Col Crespino proteggi fegato e vie urinarie
Erbe e fitoterapia

Col Crespino proteggi fegato e vie urinarie

Il crespino, più comunemente noto come Berberis Vulgaris, è una pianta dalle straordinarie funzioni depurative: scopri tutti i suoi benefici

Tra i rimedi naturali che si possono utilizzare per curare il fegato e le vie urinarie, il Berberis Vulgaris è sicuramente la pianta più indicata: vediamo tutte le caratteristiche di questo fantastico arbusto e scopriamone gli usi e i benefici.

Indice dell'articolo

Berberis Vulgaris: cos'è, origine e diffusione

Il crespino (o Berberis Vulgaris L.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Berberidacee. È diffusa nei monti europei e nel Caucaso, mentre in Italia si può facilmente trovare sugli Appennini e sulle Alpi. Il nome ha origine incerta: potrebbe derivare dal greco Berberi, che significa "Conchiglia", per via della forma concava dei petali, oppure dall’omonimo nome del popolo nomade africano che lo avrebbe diffuso in tutto il territorio.

Arbusto che può raggiungere i 3 metri di altezza, il crespino si caratterizza per le radici dall’inusuale colore giallo, i rami spinosi, i fiori a grappolo, gialli e sferici, mentre i frutti sono bacche rosso-corallo, molto appariscenti e dal gusto acidulo. Tutta la pianta contiene un alcaloide giallo, la berberina, il cui pigmento veniva usato in passato per tingere lana e cuoio.

Il Berberis Vulgaris è noto come rimedio fitoterapico già agli antichi egizi, che lo impiegavano per prevenire le pestilenze, grazie alla sua azione antibiotica. Quando venne introdotto in America settentrionale, gli indiani lo utilizzarono per curare le ulcerazioni e le infezioni del cavo orale oltre che per i disturbi intestinali.

I principi attivi del crespino: la berberina

Tra i principi attivi del crespino troviamo la berberina e la berbamina. In particolare, la berberina è un alcaloide molto indicato per ridurre la quantità di colesterolo nel sangue. Questa sostanza, dal colore giallastro e dal sapore amaro, possiede inoltre proprietà antimicrobiche ed antisecretive, ed è quindi utilissima anche nel trattamento di infezioni di vario genere come le diarree batteriche e le infezioni recidivanti da Candida albicans.

Proprietà del Berberis Vulgaris

Il crespino possiede un’azione antipiretica, ipotensiva, antinfiammatoria e antiemorragica: ciò lo rende un buon emostatico in caso di emorragie uterine e di aiuto nelle infiammazioni delle vie urinarie.

Il Berberis Vulgaris favorisce inoltre il funzionamento epatico e il deflusso della bile, perciò è utile nei calcoli biliari e svolge anche una moderata azione lassativa. Come rimedio erboristico, quindi, il crespino agisce sostenendo diversi aspetti del corpo umano.

DIGESTIONE
  • Eupeptico: è un tonico amaro adatto se si soffre di dispepsia perché aiuta la digestione.
  • Lassativo: è un purgante di lieve entità, utile nei casi di costipazione e stipsi.
  • Purificante: agisce regolando l’attività del fegato adatto in caso di ipertrofia epatica e ittero.
  • Colagogo: stimola il rilascio della bile prevenendo i calcoli biliari e migliorando l’emulsione dei grassi a livello intestinale.
CIRCOLO
  • Diuretico: grazie ai principi contenuti nelle foglie, il crespino facilita l’eliminazione dei liquidi e della renella tramite l’urina, evitando che si accumulino gli ossalati, i responsabili della formazione di renella e della sua trasformazione in calcoli.
  • Ipotensivo: abbassa l’ipertensione arteriosa grazie all’azione diuretica.
SISTEMA IMMUNITARIO
  • Adattogeno: ottimo contro i raffreddori invernali e primaverili grazie al notevole contenuto di vitamina C.
  • Antibatterico: agisce contro diversi ceppi (stafilococco, streptococco, salmonella, vibrio cholerae, giardia lamblia, escherichia coli - vie urinarie, candida albicans).
  • Febbrifugo: abbassa la febbre dovuta a diverse condizioni come influenza o infezione batterica.

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Berberis Vulgaris: usi e applicazioni

Il Berberis Vulgaris si può consumare come alimento; infatti, i frutti, che non contengono berberina, sono però ricchi di vitamina C, glucosio, levulosio, acido malico e si utilizzano per preparare sciroppi, marmellate, gelati, bibite, gelatine e coloranti per pasticceria o si mettono in salamoia.

I semi possono essere poi impiegati come spezia in cucina. I germogli freschi, invece, si possono mangiare crudi in insalata, cotti come gli spinaci, mentre dalle bacche si può ricavare aceto, come avviene tradizionalmente in Trentino.

Se si vuole utilizzare il crespino come rimedio, si possono preparare diverse formulazioni erboristiche, da assumere secondo indicazione medica:

  • Infuso di crespino: versa 150 ml di acqua bollente su 1-2 cucchiaini di foglie essiccate e lascia riposare per almeno cinque minuti, poi filtra e bevi. Si assumono 2 tazze al giorno fra i pasti.
  • Decotto di crespino: versa un cucchiaino di corteccia di radice finemente sminuzzata all'interno di 150 ml di acqua bollente, fai bollire per almeno 20-30 minuti ed infine filtra. Assumi una tazza per 1-2 volte al giorno.
  • Sciroppo di bacche di crespino poni 500 grammi di bacche mature in acqua, attendi fino a quando non si saranno ammorbidite, passale aggiungendo un po' di miele e lasciale cuocere fino a ricavarne un ottimo sciroppo. Una volta raffreddato versalo in una bottiglia di vetro per conservarlo.
  • Decotto per uso esterno: il decotto della corteccia e radice è ottimo per effettuare gargarismi e frizioni alle gengive, per contrastare la piorrea.

In commercio sono disponibili anche la tintura madre di crespino, ottenuta dalla corteccia e dalla radice, e l’estratto secco:

  • La tintura madre per uso interno si assume tre volte nell'arco della giornata tramite 30 gocce diluite in acqua; invece per uso esterno va diluita al 15-25 % in acqua sterile o soluzione fisiologica per impacchi.
  • La posologia dell’estratto secco, invece, è di 250 mg al giorno.

Cautela e controindicazioni

Rivolgersi al proprio medico di fiducia prima dell’assunzione. Non superare le dosi consigliate. L’uso eccessivo può causare la caduta di pressione, vomito, depressione del ritmo cardiaco. Evitare in caso di cardiopatia, problemi respiratori cronici (asma, enfisema) in gravidanza e nel periodo dell’allattamento.

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