Cattive abitudini? Così gliele fai perdere
Vita in famiglia

Cattive abitudini? Così gliele fai perdere

Si alza sempre da tavola prima di aver finito? Non mette mai in ordine la cameretta? Se anche tuo figlio si comporta così, forse ti sta sfidando: ecco come reagire

Il tuo bambino pretende di mangiare davanti alla tv anziché a tavola, ogni notte di soppiatto si infila nel lettone, a 5 anni vuole ancora un biberon di latte prima di andare a dormire, si ostina a dormire col gatto nel letto? Sa benissimo che quel comportamento non è gli è consentito, ma nonostante divieti e raccomandazioni, fa finta di nulla e continua imperterrito. S’innesca così un insidioso braccio di ferro destinato a fallire: cominciamo con le maniere dolci, poi con quelle forti, ma, nonostante punizioni e ricatti, siamo punto e a capo. Alla fine ci arrendiamo: ha vinto lui! Ma che cosa non ha funzionato nei nostri tentativi di scardinare le sue brutte abitudini? 

Agire con ferrea dolcezza
Prima di intervenire devi essere convinto che quella che stai facendo è la cosa giusta, che troverai resistenza, che non dovrai perderti d’animo e che dovrai mantenere un’impassibile calma. Il successo dipende da te più che da lui: se tu sei convinto, lui ti obbedirà. Per prevenire le brutte abitudini: applichiamo la regola del 3. Una volta è una concessione, due volte un’eccezione, tre volte… è un’abitudine. Ricordatelo ogni volta che gli dai il permesso di fare qualcosa che non dovrebbe. Sottolinea sempre il carattere di eccezionalità, ad esempio una festa, un premio, una condizione speciale e poi, in ogni altra occasione, continua imperterrito a dire di no.

Mai intervenire a intermittenza
Facciamo un esempio: Filippo adora i videogiochi, i suoi genitori cercano di dargli dei limiti: quando si accorgono che sta passando la misura glieli tolgono, altre volte sorvolano e fanno finta di niente, soprattutto di fronte a estranei per evitare liti e brutte figure.

L’errore: la mancanza di coerenza
Una volta che si dà una regola, questa deve valere sempre. Le regole messe in atto a intermittenza, in realtà, rinforzano il comportamento che vogliono limitare! Se non siamo sicuri di poterla applicare piuttosto evitiamo di porla.

Rimproveri e scenate servono a ben poco
Ecco un’altra situazione tipo;  ogni sera all’ora di cena Vittoria si rifiuta di spegnere la televisione, prende il suo piatto dalla tavola e lo porta sul divano. La mamma si innervosisce, la piccola protesta, la mamma urla più forte. Vittoria salta la cena che, puntualmente, chiederà e riceverà più tardi… magari proprio davanti alla tv.

L’errore? Lo scontro
Litigando ci mettiamo sullo stesso piano, il piccolo capisce che se tollera rimproveri e urla potrà fare quello che vuole: una volta che la mamma si è sfogata è pronta a cedere.

Scegliere il momento giusto
Servono molta pazienza, tanta costanza e un po’ di tempo da dedicare al tuo piccolo e alla questione da risolvere. Ecco perché per affrontare la sua “cattiva abitudine” aspetta di essere tranquillo ed energico. Altrimenti lascia stare.

Definire cosa devi fare tu
Cosa vuoi che faccia lui? “Voglio che mangi a tavola come tutti gli altri» ad esempio. Bene, e tu cosa devi fare perché accada? Definisci una regola da applicare a te stesso: “Devo togliergli il piatto dal divano e riportarlo a tavola”, oppure Dargli il latte solo nella tazza, o ancora “Devo spegnergli il videogioco dopo un’ora”. E farlo, sempre.

Perseverare... dolcemente
È mezzanotte e lui, come al solito, si infila nel tuo letto: con la giusta dose di tenerezza riportalo nel suo, fermati qualche secondo e poi torna a letto. Oppure spegni la tv, prendi il gatto e mettilo nella sua cesta… Esegui la stessa operazione che hai deciso con te stesso tutte le volte che lui ci riprova e…senza dubbio, puoi esserne certo, lui ci riproverà. Ecco perché serve pazienza!

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