In questi giorni stress, corsa agli acquisti ed eccessi alimentari sono in agguato; possiamo evitarli mettendo d’accordo i ritmi della natura con i riti dell’uomo…
Natale è una festa per i più piccoli, e un potenziale pericolo per molti altri, specialmente per chi lo vive in famiglia. Se da un lato il “dovere di essere buoni” obbliga tutti a spargere sulle proprie emozioni un velo di zucchero, dall’altro è un dato di fatto che una percentuale notevole di disagi interiori (tra cui ansia, panico e depressione) ha origine proprio tra le mura di casa, nelle relazioni con le persone più vicine. Al “buonismo”, che induce comportamenti artificiali aumentando lo stress individuale, si aggiungono poi gli stress del periodo. L’elenco è presto fatto: la corsa alle compere con la solita competizione al regalo migliore, né troppo costoso né troppo economico per non fare brutte figure, la ressa nei negozi, le relazioni forzate durante i pranzi e le cene, i sorrisi di circostanza, le conversazioni sempre uguali e infine l’enorme quantità di cibo su cui sfogare la noia e la frustrazione di molte “adunate familiari” in cui l’allegria non è spontanea. Durante le feste è facile ingrassare: mangiamo troppo e male per inerzia, perché “almeno mi sfogo così”. I chili messi su in breve tempo generano sensi di colpa e disistima.
Gli eventi esterni influiscono, certo, ma occorre comprendere che l’origine delle nostre difficoltà è nell’atteggiamento mentale con cui le affrontiamo. Lo stress nasce sempre da una relazione distorta con la realtà, dall’abitudine a spendere la nostra energia all’esterno di noi, adeguandosi alle richieste che vengono da fuori, anziché investirla per stare bene soprattutto con noi stessi. Ci ritroviamo a inseguire mille obiettivi disperdendo la vitalità invece di nutrircene per realizzare la nostra natura. I doveri familiari e lavorativi e le tensioni relazionali alimentano questo atteggiamento. Il primo passo, e il più importante, per invertire questa tendenza è tornare a centrarsi su se stessi; ascoltare il mondo interno senza commenti è fondamentale: aiuta a ridurre lo stress e ad evitare di conseguenza anche le pericolose abbuffate natalizie. Ecco come fare.
Osserva il tuo umore in questo istante. Guardalo semplicemente, ascolta le sue sfumature senza dirti niente, senza commentare se è bello o brutto, uguale a ieri o diverso; non devi giudicarlo o migliorarlo. Ad esempio: senti la noia, la fatica, la tristezza? Non tradurle in una sentenza definitiva: “Sono triste, non mi succede mai niente di bello!”. Questi commenti fissano proprio quei sentimenti e li riproducono. Senti invece la tristezza o la noia di adesso, come se fosse un’onda, via via più intensa che ti travolge e a cui non opponi resistenza, come se potessi sentirne anche il sapore. Se percepisci veramente gli stati interiori, tutti i pensieri di contorno sfumano. E sono loro, i pensieri che riguardano il passato o il futuro, a produrre stress, non le emozioni, che invece ti arricchiscono e così come arrivano se ne vanno. Quando percepisci e basta, stai facendo una cosa immensa: stai nutrendo la tua natura, sfrondando la mente dal superfluo permettendole di fiorire. Prova a fare questo esercizio ogni giorno, specialmente in queste settimane di stress: ascolta le sensazioni e portale con te. Vedrai che la tensione diminuirà e nascerà un atteggiamento nuovo e più felice.
Realizzare la propria natura è il segreto del benessere interiore. Se sospendiamo per un attimo il “buonismo” imperante in questi giorni, ci accorgiamo che il mese di dicembre è perfetto per ritrovare la giusta chiave dell’interiorità. In Natale può anche essere vissuto come la festa in cui si celebra il ritorno della luce nel mondo. Non a caso nell’antichità in questi giorni si festeggiava il solstizio d’inverno: la notte più lunga dell’anno, quella nella quale però la luce ricomincia a crescere. Il Natale è la festa in cui la natura celebra l’inizio del cammino verso la primavera, cioè verso la propria fioritura. Realizzare la propria natura significa proprio questo: far germinare il seme nascosto nella terra. Dedicare un po’ di tempo al giorno per fare spazio al mondo interno, eliminando i pensieri del passato come fa l’inverno con le foglie vecchie, è il modo migliore per accogliere la luce che ritorna.
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