Per guarire dall'ipotiroidismo occorre liberarsi dalla tossine che intasano la tiroide e si trasformano in adipe e cuscinetti: si comincia dalla dieta per ipotiroidismo ma servono anche i rimedi naturali giusti
Ci sono donne che hanno la fortuna di avere un fisico asciutto e riescono a conservarlo tale senza troppa fatica e troppi sacrifici; alla domanda su quale sia il loro segreto rispondono: “Non faccio niente di particolare, probabilmente è una questione di metabolismo. Sembra un vezzo, ma spesso è un’affermazione che rispecchia la realtà: infatti è sempre più evidente l’importanza giocata dall’equilibrio ormonale per mantenere salute e forma fisica e mentale. Queste donne privilegiate, che sprizzano energia da tutti i pori, sono dotate naturalmente di un buon livello di ormoni tiroidei. Una tiroide che lavora poco, invece, rallenta il metabolismo del corpo, il drenaggio dei liquidi, il ricambio cellulare e anche le attività mentali. Per fortuna, però, la tiroide è un organo che può essere stimolato: vediamo come farlo al naturale.
La tiroide è una ghiandola endocrina posta a livello del collo, che secerne gli ormoni T3 e T4. Il primo è la forma attiva del secondo, e ha il compito di esaltare l’attività metabolica e l’irrorazione sanguigna di tutti i tessuti, con il risultato di fornire più ossigeno e nutrienti alle cellule e di aumentare la velocità di utilizzazione dei nutrienti a fini energetici (in pratica, è la centralina del metabolismo), evitando così la formazione di grasso in eccesso. La funzione della tiroide è a sua volta regolata dall’ormone TSH, secreto dall’ipofisi, che induce proprio la produzione degli ormoni T3 e T4 da parte della tiroide.
Col passare del tempo, soprattutto nel sesso femminile, la tiroide tende a impigrirsi e a lavorare meno. Anche il calo di estrogeni, che avviene tra i 40 e i 50 anni, contribuisce a ridurre la quota attiva di ormoni tiroidei presenti nell’organismo. Molte sostanze inquinanti presenti nell’ambiente e negli alimenti finiscono nella tiroide e ne riducono l’attività. Ecco perché spesso vi possono essere nella donna degli stadi intermedi di sofferenza ghiandolare, pur in una condizione di buona salute con valori ematici apparentemente nella norma. I valori di riferimento che leggiamo sui risultati delle analisi del sangue non sono stabiliti sulle medie di persone in perfetta buona salute, ma sono una media dei valori estremi risultati nella popolazione che si è sottoposta agli esami in quel laboratorio. In particolare, in presenza di livelli di ormoni tiroidei che rientrano nella norma, un rialzo dell’ormone ipofisario regolatore della tiroide, il TSH, fa comunque propendere per una condizione di latente ipotiroidismo, che va affrontata.َ
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Anche senza fare gli esami del sangue, vi sono diversi sintomi e segni fisici che possono far sospettare uno squilibrio funzionale della ghiandola. Mettiti davanti allo specchio e verifica da sola i tuoi sintomi.
Qualora questi sintomi siano presenti in numero superiore a 5 e in forma marcata, è consigliabile rivolgersi al medico per un controllo accurato dei parametri di funzionalità delle tiroide. Se i sintomi sono almeno 3, e quando la pigrizia tiroidea procura ricadute solo “estetiche”, possono essere di aiuto la fitoterapia e alcuni accorgimenti nutrizionali.
La prima avvertenza qualora si decida di seguire un trattamento fitoterapico di stimolazione della tiroide è quella di non esagerare con le dosi e la durata della cura. La tiroide è una ghiandola delicata che non può essere troppo sollecitata. Le terapie che suggeriamo qui vanno seguite per cicli di 1-2 mesi, per 2-3 volte l’anno.
La pianta più conosciuta per stimolare la produzione degli ormoni tiroidei è un’alga marina ricca di iodio, frequente lungo le coste dell’Atlantico e del Pacifico, il Fucus vesiculosus. Per combattere l’obesità legata a un rallentamento del metabolismo si utilizza Fucus tintura madre, 50 gocce al mattino, associata a pilosella tintura 50 gocce, per ridurre la tendenza al gonfiore edematoso. Dopo 4 settimane sostituire il Fucus con il gemmoterapico di Avena sativa, che ha un’azione di regolazione del metabolismo: se ne bevono 50 gocce al giorno per un altro mese.
Nella tradizione ayurvedica troviamo un’altra pianta utile per favorire l’attività della tiroide, la Commiphora mukul, conosciuta in India come guggul: agisce sul metabolismo dei grassi e ha azione antinfiammatoria a livello circolatorio e articolare. Si utilizza in capsule di estratto secco, da assumere prima dei pasti per un mese, in aggiunta a Fucus, pilosella e Avena.
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L’applicazione su cosce e glutei di fanghi termali salsobromoiodici e fanghi marini, che agiscono come “scambiatori di ioni” e favoriscono la penetrazione di minerali e di sostanze attive algali negli strati epidermici superficiali, aiuta a combattere la stasi del metabolismo, a riattivare la circolazione rallentata e a smaltire i depositi adiposi sottocutanei. Basta procurarsi in erboristeria un fango già pronto a base di alghe ed estratti marini e applicarlo 2 volte la settimana, la sera, dopo il bagno.
Per stimolare la tiroide, è fondamentale anche integrare la dieta quotidiana per cicli di un mese a ogni cambio di stagione con alimenti ricchi di iodio. Vediamo in breve quali sono: