L'uva non è solo molto gustosa: idrata, depura, disinfiamma e dà sostegno al sistema nervoso provato dal cambio di stagione regalando buonumore
Settembre è il mese tradizionale della vendemmia, con la fermentazione dell’uva e la raccolta dei suoi grappoli ricchi di vitamine, adatte non solo a produrre il vino, ma anche a rinforzare gli organi più “provati” dall'imminente cambio di stagione. L’uva è un frutto preziosissimo, fonte di zuccheri facilmente assimilabili (glucosio e saccarosio) e di minerali ricostituenti che ci sostengono nel momento delicato della ripresa settembrina. I piccoli acini dell'uva da tavola dalla buccia sottile e la polpa soda svolgono mille funzioni: ci aiutano a regolare l’attività intestinale, a contrastare i cali psicofisici, a eliminare gli inestetismi cutanei, a prevenire i disturbi circolatori e a disintossicare l’organismo. Ma sono anche importanti per il buonumore.
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L’uva contiene vitamina C, antiossidante e immunostimolante, sostanza che svolge un’azione antiradicali liberi e partecipa alla formazione del collagene. L’uva contiene poi le vitamine del gruppo B (B1 e B2), toniche del sistema nervoso. La sua buccia è un concentrato di polifenoli, indicati anche con il termine “vitamina P”, un gruppo eterogeneo di sostanze con un alto potere antiossidante e antinfiammatorio contro le malattie degenerative e infiammatorie croniche. Tra questi il più famoso è il resveratrolo, un “non flavonoide” creato dalla pianta per difendersi da microrganismi patogeni. Oltre a migliorare le performance a livello muscolare e psichico, il resveratrolo, contenuto nell'uva, ha un effetto stimolante sulle leutochine, sostanze coinvolte nella risposta immunologica contro i virus. Il resveratrolo contrasta l’infiammazione e inibisce la neuraminidasi inviando alla cellule il messaggio di smettere di produrre virus.
Il resveratrolo contrasta i cali di memoria, le difficoltà di apprendimento e i cali di umore tipici del progredire dell’età. A suggerirlo è uno studio svolto dai ricercatori del Texas A&M Health Science Center College of Medicine e pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Questa ricerca ha testato l’effetto di questa sostanza contenuta anche nell'uva sulle capacità cognitive di cavie anziane, somministrando l’antiossidante a un gruppo di roditori e una sostanza placebo a un altro. Le cavie che avevano assunto resveratrolo hanno dimostrato non solo miglioramenti nella memoria, ma anche un raddoppiamento dei processi di formazione di neuroni nell’ippocampo, centro dell’apprendimento del cervello, che negli esseri umani si traduce anche in buonumore.
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Consumare ogni giorno una decina di acini d’uva è un buon modo per smaltire le tossine in eccesso e combattere la stipsi. La buccia, infatti, contiene le fibre, che aiutano a regolarizzare l’attività intestinale e le funzioni fisiologiche. L’alto contenuto di acqua dell’uva e la ricchezza di acidi organici ne fanno un alimento diuretico, digestivo e disintossicante, in grado di combattere la ritenzione idrica e la pelle a buccia d’arancia e di normalizzare l’attività del fegato, purificando l’organismo da scorie e tossine.