Il kefir, grazie al mix di microrganismi benefici che contiene, riequilibra l’intestino, disinfiammandolo e contrastando coliti, stipsi e diarrea.
Il kefir è un grande alleato della salute: lo dice lo stesso termine armeno da cui deriva, “keif”, che significa “benessere”. La leggenda racconta che fu Maometto a donare i primi grani di kefir, noti anche come il “miglio” del profeta, ai pastori che vivevano sui monti del Medio Oriente. Dal sapore acidulo e leggermente frizzante, il “kefir” è una bevanda che si ottiene per tradizione dalla fermentazione del latte (vaccino, di pecora o di capra), ma che si può preparare anche con l’acqua come vedremo in seguito. I grani di kefir, a cui si deve la fermentazione del latte, sono composti da fermenti vivi e da lieviti probiotici che, mescolati al latte, danno vita a un composto costituito da polisaccaridi, proteine e lipidi. Il “kefiran” (questa la denominazione del particolare mix probiotico che costituisce i granuli di kefir) è l’elemento che fa la differenza tra un semplice latte fermentato e il kefir.
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Oltre ai probiotici utili all’intestino (nella sua composizione ne sono presenti almeno 40 tipi diversi), il kefir di latte contiene anche vitamine (soprattutto del gruppo B), minerali(calcio, potassio, magnesio e fosforo) e proteine. Il kefir, inoltre, è povero di calorie e soprattutto di lattosio e può dunque essere consumato anche dalle persone intolleranti a questo zucchero. Tra levitamine del gruppo B ricordiamo l’acido folico (la vitamina B9), un integratore indispensabile non solo per le donne in gravidanza (previene le malformazioni al feto) ma anche durante la menopausa, perché è un’ottima difesa contro l’osteoporosi e gli sbalzi emotivi. Inoltre, la combinazione del magnesiocon le vitamine del gruppo B e con il calcio fanno del kefir un alleato straordinario del sistema nervoso e un valido aiuto per contrastare il desiderio di cibo fuori pasto. È utile anche in presenza di gastrite e problemi digestivi, per l’anziano e il bambino. Infine, alcune ricerche sulle popolazioni caucasiche hanno rilevato che il kefir è indicato per curare i catarri bronchiali e le infiammazioni a carico del fegato e dell’intestino, nonché alcuni disturbi dei reni.
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Il kefir contiene il Lactobacillus acidophilus, un batterio “buono” che rinforza le mucose intestinali proteggendole dall’attacco di sostanze e batteri nocivi, soprattutto in presenza di stati infiammatori che le assottigliano, rendendole più permeabili. Ciò è possibile perché consumando regolarmente kefir aumenta la produzione di mucina, una sorta di gel protettivo secreto dalle cellule intestinali che nutre anche i batteri buoni della flora intestinale.
Spesso all’origine del sovrappeso c’è uno stato infiammatorio intestinale costante che impedisce il regolare assorbimento dei nutrienti o il corretto smaltimento delle scorie. L’assunzione di bevande o cibi ricchi di probiotici come il kefir ha effetti positivi sulla linea con una riduzione del grasso addominale, il più pericoloso per la salute. I benefici aumentano se i probiotici sono assunti con le fibre prebiotiche (presenti in alcune verdure e in alcuni frutti, come cicoria, carciofi, pere ecc.) che nutrono questi batteri buoni. In questo modo aumenta il senso di sazietà, si riduce l’assorbimento di zuccheri e grassi a livello intestinale e si regolarizzano i livelli di zuccheri, trigliceridi e colesterolo nel sangue.
Secondo alcuni studi, i probiotici del kefir potrebbero ridurre il rischio di cancro al colon, in particolare quando sono associati all’assunzione di fibre prebiotiche, che migliorano la sopravvivenza dei batteri “buoni” fornendo loro un adeguato nutrimento. Lo evidenzia anche una ricerca apparsa sul “Functional Foods In Health And Disease Journal”. Lo studio ha verificato che il consumo di kefir riduce la presenza del Fusobacterium nucleatum, un batterio ritenuto causa di questa malattia.
Sempre grazie ai probiotici, il kefir è utile anche a chi soffre di celiachia, una malattia autoimmune che provoca un’infiammazione intestinale cronica. Una ricerca dell’Institute of Agrochemistry and Food Technology di Valencia, pubblicata sulla rivista scientifica “Journal of Leukocyte Biology”, sostiene che sorreggere l’equilibrio della flora intestinale con l’uso di probiotici potrebbe avere un ruolo utile nell’attenuare la risposta immunitaria al glutine, in particolare nelle prime fasi della manifestazione, migliorando la qualità della vita del celiaco.
L’ideale è consumare il kefir una volta al giorno per almeno un mese. Bevuto regolarmente la mattina prima di colazione, agisce come un vero e proprio “spazzino” intestinale. Inoltre, eliminando le tossine, il kefir aumenta le difese immunitarie e migliora le funzioni metaboliche.
La mattina a digiuno, assumi una bottiglietta di kefir a cui avrai aggiunto 1 cucchiaino di farina di semi di lino. Utilizza questo rimedio naturale all’occorrenza.
I granuli di kefir in questo caso sono aggiunti all’acqua (e non al latte) e viene unito dello zucchero, perché altrimenti i fermenti non potrebbero mantenersi vivi nella sola acqua. Durante la fermentazione, i grani di kefir “mangiano” lo zucchero per cui la bevanda risulta più salutare in quanto meno zuccherina di quanto si possa immaginare.
Al posto dell’acqua, per migliorare il gusto, si possono usare infusi e tisane (tè, karkadè, rooibos o succhi di frutta diluiti in acqua al 50%). L’aroma può essere arricchito con l’aggiunta di frutta fresca o secca, spezie e aromi naturali, come foglie di menta, semi di finocchio, cumino, anice, pezzettini di zenzero.
Che cosa devi avere a disposizione
Procedi in questo modo
Riempi il barattolo di vetro con l’acqua e aggiungi i granuli di kefir, lo zucchero, il succo del limone, le prugne e lo zenzero. Fai sciogliere lo zucchero mescolando, poi copri l’apertura con un telo pulito e fermalo bene con un elastico. Se metti il coperchio, apri periodicamente il barattolo per evitare che la fermentazione lo faccia esplodere. Lascia riposare il mix per 2 giorni, mescolando gli ingredienti dopo 24 ore. Trascorso il tempo indicato, filtra il liquido con un colino e mettilo subito in frigo.
Il kefir d’acqua è il prodotto ideale per chi non assume latte e derivati, anche se va detto che grazie all’azione dei batteri buoni che contiene, il kefir di latte è quasi del tutto privo di lattosio, lo zucchero del latte spesso causa di intolleranze. Va però aggiunto che fornisce meno batteri benefici per l’intestino (solo 15-20 tipi, contro i 30-50 del kefir al latte) ed è povero di calcio e magnesio. Tuttavia, è comunque benefico per la flora intestinale.
Il kefir si trova già pronto al supermercato, nel banco frigo dove ci sono anche gli yogurt. Al momento dell’acquisto occorre fare attenzione a scegliere il prodotto giusto perché in Italia manca una legislazione specifica su questo alimento e, quindi, in commercio ci sono prodotti denominati kefir anche se non lo sono perché hanno un contenuto di fermenti molto povero. Un buon kefir deve essere naturale e senza additivi, possibilmente di origine biologica e realizzato solo con latte e fermenti specificati col loro nome. Da evitare, invece, i kefir che contengono ingredienti artificiali quali zucchero liquido, destrosio, stabilizzanti, aromi e correttori di acidità.
Il kefir al naturale si può utilizzare per torte, biscotti, pane e impasti per focacce e pizze, in quanto ne migliora la lievitazione e li rende più soffici. Ottimo anche nella versione salata, come salsa per accompagnare verdure stufate (o al forno), carni e pesce (l’azione digestiva del kefir permette una più facile assimilazione delle proteine animali).