Se non segui la tua indole, arriva la depressione
Depressione

Se non segui la tua indole, arriva la depressione

La mancata espressione della nostra autenticità può aprire le porte alla depressione, un chiaro segnale che è tempo di fare spazio a ciò che desideriamo davvero

Cinzia scrive alla Redazione di Riza Psicosomatica: “Sono almeno tre anni che mi sento depressa, demotivata, come se avessi consumato tutta la forza vitale e la voglia di vivere. Incredibile: sono sempre stata una persona ottimista e fino a qualche anno fa mi sono puntualmente “gettata” nel mondo con entusiasmo, senza preoccuparmi delle conseguenze o degli eventuali fallimenti. Mi piace viaggiare e conoscere ciò che è diverso da me, mi sento fortemente stimolata dall’ignoto. Infatti, fino al 2016 ho vissuto girando molte nazioni diverse. Poi ho pensato che fosse giusto mettere la testa a posto e così sono tornata nella mia città natale. Proprio qui è iniziata la mia discesa nella depressione; non mi sento stimolata, non provo interesse a conoscere e interagire con la gente, non riesco a trovare un punto di connessione con nessuno ormai. Sono circondata da persone omologate, noiose e bigotte. Fin da quando ero bambina mi ha sempre affascinato e attirato l’avventura, la scoperta, la libertà e l’indipendenza, la mia stabilità è il movimento, ma ora mi sento solo apatica e non so cosa fare."

Dimenticare se stessi soffoca l’energia vitale

Cinzia scrive alla nostra redazione una mail, in cui parla del disagio che la affligge da circa tre anni, la depressione. In particolare, afferma di provare un grande senso di vuoto, sente di aver perso la forza vitale, quell’energia, quel soffio dell’anima che la teneva in vita, la stimolava e motivava. Nel suo caso, la depressione compare con il ritorno in Italia, nella sua città natale. Prima di quella decisione, Cinzia non sapeva cosa fosse la tristezza, anzi: era una persona ottimista, positiva, che si “gettava” nel mondo (parole sue) senza timori, lo esplorava, andava alla ricerca dell’ignoto. Misurarsi con lo sconosciuto era ciò che più la stimolava, e lo faceva anche a costo di scontrarsi con dei fallimenti o dei risultati negativi. Non le importava perché era se stessa, sentiva di “abitare nelle sue vesti.”

La depressione arriva per farci ritrovare la nostra natura...

La sua storia è esemplare per comprendere un caposaldo della psicologia del profondo: quando seguiamo la nostra vera natura, le nostre personali inclinazioni, non conosciamo il disagio, la depressione, il senso di vuoto. Quando, invece, per qualunque ragione, anche la più logica e razionale, non percorriamo più la strada della nostra autenticità allontanandoci da ciò che desideriamo, da quel “motus” che ci anima e ci spinge alla realizzazione, puntualmente i disagi si affacciano nella nostra vita e uno di questi è proprio la depressione, che dunque si manifesta per inviarci un preciso messaggio: ricordarci chi siamo.

... E liberarci da ciò che ostacola l’autenticità

La depressione di Cinzia è il prezzo da pagare per avere rinunciato alla propria essenza, al “daimon”, come direbbe il grande psicoterapeuta James Hillman. Tornando e “diventando stanziale”, Cinzia ha messo in panchina quell’esploratrice in cerca di avventura, di libertà, di autonomia e indipendenza, che era…e che è! Non a caso, Cinzia ricorda poi come da anche bambina amasse l’avventura, l’esplorazione, la ricerca. Ciò che ognuno di noi ama da piccolo rappresenta appieno la sua natura, i desideri più autentici, non ancora plasmati dalle sovrastruttureche ciascuno, vittima delle convenzioni sociali e delle convenienze razionali può creare allontanandosi dall’essenza.

Per guarire dalla depressione devi seguire il tuo destino

Cinzia afferma alla fine della sua e mail: “La mia stabilità è il movimento”; quindi il suo stato depressivo nasce dall’avere cercato la stabilità nella staticità, dall'essersi chiusa in un mondo che non la coinvolge, dal non avere dato espressione alle sue caratteristiche più intime, profonde, “animiche”. In tal senso, non ha importanza che Cinzia, nella sua città d’origine, affermi di avere attorno a sé persone bigotte e omologate; personaggi di questo tipo si trovano in qualunque parte del mondo, non è questo il tema da affrontare. quel che occorre fare ora è prendere consapevolezza che la depressione è un disagio doloroso, ma è soprattutto un messaggio che le sta inviando l'anima, il suo inconscio, affinché Cinzia possa ritrovare quel lato girovago ed esploratore che ha perso lungo il cammino. Per riuscirci, non dovrà certo rifare le stesse esperienze precedenti; esistono tanti modi per intraprendere un viaggio, ma il primo che questa giovane donna deve compiere è quello verso se stessa, con il solo obiettivo di "ritrovare" quella bambina che è stata dimenticata, ma che è sempre lì pronta ad emergere.

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