Troppo impegno fa male ai ragazzi
Vita in famiglia

Troppo impegno fa male ai ragazzi

Oggi va di moda stimolare i bambini con molte attività ed è naturale che qualcosa li blocchi: se vanno forzati non diventeranno poliedrici, ma insicuri

L’eterno problema delle aspettative

Siamo una strana generazione, noi genitori dei bambini di oggi. Molti hanno provato, da piccoli e da ragazzi, cosa significa sentirsi addosso le aspettative di mamma e papà eppure, nonostante molta consapevolezza in più, spesso non ci tratteniamo dal mettere in atto dinamiche simili. Così, se oggi per fortuna non ossessioniamo i nostri bambini con i voti scolastici, a volte chiediamo loro di forzarsi al di là dei loro limiti. Ovviamente lo facciamo senza accorgercene, con l’intento di farli crescere meglio. Ma lo facciamo e questo può crear loro dei problemi…

Presi da mille attività

La nostra tipica richiesta non è tanto di eccellere in qualcosa, quanto piuttosto di essere poliedrici, di saper fare tante cose e svolgere tante attività. Un bambino di scuola primaria oggi, dopo molte ore di scuola, si trova a dover seguire corsi di inglese e di computer, laboratori extra e almeno due attività fisiche, e il tutto in modo intensivo. A questo poi si sommano le attività che noi genitori vogliamo condividere con loro. In tutto ciò, la possibilità che il piccolo mostri dei limiti in qualcosa è molto alta, ed è naturale che sia così: qualcuno non è fisicamente agile come richiesto dalla media dei compagni; qualcun altro non è brillante nelle lingue o nelle attività manuali; altri non sopportano la competizione, altri hanno una minore reattività psicofisica e sono più pigri.

Rispettare i tempi dello sviluppo

In realtà questi non sono limiti, bensì caratteristiche specifiche di quel bambino. Ogni piccolo segue un suo personale “mosaico di sviluppo”, che in alcuni momenti può presentare sbilanciamenti anche marcati tra una capacità e l’altra. Ecco, è questo mosaico, e il suo naturale trasformarsi nel tempo, che dobbiamo rispettare. Forzarli a essere ciò che non sono - o ciò che “ancora non sono” - può farli sentire diversi, inferiori, frustrati, ansiosi, senza che vi sia alcun motivo reale. Sarebbe un peccato, visto che, se li lasciassimo vivere bene dentro i limiti attuali, prima o poi li supererebbero da soli, e nel modo più adatto a se stessi.                                                          

Asseconda il suo istinto e lo farai felice

- Quando devi fermarlo

Forzare un bambino, ad esempio quando non ha voglia di andare a scuola, è necessario. Ma nelle altre attività è dannoso. Dove deve fermarsi un genitore? Quando la contrarietà del bambino è ferma e decisa, fin dall’inizio o dopo avere prima provato. E ancora di più se sono presenti manifestazioni come paura intensa, nervosismo e sudorazione.

- Stimola la sua curiosità

I bambini sono molto più in contatto degli adulti con la propria natura e sanno cosa gli piace e cosa no. Lo schema da usare con loro non è: “devi fare assolutamente queste cose”, ma: “Guarda: esistono queste cose. Provale, se vuoi. Cerca di capire, se ti va, quale di queste fa per te”. L’energia dei piccoli sa come convogliarsi.

- Incoraggialo con dolcezza

A volte il bambino ha voglia di superare un proprio limite (ad esempio di tipo fisico), ma è titubante, insicuro, pauroso. È questo il momento non per forzarlo, ma per incoraggiarlo, per infondergli fiducia. Non va spinto, ma aiutato con dolcezza a credere in se stesso. L’importante, è ovvio, è che la cosa gli piaccia e gli interessi.

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