Questa radice peruviana “regala” iodio, vitamine e magnesio in quantità: per questo la maca è il ricostituente perfetto da utuilizzare in estate
La tipica stanchezza di luglio spesso è dovuta all’incapacità del corpo di adattarsi all’arrivo del grande caldo: una radice originaria degli altipiani delle Ande, la maca, può servire a questo scopo. Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Brassicacee, usata a scopo alimentare e medicamentoso già dalle popolazioni Inca, nelle regioni andine situate tra il Perù e la Bolivia, la sua radice è da millenni parte integrante della cucina locale e usata inoltre come afrodisiaco. Detta anche “ginseng peruviano” per le sue doti adattogene, la maca è ricca di fitocomposti ricostituenti che aiutano l’organismo ad affrontare anche le più difficoltose situazioni di affaticamento e stress, migliorando l’efficienza fisica ma anche mentale.
La maca contiene una percentuale significativa di vitamine (B1, B2 e C) e minerali (calcio, magnesio e potassio, iodio, ferro, rame e selenio), alcaloidi, tannini e saponine antiossidanti. Tra le sostanze ad azione anti radicali liberi spiccano i glucosinolati, molecole antitumorali. Questo cocktail unico di nutrienti rende la pianta adatta a contrastare cali di memoria e abbassamento del tono dell’umore, anemia e debolezza generalizzata, aumentando anche la resistenza all’afa e al nuovo clima.
La maca si trova in capsule (estratto secco) o in polvere. Le capsule (2 al dì) vanno assunte la mattina a digiuno con un bicchiere d’acqua. La maca in polvere si aggiunge al latte, allo yogurt e al muesli (un cucchiaino da tè raso). Per la presenza di iodio la maca va evitata in gravidanza, allattamento, in caso di ipertiroidismo e ipertensione e, per gli effetti degli steroli, nelle donne operate di tumore al seno.