L'argento colloidale è un presidio salutare anche a bassi dosaggi e ha davvero moltissime proprietà e benefici: scopri tutti gli usi dell'argento colloidale
Nei tempi antichi, quando ancora non esistevano i farmaci i sintesi e i guaritori preparavano da sé polveri e pozioni curative, era d'uso comune disporre sul fondo delle fontanelle dei giardini privati e delle cascine più ricche alcuni pezzetti d'argento grezzo, per mantenere l'acqua pura e prevenire la diffusione di infezioni. Col tempo l'uso è andato perdendosi, ma già tra la fine dell'800 e gli inizi del 900 erano reperibili nelle farmacie preparazioni di argento colloidale, da usare sia come disinfettante che per curare infezioni batteriche o virali e malattie fungine, e per riattivare i tessuti invecchiati. La sua carica antibatterica è tale che ancora oggi l’argento è considerato uno dei più potenti disinfettanti naturali, tanto che i filtri di riciclaggio dei serbatoi d'acqua, sulle navicelle spaziali, sono proprio d'argento.
Con l'avvento degli antibiotici i disinfettanti a base d'argento sono caduti in disuso, sopravvivendo solo nella medicina tradizionale etnica, ma negli ultimi anni sono tornati ad essere considerati un valido presidio, grazie all'aumento dei casi di antibiotico-resistenza, che lasciano i malati indifesi contro numerose infezioni. In particolare, l'argento colloidale si è dimostrato un validissimo rimedio per la pelle, sia per scongiurare pericolose infezioni negli ustionati che per riattivare il metabolismo dei tessuti cutanei danneggiati.
A riscoprire le proprietà terapeutiche dell'argento colloidale fu un medico americano, il dottor Carl Moyer del Washington Department of Surgery, che negli anni '70 dimostrò come l'argento colloidale fosse in grado di inattivare gli enzimi che permettono agli agenti patogeni di sopravvivere. Le sue conclusioni furono poi confermate da numerosi sperimentatori, tra cui il professor Robert Becker, della Syracuse University of New York , che sperimentò con successo l'uso dell'argento colloidale contro svariate infezioni, tra cui riniti, bronchiti, tonsilliti, otiti, blefariti, infezioni vaginali, candidosi e numerose patologie batteriche e virali. Numerosissimi studi clinici hanno dimostrato che l'argento colloidale sarebbe in grado di inibire oltre 650 ceppi virali o batterici, molti dei quali resistenti agli antibiotici.
L’argento colloidale ionico consiste in una sospensione di microparticelle d'argento puro dotate di carica ionica positiva, finemente disperse in un liquido neutro, con una concentrazione che varia mediamente tra 10 e 20 parti per milione. Il suo potere antibatterico deriva dal fatto che, in presenza di batteri nocivi, gli ioni d'argento si legano alla loro parete cellulare e la penetrano, inibendone le funzioni vitali, mentre sui virus esercitano un'azione ossidante che li rende inerti.
Se preparato correttamente, l'argento colloidale è dotato di proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, antibiotiche e antifungine, che lo rendono un valido presidio multiuso da tenere a portata di mano.
L'elevatissima capacità disinfettante dell'argento colloidale lo rende prezioso in numerosissimi disturbi: ecco alcuni esempi.
L'argento colloidale è reperibile in commercio in numerose forme, sia per produrre garze e cerotti medicati che come spray, in collirio, in compresse imbevute e nelle creme curative.
Attualmente in Italia l'argento colloidale è consentito solo per uso esterno, benché in molti altri paesi possa tranquillamente essere assunto, come da noi in passato, anche per via interna. Usato esternamente l'argento colloidale non presenta controindicazioni, ma è opportuno assicurarsi che sia un prodotto preparato da marchi affidabili, per non incorrere in contraffazioni. Per uso interno è sempre consigliabile affidarsi al medico per evitare possibili interazioni con altri farmaci, reazioni allergiche ecc.