Il controllo eccessivo mette in crisi la coppia
Coppia e amore

Il controllo eccessivo mette in crisi la coppia

Il bisogno continuo di conferme e rassicurazioni da parte del partner è una forma d'ansia che affatica la relazione: se ne sei vittima, fai così

Stare in coppia e soffrire anche quando, nel complesso, le cose vanno bene. Sembra una beffa, eppure è quel che capita a coloro che si potrebbero definire “gli ipersensibili allo stato d’animo del partner”. Si tratta di persone che non riescono a opporre alcun filtro a quel che sentono provenire dall’altro: se ad esempio è triste, non si mettono tranquilli fino a quando non sanno il perché. E, anche quando il perché non c’è - dato che la tristezza è un’emozione che può andare e venire come puro moto dell’animo - non si danno pace: sono turbati, ansiosi, talora insofferenti. Lo stesso vale per tanti altri stati d’animo, come la rabbia, la contrarietà, l’ansia, la preoccupazione, ma anche il buonumore quando è particolarmente acceso e manifesto: se non c’è una spiegazione “valida” tutto li mette in stato d’allerta, sebbene la spiegazione spesso non basti a ristabilire in loro la piena serenità.

Il bisogno di controllo assoluto svela un'insicurezza profonda

L’ipersensibile mette in atto una serie di comportamenti che alterano l’atmosfera della relazione e, nel tempo, la logorano. Innanzitutto vuole sapere in continuazione “come sta” il partner. "Tutto okay? Ma sei sicuro di star bene? È tutto a posto?" sono domande a getto continuo, che però, in molti casi, non si accontentano di una risposta lineare, perché l’ipersensibile, che è molto insicuro e soffre di una grande paura di non essere accettato, teme di essere parte in causa nello stato d’animo negativo del partner, e di essere escluso dai motivi di quello molto positivo. E quindi: "Ma sei sicuro che io non c’entri? Non è che ce l’hai con me? Non è che, per caso, c’è qualcun altro che ti interessa?". Per l’ipersensibile il partner dovrebbe essere, idealmente, quasi privo di manifestazioni emotive, ma anche questo sarebbe un problema: "Perché sei apatico? Mi nascondi qualcosa?". E la relazione, sottoposta a continui e inutili chiarimenti, perde spontaneità, imboccando la strada verso il declino.

Ipersensibilità, controllo, ansia: così la coppia scoppia

Bisogna rendersi conto che l’ipersensibilità è l’espressione di un vero e proprio disturbo d’ansia: l’ipersensibile ha bisogno che il partner sia “tranquillo”, che non manifesti cambiamenti troppo repentini e poco chiari nelle motivazioni, e che questi non durino troppo e ritornino in breve a una rassicurante medietà. La persona che ne soffre, quando si mette in coppia sposta inconsciamente il proprio centro psichico sul partner e quindi delega la propria serenità al fatto che questi non sia turbato, ansioso, depresso, o comunque che non viva stati d’animo difficili da controllare. Così però, e questo è il punto, mette in atto un continuo controllo: attiva cioè uno stato di costante “diagnosi” emotiva del partner.

Ritrovare l'interesse per se stessi

Per spostare il baricentro su di sé e ridurre questa ipersensibilità è necessario che la persona renda più ricco e interessante il proprio mondo individuale. Di solito, infatti, chi è così attento alle emozioni del partner non ha passioni proprie cui dedicarsi, ha tempo vuoto che non sa come utilizzare e una vita personale poco appagante. Se così non fosse, non avrebbe né tempo né energie da investire in questo controllo continuo del partner. Non stiamo parlando di una persona “vuota”, ma di una che, quando si mette in una relazione che la coinvolge, perde velocemente i propri interessi perché è troppo presa dal dedicarsi a gestire l’ansia proiettata sul partner. È quindi necessario riequilibrare la situazione, riportando eventi ed emozioni al centro del proprio quotidiano. Non può passare la vita a "tener buona" l’anima di un altro: deve occuparsi della propria. Anche perché il partner, in breve, si stufa di dover rendere conto di ciò che prova e di sentirsi responsabile di come sta l’altro.

Via i vecchi schemi, largo alle nuove passioni

Nello stesso tempo è necessario individuare lo stile di comportamento da disattivare. È come se la persona avesse interiorizzato, in anni passati, uno schema di questo tipo: "Devo tener buona mia madre (o mio padre, è lo stesso), altrimenti succederà qualcosa di brutto e di ingestibile". Spesso a sua volta uno dei genitori era un "grande ansioso" che scaricava l’ansia sul figlio. Oppure era uno che non diceva niente di sé, ma lasciava trasparire le proprie inquietudini, che il figlio ha imparato a decifrare in modo continuativo. O la coppia di genitori litigava in continuazione e il piccolo si è "allergizzato" alle atmosfere negative. In tutti i casi, la persona può prendere in mano la situazione: ciò che è accaduto non deve ripetersi per forza, anzi può essere sospeso non appena si portano in campo altri interessi, altre emozioni, altre passioni.

Cosa fare se a controllare troppo sei tu

  • Ferma le domande
    Non pretendere che il tuo partner ti comunichi di continuo i suoi stati d’animo e che li modifichi per non farti andare in ansia. Altrimenti si sente pressato, invaso, e non potrà più essere spontaneo. E, se ti tratterà come un bambino da proteggere, sarà l’inizio della fi ne. La coppia deve essere uno spazio di libertà e di crescita, non di blocco. Altrimenti si sgretola.
  • Arricchisci la tua vita
    Al di là delle tue antiche e recenti insicurezze, se sei così attento alle emozioni del partner vuol dire che hai un estremo bisogno di emozionarti. Impegnati a riportare nel tuo quotidiano, in modo concreto, interessi e passioni che ti facciano sentire vivo. Così, invece di indagare le emozioni altrui, potrai percepire e condividere le tue.
  • Occupati delle tue emozioni
    Se hai paura delle emozioni del tuo partner, significa che, in realtà, hai paura delle tue. Ai tuoi occhi coscienti magari temi di essere lasciato o non accettato, ma a quelli dell’inconscio è probabile che sia tu a non accettarti e ad "abbandonarti" di continuo. Serve una maggiore conoscenza di te stesso e più cura e rispetto per il tuo mondo interiore.
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