Ci sono cibi da evitare e altri da preferire quando l’infiammazione intestinale ci tormenta: per prima cosa, prova i semi di lino e la radice di kuzu
Chi soffre di infiammazioni intestinali, in fase acuta deve anzitutto evitare le fibre, in particolare quelle dei cereali integrali indurite dalla cottura al forno (pane e biscotti) e le verdure fibrose. Meglio preferire vegetali calmanti come le carote, la zucca o le zucchine cotte e ridotte in purea. Sì al pesce al vapore con creme di riso, porridge di avena o polenta di grano saraceno. Da bere, è poi ottimo il tè verde. Superata la fase acuta, per aiutare la flora batterica, occorre portare a tavola verdure a foglia scura (crucifere, spinaci, insalate) ricche di minerali alcalinizzanti che evitano acidosi e infiammazioni. È utile il sedano, che contiene composti antinfiammatori come l’apigenina, da consumare centrifugato con succo di arancia. Esistono poi due alimenti ancora poco diffusi da noi, ma utilissimi per placare le infiammazioni dell'intestino: sono i semi di lino e la radice di kuzu.
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L’olio di semi di lino e i semi di lino stessi sono due preziosi aiuti nei caso di infiammazione intestinale. Rappresentano un’eccellente fonte di Omega3, utile a riparare i tessuti interni compromessi dalle irritazioni e contengono fibra solubile, la quale contribuisce a regolarizzare il transito e a lubrificare l’intero apparato digerente. È importante macinare sempre i semi di lino con un macinacaffè fino a ricavarne una polvere (mangiandoli interi non se ne assorbono i nutrienti) da usare in succhi, frullati e in un porridge di avena a colazione.
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Il kuzu è un amido ricavato dalla radice della Pueraria japonica, una pianta che cresce nelle aree vulcaniche del Giappone. È stata utilizzata dai guaritori orientali per quasi 2000 anni grazie alle sue capacità di sedare i disturbi digestivi, calmare i nervi e rimuovere le infiammazioni. La polvere che se ne ricava, in vendita nei negozi biologici, va sciolta in acqua fredda e poi fatta sobbollire per 1-2 minuti: è un addensantenaturale e quindi può essere utilizzata nella preparazione di creme, budini e zuppe.