L’olio essenziale è in grado di raggiungere le terminazioni nervose olfattive poste nel rinencefalo (la parte del cervello coinvolta nell’olfatto): si tratta di recettori sensibili e delicati, che arrivano direttamente al cervello, quindi sono capaci di portare in maniera immediata e profonda (basta un’inalazione) un messaggio, racchiuso in poche molecole, là dove il nostro organismo si ricrea a ogni istante. Un olio essenziale, quindi, è in grado di giungere al centro di noi stessi con grandi benefici. Impariamo allora a conoscerli meglio.
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Che cosa sono gli oli essenziali
Le piante sintetizzano naturalmente molecole aromatiche per difendersi dagli insetti nocivi, riprodursi o comunicare. Queste sostanze, chiamate anche essenze, sono estremamente profumate e volatili. Le piante da cui si possono ottenere oli essenziali sono le cosiddette officinali e, secondo la Farmacopea Ufficiale Italiana, tali oli sono “miscele complesse di sostanze organiche volatili di costituzione chimica diversa, contenute nelle piante dalle quali vengono ricavate, ordinariamente, mediante distillazione in corrente di vapore, estrazione con solventi o per mezzo di procedimenti meccanici idonei”.
Gli oli essenziali possiedono alcune caratteristiche specifiche, primo tra tutti il fattore “profumo”, che è l’elemento distintivo della pianta connesso alla sua storia evolutiva fatta di clima, tipo di terreno, acqua, sole, aria, insetti impollinatori ecc., e che consente alla pianta di farsi “sentire” dalle altre piante, dagli insetti e dall’essere umano.
Gli oli essenziali si caratterizzano anche per l’infiammabilità, la consistenza oleosa ma non grassa, la consistenza liquida o semi-solida. Poiché sono dotati di una concentrazione molto elevata, la loro produzione richiede spesso una grande quantità di materia prima. Per esempio, per ottenere circa un chilo di olio essenziale di lavanda si impiegano ben 100 chili di vegetale. Si acquistano in erboristeria o in alcune farmacie specializzate.
Nota bene: da un punto di vista commerciale, il termine “essenze” si impiega per indicare sostanze che possono provenire sia da fonti naturali che sintetiche. Gli oli essenziali, invece, sono il risultato di processi di estrazione che raccolgono la pura essenza delle piante.
Come si estraggono gli oli essenziali
Attualmente disponiamo di diverse tecniche per la produzione delle essenze. Eccole di seguito.
- La distillazione in corrente di vapore, che sfrutta la facilità di trasporto della componente volatile degli oli da parte del vapore acqueo: sopra a un contenitore d'acqua bollente viene posta una grata con la materia vegetale; il vapore salendo cattura le particelle odorose e le trascina attraverso un condotto in un vaso refrigerante, dove il vapore tornando a essere acqua precipita e si separa dalle particelle oleose, che galleggiano in superficie. Attraverso un rubinetto si fa defluire l'acqua aromatizzata dalle parti idrosolubili dell'essenza, e quello che rimane nel contenitore è puro olio essenziale. Determinati oli, ad esempio il timo, vengono distillati due volte per eliminare alcune sostanze particolarmente irritanti. Altri vengono trattati a diverse temperature per separare alcuni costituenti. Il rendimento di questa tecnica è molto basso: dal 2-3% della maggior parte delle essenze al minimo 0,02% della melissa.
- La spremitura a freddo si usa per estrarre le essenze dalle bucce degli agrumi: si esegue con apposite macchine che estraggono contemporaneamente il succo dai frutti e l'essenza dalle scorze.
- L'enfleurage consiste oggi, come presso gli antichi Persiani, nel solubilizzare i principi odorosi in materie grasse; a differenza di allora, oggi si usa in prevalenza la paraffina, che poi viene separata con solventi dall'essenza pura. È la tecnica più costosa e viene riservata, come nel passato, ai fiori più delicati e preziosi.
- L'estrazione con solventi è il metodo usato per fiori dal profumo che si altera facilmente con l'aumento della temperatura nel processo di distillazione: in un'apparecchiatura apposita i fiori vengono attraversati da un solvente volatile, inodore e di bassa tossicità, che poi viene allontanato con moderato riscaldamento. Il primo prodotto di questo processo è una massa solida da cui deve essere estratta la cera con un altro solvente che a sua volta verrà eliminato attraverso una distillazione a pressione ridotta. Grazie al suo costo relativamente basso e alla sua buona resa, questo è il procedimento oggi più usato nell'industria cosmetica.
Gli oli essenziali e l’aromaterapia
L’uso degli oli essenziali è antichissimo. Già 4500 anni fa, in Egitto, gli oli essenziali venivano utilizzati nel processo di mummificazione. Greci e Romani li usavano per curare le ferite, per i bagni aromatici e i massaggi, mentre nel Medioevo venivano impiegati per combattere le epidemie. Verso la fine dell’Ottocento, con lo sviluppo della chimica, il loro utilizzo diminuì notevolmente. La reintroduzione degli oli essenziali a scopo terapeutico ebbe inizio nel primo Novecento grazie a René Gattefossé, che per primo denominò questa branca della fitoterapia “aromaterapia”.
Gli oli essenziali possono infatti essere utilizzati per trattare una vasta gamma di affezioni minori, di disturbi psicosomatici e di problemi della cute, e sono adatti anche per trattamenti cosmetici.
Pochissime gocce saranno già efficaci, poiché contengono in altissima concentrazione i principi attivi vegetali. È pertanto preferibile diluirli sempre in emulsione con un olio vettore, oppure alcool, latte o una crema neutra, prima di applicarli sull’epidermide.
I principi attivi degli oli essenziali
Gli oli essenziali sono composti da vari principi attivi ai quali corrispondono proprietà e indicazioni terapeutiche diverse. Vediamoli insieme.
- I terpeni. Sono contenuti in grandi quantità negli oli essenziali, specie in quelli ricavati da agrumi, pino, cipresso, menta, origano e timo. Hanno proprietà balsamiche, antispasmodiche, decongestionanti, mucolitiche e antinfiammatorie. Possono risultare irritanti qualora se ne abusi.
- I fenoli. Sono stimolanti e possiedono notevoli proprietà battericide. Gli oli essenziali che li contengono in quantità sono: timo, santoreggia, finocchio, origano, cannella, chiodi di garofano, pepe nero, alcune varietà di basilico ed eucalipto, noce moscata.
- Gli acidi. La loro azione è antinfiammatoria e calmante e si trovano principalmente nell’ylang ylang, nella camomilla e nell’arancio.
- I chetoni e i lattoni. I chetoni e lattoni si trovano nell’issopo, nella menta, nello zenzero, nel cedro atlantico, nel rosmarino, nell’anice, nella verbena e nel finocchio. Sono indicati per la cura delle affezioni bronchiali e hanno proprietà decongestionanti, antireumatiche e antidolorifiche.
- Gli alcoli. Gli alcoli si trovano negli oli essenziali che hanno proprietà antisettiche e antivirali, come la lavanda, il rosmarino, l’eucalipto e il cipresso.
- Gli aldeidi. Svolgono un’azione sedativa sul sistema nervoso ma anche antimicrobica e antinfiammatoria. Si trovano in petit grain, cannella, lemongrass, limone e melissa.
- Gli esteri. Sono ottimi antifungini e hanno un’azione sedativa. Gli oli che li contengono in maggiori quantità sono gelsomino, eucalipto, pino silvestre, lavanda, geranio, neroli, ylang ylang, benzoino e salvia sclarea.
- Gli ossidi. Il cineolo è l’ossido più conosciuto ed è presente nell’olio essenziale di eucalipto, noto per le proprietà espettoranti. Si trova anche in rosmarino, tea tree, issopo e niaouli, anche se in misura minore.
Come utilizzare gli oli essenziali
I principi attivi degli oli essenziali possono essere assorbiti attraverso numerose metodologie. Eccole qui di seguito.
- Bagno: aggiungere 10-15 gocce di uno o più oli essenziali nell’acqua poco prima di immergersi nella vasca, in modo che i principi volatili attivi non vengano dispersi. Restare immersi per 15-20 minuti.
- Compressa: aggiungere 5-8 gocce di olio essenziale a 100 millilitri di acqua, calda o fredda, a seconda dell’effetto terapeutico desiderato. Immergere una garza spessa, o un telo di lino della dimensione adatta, nell’acqua e applicare sulla zona interessata. Mantenere la compressa sulla parte interessata per 10-15 minuti, oppure eliminarla quando si raffredda o si riscalda (a seconda del caso).
- Doccia: versare 3-4 gocce di olio essenziale su un guanto (o spugna) per bagno/doccia, poi frizionare sulla pelle ancora umida.
- Frizione per trattare piccole aree: una goccia di olio essenziale diluito in olio di mandorle dolci o di semi di sesamo, alcol, vodka o crema neutra, da frizionare rapidamente sull’area localizzata al di sopra dell’organo affetto, fino al riscaldamento della zona trattata (per esempio, frizionare la zona toracica, e dorsale per tossi, catarro, bronchiti, ecc.).
- Inalazione (suffumigi): aggiungere 5-8 gocce di olio essenziale a una ciotola di acqua fumante. Coprire la testa e il recipiente con un asciugamano in modo da non far disperdere i vapori e inalarli per alcuni minuti.
- Massaggio: versare il quantitativo di olio di mandorle dolci desiderato in un piattino e aggiungere una goccia di olio essenziale per ogni cucchiaio di olio vettore utilizzato. Per esempio, per un massaggio di tutto il corpo, in 4-5 cucchiai di olio, aggiungere 3-4 gocce di olio/oli essenziale/i senza superare questo dosaggio nel totale delle gocce versate.
- Pediluvio: aggiungere da 3 a 5 gocce di olio essenziale in una bacinella di acqua ben calda prima di immergervi gli arti. Mantenere la temperatura dell’acqua molto elevata, al massimo grado di sopportazione individuale, continuando ad aggiungere acqua calda, Restare con i piedi immersi per 7-10 minuti.
- Sciacqui del cavo orale: aggiungere 2-3 gocce di olio essenziale in un bicchiere di acqua bollita e lasciata raffreddare, ed effettuare sciacqui o gargarismi con questo preparato.
- Se vuoi utilizzare il diffusore per l’ambiente: aggiungere 5-10 gocce di olio essenziale in un apposito apparecchio per vaporizzare gli oli essenziali (diffusore) e usarlo secondo le indicazioni riportate sulla confezione del diffusore, oppure aggiungere 5-10 gocce di olio essenziale all’acqua di un apparecchio umidificatore o di un nebulizzatore spray per purificare l’ambiente. Allo stesso scopo, puoi versare 3-4 gocce di olio essenziale sopra una lampada per diffondere gli oli essenziali, o in una coppetta contenente acqua calda situata nei pressi di una fonte di calore, oppure lasciarle cadere in un pot-pourri per accentuare la fragranza del bouquet.
- Un metodo veloce per usufruire immediatamente dei principi attivi dell’olio essenziale: versare 3-4 gocce di olio essenziale in un fazzoletto (se lo si usa per dormire bene, puoi metterlo anche sul guanciale), e aspirarne l’aroma.
A cosa servono gli oli essenziali? Le proprietà principali
Da millenni gli oli essenziali sono stati adoperati per le loro proprietà antisettiche e antimicrobiche, nel senso che si oppongono allo sviluppo dei germi e li uccidono (in particolare melaleuca, tea-tree oil, lavanda, palmarosa, niaouli e neroli). Ma gli oli essenziali, agendo sul sistema olfattivo e limbico, stimolano tutte le funzioni neurovegetative: memoria, emozioni, sistema respiratorio e digestivo. Mentre attraverso le vie respiratorie, le molecole odorose degli oli essenziali rinforzano il sistema immunitario e facilitano la respirazione. Ecco allora le loro proprietà principali.
- Proprietà antitossiche e cicatrizzanti: facilitano i processi di riparazione delle ferite (lavanda, melaleuca, benzoino, geranio, cipresso, incenso).
- Proprietà antireumatiche e antinevralgiche: utili nel trattamento di affezioni dolorose articolari e muscolari (rosmarino, camomilla, verbena, ginepro).
- Proprietà insettifughe, insetticide e antiparassitarie: si attivano nell’azione contro insetti, tarme e acari (citronella, alloro, cannella, chiodi di garofano).
- Proprietà anticatarrali ed espettoranti: per prevenire disturbi stagionali a carico dell’apparato respiratorio, come tosse, bronchite ecc. (eucalipto, mirto, cipresso, ginepro, niaouli, rosmarino, lavanda).
- Proprietà spasmolitiche: permettono di trattare disturbi quali colon irritabile, dismenorrea, singhiozzo, tensioni muscolari ecc. (melissa, verbena, camomilla, basilico, finocchio, geranio, mandarino, maggiorana).
- Proprietà digestive per combattere nausea, digestione lenta e meteorismo (arancio, finocchio, cumino, cardamomo, menta, verbena ecc.).
- Proprietà tonificanti a favore delle ghiandole endocrine, tra cui le ghiandole surrenali, responsabili della capacità di resistere allo stress (rosmarino, pino, basilico, salvia) e utili a livello mentale, in caso di affaticamento e difficoltà di concentrazione (menta, basilico, timo).
- Proprietà afrodisiache: stimolo della funzione delle ghiandole dell’apparato genitale (salvia per la donna, santoreggia per l’uomo); azione di riattivazione energetica a livello della pelvi (cannella, pepe, pino, santoreggia); azione di stimolo a livello della fantasia, dell’erotismo e dell’immaginario (gelsomino, ylang ylang, patchouli, vetiver, muschio); azione a livello di emozione e sentimento del cuore (rosa damascena per la donna, sandalo per l’uomo, ma anche fiori d’arancio e mirto).
- Proprietà sedative e riequilibranti del sistema nervoso (lavanda, verbena, melissa, camomilla, arancio, maggiorana, rosa damascena, fiori d’arancio, sandalo, legno di cedro ecc.).
- Proprietà flebotoniche: miglioramento della circolazione venosa e decongestione in caso di dilatazioni venose e capillari (cipresso, geranio, sandalo, patchouli, melaleuca).
- Proprietà eudermiche utili per la cura e la bellezza della pelle e per il trattamento degli inestetismi: in caso di acne (lavanda, melaleuca), couperose (rosa damascena, palmarosa, geranio), rughe (rosa damascena, fiori d’arancio, incenso, sandalo), cellulite (rosmarino, limone, cipresso), rilassamento cutaneo (limone, lemongrass, patchouli, menta, geranio) ecc.
Alcuni oli essenziali e loro indicazioni terapeutiche
Che si tratti di malattie causate da virus, batteri, disfunzioni o disturbi legati alla sfera psicosomatica, gli oli essenziali sono in grado di svolgere un’azione positiva sull’organismo, consentendoci di ritrovare il benessere. Ecco alcune indicazioni pratiche per l’impiego degli oli essenziali più comuni.
- Arancio amaro: dimagrimento, cellulite, ritenzione idrica.
- Arancio dolce: disturbi del sonno, ansia, malumore.
- Basilico: ansia, depressione, insonnia, punture d’insetti.
- Camomilla: mal di testa, depressione; usato soprattutto in pediatria.
- Cedro: ansia, bronchiti, cellulite.
- Chiodo di garofano: diarrea, mal di denti, micosi, piaghe, ulcere.
- Cipresso: asma, emorroidi, influenza, menopausa, nausea, cellulite.
- Eucalipto: asma, bronchite, cistite, eczemi, febbre, infezioni vaginali.
- Finocchio: disturbi digestivi.
- Gelsomino: apatia, pelle secca, catarro, ansia.
- Geranio: geloni, nevralgie facciali, disturbi urinari, pelle secca.
- Ginepro: artrite, insonnia, cellulite.
- Incenso: ansia, stress, cistite, cura della pelle, in particolare rughe.
- Lavanda: ansia, cura della pelle, disturbi digestivi, mal di testa.
- Limone: ipertensione, acne, cellulite.
- Litesea: insonnia, nervosismo, riduzione di memoria e capacità di concentrazione.
- Melissa: indigestione, palpitazioni, nevralgia, stress.
- Menta: mal di testa, indigestione.
- Mirra: infezioni bronchiali, catarro, laringite, emorroidi, gengiviti, irregolarità del ciclo mestruale, eczemi, cura della pelle, in particolare rughe.
- Neroli: cura della pelle, depressione, insonnia, panico, palpitazioni.
- Origano: aerofagia, asma, bronchiti, dermatosi, reumatismi, tosse.
- Rosa, rosa damascena: depressione, emicrania, frigidità, impotenza, insonnia, nausea, stress, cura della pelle, in particolare rughe.
- Rosmarino: memoria scarsa, stress, stanchezza, caduta dei capelli, forfora; è controindicato in caso di ipertensione.
- Salvia: dolori articolari e muscolari, infezioni della bocca e della gola, sudorazione eccessiva, menopausa.
- Sandalo: depressione, diarrea, infezioni delle vie urinarie e polmonari, tosse secca, cura della pelle, in particolare rughe.
- Tea-tree oil (olio dell’albero del tè): candidosi, raffreddore, mal di gola.
- Timo: asma, bronchite, depressione, dolori reumatici, infezioni delle vie urinarie, della gola, della bocca, polmonari, gotta, infiammazioni, insonnia.
- Vaniglia: ammorbidente della pelle, antifame nervosa.
- Zenzero: cellulite, dolori reumatici e muscolari, difficoltà di digestione.
- Ylang-ylang: antistress, febbrifugo, antifame nervosa.
Alcuni oli vegetali utili in aromaterapia
Gli oli base, detti vettori, migliori per veicolare gli oli essenziali attraverso il massaggio sono quelli vegetali, estratti per spremitura di frutti o di semi ricchi di sostanze grasse. Essi presentano proprietà nutritive e curative per la pelle e vengono impiegati per la preparazione di prodotti cosmetici. Eccone alcuni consigliati per il massaggio e la cosmesi naturale.
- Olio di mandorle dolci: emolliente, nutriente, antinfiammatorio.
- Olio di germe di grano: con proprietà antiossidanti (ricco di vitamina E), emollienti, antinvecchiamento. Trattandosi di un olio piuttosto viscoso, meglio non usarlo puro, ma miscelarlo ad altri oli base (circa un 10%-20%).
- Olio di oliva: affine alla pelle, nutritivo, emolliente e lenitivo, adatto per il trattamento di dolori muscolari e reumatici e per il massaggio dell’addome. Poiché tende a lasciare la pelle oleosa è consigliabile usarlo con altri oli vettori, più leggeri e inodori, in una concentrazione del 10-30% con olio di mandorle o jojoba.
- Olio di sesamo: svolge un’azione filtrante verso i raggi solari. È adatto per tutti i tipi di pelle ed è un tonico e uno stimolante della circolazione cutanea.
- Olio di jojoba: ricco di sostanze a funzione elasticizzante e stimolante e possiede un’ottima capacità di penetrazione. Adatto per tutti i tipi di pelle, in particolare come nutriente e preventivo delle rughe.
- Olio di vinaccioli: estratto dai semi dell’uva, è fonte di acidi grassi insaturi e di vitamine. Ha un’azione antiradicalica e dermoprotettiva. Viene assorbito facilmente e non lascia la pelle eccessivamente unta.
Le precauzioni nell’impiego degli oli essenziali
- Non assumere gli oli essenziali per via orale di propria iniziativa senza il controllo e la supervisione di un esperto aromaterapeuta e senza avere garanzie di purezza e qualità degli oli essenziali utilizzati (dovrebbero essere biologici). Alcuni oli possono essere utilizzati per aromatizzare il tè, ma senza superare la dose di una goccia per 100 g di prodotto.
- Per i bagni, non versare mai gli oli direttamente nell’acqua, ma solubilizzarli preventivamente in un eccipiente adeguato (latte, panna, miele), in quanto, non essendo idrosolubili, potrebbero creare fenomeni di irritazione cutanea.
- Non esporsi al sole o ai raggi ultravioletti (lampade abbronzanti) dopo aver applicato sulla pelle gli oli essenziali o nelle ore immediatamente successive, perché potrebbero scatenare reazioni indesiderate (eritema, prurito, dermatiti allergiche o irritative).
- Evitare il contatto con gli occhi o l’applicazione degli oli essenziali nelle immediate vicinanze. In caso di contatto accidentale con gli occhi, asciugare immediatamente l’occhio con del cotone imbevuto di olio vegetale.
- Le zone delle pieghe inguinali, delle cavità ascellari e del viso richiedono particolare attenzione e prudenza nella scelta degli oli essenziali da applicare e della diluizione: scegliere solo oli essenziali delicati e basse diluizioni.
- Prestare particolare attenzione nell’utilizzo degli oli essenziali in individui che presentano una storia di allergie (a livello personale e familiare), in particolare per allergie respiratorie e cutanee. Conservare gli oli essenziali allo stesso modo dei farmaci: lontano dalla portata dei bambini.
- Essi vanno anche tenuti lontano da fonti di calore perché infiammabili; per conservarli inalterati il più a lungo possibile tenerli in flaconi ben chiusi vetro scuro o al riparo dalla luce.
Esperta di erbe officinali e alimentazione. È direttore responsabile di Curarsi Mangiando, Le Ricette PerdiPeso e Le Ricette della Salute delle Edizioni Riza