Dà una sferzata di energia e previene i malori estivi
La bacca rossa del guaranà è considerata da millenni un frutto sacro. La sua pianta, Paullinia Capuana, cresce rigogliosa in Amazzonia, dove presso gli Indios si narra che questo piccolo frutto nacque dagli occhi di Cereaporanga, una giovane donna bellissima il cui sguardo magnetico era caratterizzato da due grandi pupille nere. In effetti, la bacca del guaranà presenta un seme nero che la fa assomiglare a un piccolo occhio.
Ma, al di là della mitologia, i curanderos sudamericani conoscono bene le virtù terapeutiche del guaranà, dai cui semi si ricava una pasta bruna dal sapore amarognolo e dalle proprietà energetiche, toniche e rivitizzanti.
Il guaranà, essendo ricco di caffeina, è un ottimo stimolante, migliora la memoria e la concentrazione, vince la stanchezza e fa sentire meno il dolore (per esempio il mal di testa estivo dovuto a colpi di calore e a "botte" di aria condizionata). Questo integratore, consumato dopo i pasti, aumenta la secrezione gastrica e migliora la digestione, il guaranà è anche diuretico, riduce la ritenzione idrica e migliora la circolazione, con effetti benefici su tutto il metabolismo. Il modo più gradevole per usare il guaranà è quello di berne lo sciroppo, ottenuto dalla lavorazione della pasta di guaranà con l'acqua. Oppure si può provare la granita al guaranà.
Con il tritaghiaccio prepara una coppetta di granita "neutra" e poi amalgamala con 2 cucchiai di sciroppo di guaranà (lo trovi in erboristeria e nei negozi del commercio equo solidale). Gustala subito.
Attenzione: l'uso del guaranà è sconsigliato alle persone ipertese, ipertiroidee, alle donne in gravidanza e ai bambini piccoli. Questi soggetti possono gustare in alternativa una granita preparata facendo ghiacciare e frullando una tazza di tè verde addolcita con sciroppo d'acero.