Secondo molte indagini sette donne su dieci hanno fatto finta di avere l'orgasmo almeno una volta nella vita, qualcuna non lo prova mai: cosa c'è dietro?
L’orgasmo dovrebbe essere un momento di gioia per tutte le donne; purtroppo è una consuetudine per poche e resta l’aspirazione per molte! La questione dell’orgasmo femminile ha innescato da tempo un acceso dibattito, evidentemente perché si tratta di un problema molto sentito sia dagli uomini che dalle donne: quel che è certo è che se il godimento femminile non è certo automatico è altrettanto vero che non andrebbe rincorso a tutti costi e soprattutto non andrebbe finto. Eppure numerosi sondaggi rivelano che più del 70 % delle donne ha finto il piacere almeno una volta nella vita e con ogni probabilità si tratta di un dato sottostimato.
Un fatto è certo: è difficile che una donna riesca sempre a raggiungere l’orgasmo durante la sua vita intima; questo gli uomini lo devono capire e andrebbe spiegato loro che la sessualità femminile è molto più complessa di quella maschile. Anche se una donna non raggiunge sempre il piacere, può comunque avere rapporti soddisfacenti: fingere o non fingere a invece a che vedere sopratutto con il rapporto che le donne hanno con se stesse, con la loro autostima. Ricordiamo un concetto fondamentale: l’orgasmo è (o meglio dovrebbe essere) un diritto e non un dovere!
Se le signore riuscissero a non essere “ossessionate” dall’orgasmo e imparassero ad abbandonarsi alle loro emozioni e al loro respiro, e se si concentrassero maggiormente sulle sensazioni più profonde mentre fanno l’amore, il risultato sarebbe comunque quello di una sessualità più serena e appagante: il sesso non è certo una gara a chi gode di più! Purtroppo moltissime donne trovano più facile simulare l’orgasmo (con risultati spesso convincenti; ricordate la scena madre del film "Harry ti presento Sally?"…) piuttosto che ammettere di non averne; talvolta si comportano così perché il non raggiungerlo potrebbe sembrare un’ammissione di fallimento, capace di produrre un senso d’inadeguatezza, ma in alcuni casi optano per questa scelta per proteggere “l’ego virile” del loro compagno, temendo che la verità potrebbe creare frustrazione e senso di impotenza. La simulazione dell’orgasmo sembra poi essere la via più semplice… per concludere il rapporto!. Ma questa è la conclusione delle favole, mentre l’orgasmo non deve abitare solo la fantasia, ma è bene che viva anche di realtà. Naturalmente, quanto più a lungo le donne fingono l’orgasmo e ingannano loro stesse, tanto più difficile sarà doverlo ammettere.
È anche vero che pensare al sesso solo e unicamente finalizzandolo all’orgasmo limita automaticamente la possibilità di provare piacere. Impariamo a considerare l’orgasmo non come una meta, ma come un percorso, e immaginiamo il piacere come una circonferenza in cui ogni gesto si trova sul perimetro del cerchio e rappresenta un fine a sé. Non c’è nessun atto erotico che debba condurre necessariamente a un altro. Il fatto è che il viaggio verso il piacere, fatto di tappe intermedie, è un percorso che uomini e donne intraprendono insieme e che provoca reazioni psicofisiche diverse. È nel fluire delle sensazioni, nella circolarità della passione che le donne possono trovare una chiave per raggiungere l’orgasmo.
