe medicinali vengono assunti attraverso vari preparati. Ecco i più noti e utilizzati:

  • Infuso: si ottiene versando acqua bollente sulla parte utilizzata di una sola pianta officinale (droga); si lascia riposare a recipiente coperto per qualche minuto, quindi si filtra. Per questa preparazione si impiegano soprattutto i fiori e le foglie.
  • Tisana: si prepara come l'infuso ma prevede l’impiego di due o più erbe medicinali.
  • Decotto: si ottiene bollendo la droga nell’acqua per qualche minuto (il tempo varia a seconda della pianta usata); si lascia macerare per pochi minuti, fino a qualche ora, quindi si filtra. Per i decotti si impiegano soprattutto le radici, i legni, le cortecce, la pianta intera.
  • Enoliti: si ottengono facendo macerare per più giorni la droga, o la miscela di droghe, in vino o acquavite.
  • Succhi: si ottengono con la spremitura o la centrifugazione della pianta appena raccolta.
  • Macerati: si ottengono lasciando macerare la droga in acqua fredda per un tempo prolungato. Sono indicati per estrarre i principi attivi da radici, legni e cortecce.
  • Macerati glicerici o gemmoderivati: si ottengono per macerazione dei tessuti all’inizio della crescita delle piante (gemme, giovani cortecce ecc.) in acqua, alcol e glicerina. 
  • Tintura: si ottiene facendo macerare la pianta essiccata in alcol.
  • Tintura madre: si ottiene come la tintura, ma si impiega la pianta appena raccolta.
  • Estratti fluidi non alcolici: sono valide alternative alle tinture madri per chi non vuole assumere alcol.
  • Polveri ed estratti secchi: si ottengono con la macinazione finissima della droga e si trovano in commercio in capsule o compresse. Sono consigliate per le piante i cui principi attivi non sono completamente solubili.

Gli integratori a base d’erbe medicinali: cosa sono e cosa curano

Gli integratori a base di erbe officinali stanno guadagnando sempre più popolarità grazie ai loro numerosi benefici per la salute e al loro approccio naturale. Si tratta di prodotti realizzati con piante singole o mix di erbe che lavorano in sinergia tra loro. Ecco gli impieghi per cui più spesso vengono acquistati:

  • Sostenere il sistema immunitario: molte erbe officinali, come l’echinacea e la rosa canina, sono note per le loro proprietà immunostimolanti, perché rinforzano le difese naturali del corpo.
  • Migliorare la digestione, eliminare i gonfiori addominali: erbe come il finocchio e l’anice verde, magari abbinati al carbone vegetale, possono alleviare problemi gastrointestinali, migliorare la digestione e contrastare l’alitosi.
  • Ridurre lo stress e l’ansia: integratori a base di erbe come la valeriana e la passiflora sono utilizzati per le loro proprietà sedative, che aiutano a ridurre lo stress e l’ansia.
  • Aumentare l’energia e la vitalità: il ginseng e il guaranà sono erbe tonificanti che possono aumentare l’energia e migliorare la resistenza fisica e mentale.
  • Trattare l’insonnia: erbe come la melissa, la passiflora, il tiglio e la valeriana sono spesso utilizzate per migliorare la qualità del sonno e combattere l’insonnia.
  • Abbassare la pressione sanguigna: biancospino e olivo che migliorano la circolazione sanguigna e proteggono la salute cardiovascolare.
  • Ridurre il colesterolo: carciofo, aglio, guggul, abbassano il colesterolo LDL (“cattivo”) e stimolano la produzione dell’HDL (“buono”) se è basso.
  • Dimagrire: rodiola, garcinia per frenare l'appetito, il desiderio di dolce e l’accumulo di grasso.
  • Trattare la depressione: iperico, griffonia, utili per migliorare l’umore.
  • Evitare i sintomi della menopausa: trifoglio rosso e cimicifuga per contrastare vampate, irritabilità, insonnia ecc.
  • Abbassare la glicemia, prevenire il diabete: bacopa e gymnema per sostenere il lavoro del pancreas e prevenire l’insulinoresistenza.
  • Potenziare la memoria: ginkgo e withania per migliorare la circolazione sanguigna al cervello, aumentando la memoria e la concentrazione.

I rimedi fitoterapici per uso interno: i momenti migliori della giornata per assumerli

Per ottenere il massimo dell’efficacia, è bene somministrare i rimedi in determinati momenti della giornata, impariamo a conoscerli (salvo diversa prescrizione del medico fitoterapeuta):

  • Antinfiammatori, diuretici, lassativi, sedativi, depurativi e tonici vanno assunti al risveglio;
  • Epatoprotettori e sedativi della tosse vanno assunti lontano dai pasti;
  • Amari, digestivi, antiacidi e stimolanti o inibenti dell’appetito vanno assunti circa mezz’ora prima dei pasti;
  • Digestivi, antifermentativi e spasmolitici vanno assunti dopo il pasto;
  • Sedativi, antireumatici e rimedi utili per la circolazione vanno assunti prima di coricarsi. Quando il trattamento fitoterapico è prolungato, somministrare il rimedio per 20 giorni al mese, con 10 giorni di pausa, oppure per 2 mesi e 1 di riposo.

Fitoterapia per uso esterno

Si può beneficiare dei principi attivi delle erbe medicinali anche attraverso l’applicazione sulla pelle. Ecco i principali metodi e trattamenti esterni.

  • Compresse: si preparano immergendo un telo in un decotto o in un infuso e applicandolo sulla zona interessata.
  • Cataplasmi: si applicano direttamente le foglie o i fiori freschi, leggermente pestati, sulla parte affetta. Se si hanno a disposizione le erbe essiccate, devono essere ridotte in poltiglia mischiandole con un poco di acqua calda.
  • Oleoliti: si ottengono macerando la droga in olio di oliva o di semi, in genere con un rapporto pari a 80 parti di olio per 20 parti di droga.
  • Creme e unguenti: si ottengono aggiungendo a una crema o a un unguento di base i preparati ricchi di principi attivi della pianta (infusi, tinture ecc.). 
  • Acque distillate o idrolati: si acquistano già pronte e si utilizzano di solito per la pulizia della pelle o per lavaggi oculari.

Fitoterapia: le erbe sono sicure o possono avere effetti collaterali e controindicazioni?

  • Alcuni rimedi fitoterapici possono avere effetti collaterali se non usati correttamente, soprattutto se assunti in unione a farmaci chimici; in questi casi occorre rispettare sempre le indicazioni riportate sulla confezione del prodotto utilizzato o le indicazioni del medico, del farmacista o del fitoterapeuta.
  • Preferire prodotti erboristici provenienti da coltivazioni biologiche.
  • Non superare mai le dosi prescritte e rispettare i tempi indicati per la cura.
  • È meglio evitare la pratica di raccogliere personalmente le erbe officinali, a meno che non si sia perfettamente in grado di riconoscerle: molte piante tossiche possono essere facilmente confuse con piante curative.

Cosa cura la fitoterapia? Disturbi e malattie trattabili con rimedi fitoterapici

Qui di seguito alcuni disturbi tra i più comuni e le erbe più indicate per il loro trattamento.

  • Acne: bardana, echinacea, enotera, fumaria, malva, ortica, tarassaco, viola.
  • Artrite: aglio, artiglio del diavolo, boswellia, enotera, ribes nero, salvia.
  • Artrosi: artiglio del diavolo, olmaria, ribes nero.
  • Asma: ginkgo, salvia.
  • Caduta dei capelli: rosmarino, lavanda, salvia, tarassaco.
  • Catarro: angelica, melissa, timo, propoli.
  • Cistite: achillea millefoglie, betulla, borsa del pastore, ortosiphon.
  • Coliche addominali: camomilla, agrimonia, lavanda. 
  • Denti: achillea millefoglie, chiodi di garofano, salvia.
  • Dermatiti: aloe, echinacea, ribes nero.
  • Dermatosi: calendula, ribes nero.
  • Diarrea: aglio, alchemilla, biancospino, cannella, mirtillo, rosa rossa.
  • Digestione: achillea millefoglie, aloe, bardana, calendula, enotera, menta piperita, rosa rossa, salvia.
  • Disturbi del fegato: cardo mariano, carciofo, rosmarino, tarassaco.
  • Disturbi mestruali: achillea millefoglie, alchemilla, angelica, calendula, rosmarino, salvia.
  • Dolori articolari: vedi artrite, artrosi e reumatismi.
  • Eczemi: alchemilla, aloe, bardana, calendula, lavanda, ribes nero, tarassaco.
  • Febbre: achillea millefoglie, echinacea, olivo.
  • Gastrite: calendula, uncaria.
  • Gengive infiammate: achillea millefoglie, malva, salvia.
  • Indigestione: angelica.
  • Irritabilità, nervosismo: iperico, lavanda, melissa.
  • Mal d’auto: angelica, menta piperita.
  • Mal di schiena: artiglio del diavolo.
  • Mal di testa: biancospino, eleuterococco, ginkgo, lavanda, melissa, menta piperita.
  • Menopausa: biancospino, calendula, camomilla, iperico, salvia.
  • Prurito della pelle: aloe, menta piperita.
  • Punture d’insetti: bardana, lavanda, menta piperita.
  • Raffreddore e malattie da raffreddamento: achillea millefoglie, angelica, echinacea, rosa rossa.
  • Reumatismi: angelica, artiglio del diavolo, quercia marina, ribes nero, rosmarino, salvia.
  • Scottature di lieve entità: aloe, iperico, lavanda, passiflora, ribes nero.
  • Screpolature della pelle: achillea millefoglie, aloe.
  • Sovrappeso: alghe marine, ananas, centella asiatica, garcinia, glucomannano (konjac), guaranà, gymnema, marrubio.
  • Stanchezza post-partum: angelica.
  • Stitichezza: aloe, angelica, bardana, malva, olivo, tarassaco.
  • Stomatiti: vedi gengive infiammate.
  • Tosse: enotera, ginkgo, malva, rosa rossa, salvia, timo.
  • Ulcere e piaghe: achillea millefoglie, alchemilla, calendula, echinacea, iperico, malva, olivo, salvia.
  • Ulcere varicose, varici: bardana, calendula.

Le erbe della salute da coltivare in giardino o sul balcone

Non è necessario essere esperti giardinieri per coltivare piante medicinali che possano essere usate in cucina, per preparare infusi oppure per fare cataplasmi e compresse. L’elenco riportato qui di seguito contiene anche consigli utili per la coltivazione, l’impiego in cucina e a scopo curativo. 

Aglio. Va concimato abbondantemente con sostanze organiche. Dividi il bulbo in spicchi e piantalo all’inizio di ottobre o di marzo. Sarà pronto da cogliere l’estate successiva. Prova a usare i tuoi stessi bulbi per produrre nuove piantine. Utile per rinforzare il sistema immunitario, contrastare ipertensione e ipercolesterolemia.

Alloro. Va piantato in un terreno ben drenato e preferibilmente soleggiato. L’alloro può crescere sia in vaso che in giardino. È una pianta resistente che richiede poca manutenzione, ma deve essere protetta dal gelo in inverno. Le foglie possono essere raccolte tutto l’anno e usate fresche o essiccate. Utile per favorire la digestione, alleviare i dolori articolari e come rimedio naturale contro tosse e raffreddore.

Basilico. Questa pianta deve essere mantenuta al riparo dal freddo e dal vento durante la stagione invernale e cresce meglio se conservata in vaso, in serra o sul davanzale. Il basilico aiuta la digestione e allevia i crampi allo stomaco. 

Calendula. Cresce molto facilmente dal seme. Deve essere sfoltita a una distanza di circa 25 cm. Si ritiene che i semi siano molto utili nel trattamento delle infiammazioni cutanee locali, come anche per le bruciature e le scottature. 

Camomilla. Nasce facilmente dal seme. I fiori possono essere usati freschi o essiccati per preparare un infuso rinfrescante ed efficace contro i disturbi digestivi. È nota anche la sua proprietà sedativa. Nei casi di infiammazione, applica la camomilla come cataplasma. 

Erba cipollina. Puoi acquistare le piantine o farle crescere da seme. Stimola l’appetito e facilita la digestione durante i periodi di convalescenza. Si ritiene che sia efficace contro le infezioni e l’anemia. 

Finocchio. Piantalo ai margini dell’orto e accertati che l’aneto non sia nelle vicinanze, poiché potrebbe avvenire un’impollinazione incrociata e le piantine potrebbero risultare ibride. Sia i semi sia le foglie possono venire utilizzati per la cura dell’aerofagia, così come per l’indigestione, l’insonnia, la nausea e il vomito. 

Lavanda. Acquista direttamente la pianta. I fiori contengono un olio essenziale molto rilassante. Può essere bevuto come una tisana (poche gocce in una tazza d’acqua) o usato come un infuso nell’acqua del bagno. Può essere utile contro la tosse, l’aerofagia, i reumatismi e viene usato come antisettico sulle ferite. 

Maggiorana. La maggiorana e l’origano in vaso possono nascere dai semi, da pianticelle recise o dalla separazione delle radici. Resistono bene per tutto l’anno e preferiscono la terra asciutta e calda. Ottimi per alleviare le infreddature, nei casi di indigestione e per i disturbi respiratori meno gravi.

Malva. Facile da coltivare, se ne usano foglie e fiori. Per uso interno, è efficace per la tosse e per le bronchiti come emolliente, mentre per uso esterno viene impiegata per lavaggi della pelle e delle mucose per la sua spiccata azione antinfiammatoria e decongestionante. 

Melissa. Facile da coltivare da seme o da pianta recisa. Preparata come tè rinfrescante, è ottima anche per ansia, insonnia, difficoltà digestive, cefalea e nausea. 

Menta. Si propaga rapidamente e senza bisogno di cure. Predilige i terreni umidi e ricchi. Favorisce la digestione e un infuso caldo può essere efficace ai primi sintomi di un’influenza. La menta è anche utilizzata contro mal di testa, stress, stitichezza, aerofagia, insonnia, nausea e vomito. 

Nasturzio. È facile da coltivare partendo dai semi. Le foglie, dal sapore leggermente piccante, sono ricche di vitamina C. Usalo nelle insalate. I semi essiccati possono venire macinati e utilizzati come condimento. È consigliato per le infezioni respiratorie non gravi.

Origano. Predilige un terreno ben drenato e una posizione soleggiata. L’origano è una pianta perenne che può essere coltivata sia in vaso che in giardino. Richiede poca acqua e manutenzione, ma deve essere potata regolarmente per stimolare una crescita più folta. Le foglie possono essere raccolte durante l’intera stagione di crescita e utilizzate fresche o essiccate. Utile per le sue proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e digestive. È anche efficace nel trattamento di disturbi respiratori e infezioni del tratto urinario.

Ortica. Facile da coltivare, cresce spontanea ai margini dei prati. Usata in tisana o per preparare minestre, ha un’azione ricostituente, antidiarroica, diuretica e antireumatica. È efficace anche contro le afte e l’acne. 

Rosmarino. Di facile coltivazione, non ha particolari preferenze per quanto riguarda il tipo di terreno. Cresce anche in vaso. Ottimo come tisana per mal di testa, nevralgie, raffreddore e come sostanza antisettica per gargarismi.

Salvia. Tutti i tipi di salvia sono efficaci per gargarismi o come lozione sulle ferite. Il tè di salvia è consigliato per l’indigestione, l’ansia, la depressione e l’eccesso di sudorazione. 

Timo. È essenziale in qualunque giardino. Dal tipico odore aromatico, ha bisogno di poco spazio e cresce bene anche in vaso. Si espande attraverso pianticelle o il propagarsi di germogli. Nei casi di tosse o di catarro, è un ottimo antisettico. Utile per gargarismi ed espettorante.

Che differenze ci sono tra omeopatia e fitoterapia? 

La fitoterapia e l’omeopatia sono due approcci distinti alla medicina naturale, con principi e metodologie differenti:

  • La fitoterapia si basa sull’impiego di estratti di piante che contengono principi attivi con effetti specifici e documentati sul corpo umano. I principi attivi possono includere alcaloidi, flavonoidi, tannini, oli essenziali ecc. Gli estratti di piante possono essere utilizzati sotto forma di tisane, capsule, tinture, oli essenziali, creme ecc. Le dosi sono calcolate in base alla concentrazione dei principi attivi e alle esigenze specifiche del paziente.
  • L’omeopatia è un sistema di medicina alternativa basato sul principio del “simile cura il simile” (similia similibus curantur). Questo principio suggerisce che una sostanza che provoca sintomi in una persona sana può curare gli stessi sintomi in una persona malata. La diluizione e la dinamizzazione sono principi fondamentali dell’omeopatia: le sostanze attive vengono diluite ripetutamente fino a raggiungere concentrazioni estremamente basse, spesso al punto in cui non rimane alcuna molecola della sostanza originale. La dinamizzazione prevede che, tra una diluizione e l’altra, la soluzione venga agitata vigorosamente per attivare le proprietà curative della sostanza. I rimedi omeopatici vengono somministrati sotto forma di granuli, gocce, compresse o creme. Le dosi sono specifiche e basate sul livello di diluizione della sostanza attiva.

Che differenze ci sono tra fitoterapia e erboristeria? 

Le differenze tra fitoterapia ed erboristeria sono piuttosto sottili. Per semplificare, si può dire che l’erboristeria utilizza piante curative e loro derivati ma, a differenza della fitoterapia, non prevede l’impiego di dosi farmacologiche dei principi attivi, neppure se di origine vegetale, come invece può fare il medico fitoterapeuta. Sia l’erborista che il fitoterapeuta oggi devono fare studi specifici per essere tali.

Dopo quanto tempo fanno effetto le erbe medicinali?

Il tempo necessario affinché le erbe medicinali facciano effetto può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui il tipo di pianta utilizzata, la condizione trattata, la forma di somministrazione, la dose e la risposta individuale del corpo. Alcune piante hanno un effetto rapido, mentre altre richiedono un uso prolungato per mostrare benefici. Occorre poi prendere in considerazione anche la reazione individuale. Ecco comunque qualche indicazione generale:

  • Valeriana: impiegata per l’insonnia e l’ansia, può mostrare effetti rilassanti entro 30 minuti a 2 ore.
  • Camomilla: spesso utilizzata per disturbi digestivi e per calmare, può fare effetto entro 15-30 minuti quando bevuta come tisana.
  • Echinacea: adoperata per stimolare il sistema immunitario, può richiedere alcuni giorni di uso regolare per mostrare effetti.
  • Ginkgo Biloba: utile per migliorare la memoria e la circolazione, può richiedere diverse settimane di uso continuativo per mostrare risultati.
  • Iperico (Erba di San Giovanni): adoperato per trattare la depressione lieve e moderata, può richiedere 4-6 settimane per mostrare benefici significativi.

Alcuni studi e ricerche rilevanti nel campo della fitoterapia

Medicinal plants: traditions of yesterday and drugs of tomorrow” - Questo articolo tratta dell’importanza delle piante medicinali nelle tradizioni antiche e nel loro potenziale come fonte di nuovi farmaci.

“Herbal medicine: biomolecular and clinical aspects” - Un libro di vari autori che esplora gli aspetti biomolecolari e clinici delle medicine a base di erbe, fornendo una panoramica delle loro applicazioni e degli studi clinici disponibili.

Phytochemicals: Extraction Methods, Basic Structures and Mode of Action as Potential Chemotherapeutic Agents” - Questo articolo esplora i fitochimici estratti dalle piante, le loro strutture di base e il loro potenziale come agenti chemioterapici.

Ethnobotany, phytochemistry and pharmacology of Uncaria (Rubiaceae)” - Uno studio che esamina le proprietà etnobotaniche, fitochimiche e farmacologiche delle piante del genere Uncaria, utilizzate tradizionalmente per le loro proprietà medicamentose.

“Evidence-Based Validation of Herbal Medicine” - Un libro di vari autori che analizza l’evidenza scientifica disponibile per la validazione delle medicine a base di erbe, enfatizzando l’importanza della ricerca clinica controllata.

Herbal Medicine in Depression, Anxiety, and Insomnia: A Review of Psychopharmacology and Clinical Evidence” - Questa revisione esplora l’uso delle medicine a base di erbe nel trattamento della depressione, ansia e insonnia, evidenziando le prove cliniche disponibili.

Fiorella Coccolo
Esperta di erbe officinali e alimentazione. È direttore responsabile di Curarsi Mangiando, Le Ricette PerdiPeso e Le Ricette della Salute delle Edizioni Riza
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