Il guaranà è una pianta di origine sudamericana nota per le sue proprietà energizzanti analoghe a quelli del caffè: oggi se ne scoprono nuove qualità benefiche
Il guaranà è una pianta rampicante sempreverde, nativa della foresta amazzonica, della famiglia delle Sapindaceae. In erboristeria si usa la pasta dei semi torrefatti di guaranà. Il guaranà è un noto stimolante, tonico e astringente, si usa per combattere la difficoltà di concentrazione, gli stati di affaticamento generale, la colite. Si può assumere il guaranà nel corso di diete dimagranti per aumentare la resistenza alla fame. Proprio per queste proprietà, viene spesso usato in ambito sportivo per migliorare le prestazioni atletiche.
È sconsigliato l'uso del guaranà in presenza di cardiopatie, ipertensione, ulcera peptica, ernia iatale, ipertiroidismo.
Il guaranà interagisce con la caffeina e altre metilxantine, i farmaci antidepressivi IMAO, i contraccettivi orali, gli ormoni tiroidei, gli anticoagulanti orali, il litio, le benzodiazepine, gli integratori di ferro, l'aspirina.
In tutti i casi indicati: assumere 2 compresse di guaranà (400 mg di semi in polvere), 2-3 volte al giorno per un mese.
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Le leggende tramandate dagli Indios a proposito del guaranà sono numerose. Una di queste, della tribù Saterè Mauè, racconta che un tempo esisteva un giardino incantato in cui viveva una bella fanciulla che aveva conoscenze magiche. Tutti gli animali volevano sposarla: un giorno un piccolo serpente, con linganno, sfiorò la caviglia della giovane e la fecondò. Nacque così Curumi. Diventato grande, Curumi, curioso di mangiare il frutto che la mamma aveva coltivato nel giardino magico, vi si avventurò. Ma il ragazzo fu scoperto, ucciso e fatto a pezzi. Quando la povera madre lo trovò, piangendo disse: «Tu, figlio mio, diventerai la più grande forza della Natura! Farai del bene a tutti gli uomini, liberandoli da alcuni mali e curandone altri... e il tuo destino non sarà più così crudele». Pronunciate queste parole, la madre sotterrò prima gli occhi e poi gli altri pezzi del corpo del figlio. Dallocchio destro nacque la pianta del guaranà...
Ipertensione? Obesità? Sindrome metabolica? Un modo per prevenirle potrebbe essere il consumo regolare di guaranà. Ad affermarlo è uno studio pubblicato dalla rivista Phytotherapy Research opera dei ricercatori della Universidade Federal de Santa Maria (Brasile). L'analisi ha valutato l'associazione tra consumo di guaranà e alcuni importanti parametri che risultano anomali nelle patologie come l'ipertensione e i disturbi metabolici.
La pianta di guaranà è da tempo conosciuta per essere una fonte ricca di caffeina e importanti molecole bioattive come i tannini e le catechine. Diversi esperimenti hanno dimostrato in passato che il guaranà, oltre ad avere una notevole capacità anti-ossidante, può essere un buon anti-microbico. Non solo, l'estratto sembrerebbe capace di far perdere peso aumentando il metabolismo basale, ovvero quel parametro che indica la quantità di energia che il nostro corpo deve consumare quando si trova a riposo.
Lo studio dei ricercatori brasiliani ha coinvolto un gruppo di circa 600 persone a partire dai 60 anni di età. Gli individui sottoposti ai test sono stati divisi in due gruppi. Il primo era composto da persone che hanno sempre consumato guaranà regolarmente, il secondo invece da chi non ne ha mai fatto uso. Dai risultati è emerso che il consumo regolare di guaranà era associato a una minor prevalenza di ipertensione, obesità e sindrome metabolica. Come dichiara il dottor da Costa Krewer, principale autore dello studio, "i risultati indicano che chi consuma guaranà potrebbe essere meno soggetto a sviluppare alcuni disturbi metabolici in età avanzata. La sua assunzione potrebbe dunque contribuire positivamente a prevenire questi disturbi anche se va ancora valutata in maniera compelta la relazione causa-effetto".