Empatia: per svilupparla guarda prima dentro di te
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Empatia: per svilupparla guarda prima dentro di te

Per empatia s'intende la percezione di un'affinità emotiva verso altre persone, ma è solo partendo da se stessi che si riuscirà ad essere veramente empatici

Empatia: etimologia della parola

La parola empatia deriva dal greco en = dentro e patheia = soffrire. Nell’antica Grecia l’empatia denotava il legame fra i cantori dei canti epici e il loro pubblico, evidenziandone la compartecipazione emotiva. La parola empatia è così giunta fino ai giorni nostri, e oggi per la psicologia esprime la capacità di immedesimarsi nel vissuto di altre persone, anche estranee, riconoscendone le emozioni provate.

Empatia: il suo significato in psicologia

L’empatia si configura in psicologia come un’importantissima abilità sociale, che conduce ad una vicinanza emotiva con altre persone: si può ipotizzare che alla sua base sussista una precisa finzione biologica-evoluzionistica, che permette di modulare il proprio comportamento nei confronti degli altri, in modo da garantirsi dei rapporti sociali efficaci e duraturi. Non a caso la mancanza di empatia compare come sintomo in alcuni disturbi psicologici di personalità, come il disturbo narcisistico e quello antisociale. Occorre anche ricordare, però, che nessuno potrà mai né comprendere né percepire appieno il vissuto emotivo interiore di un’altra persona, quindi ciò che si prova empaticamente è comunque una sensazione del tutto personale.

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I contributi della scienza: neuroni specchio e Teoria della mente

Al concetto di empatia è stato dato rilievo ancora maggiore alcuni anni fa, dopo la scoperta da parte di alcuni ricercatori italiani capitanati dal Prof. Giacomo Rizzolati dell'università di Parma, dei neuroni specchio: una classe di neuroni che si attiva non solo quando si svolgono azioni specifiche, ma anche quando le si vede svolgere da altre persone. In questo senso, una parte del nostro cervello è dedicata alla simulazione interiore di qualcosa che c’è nell’altro e di conseguenza emerge proprio come la connessione interpersonale sia un elemento di fondamentale importanza adattiva per un animale sociale come l’essere umano.

Parlando di empatia è indispensabile ricordare anche l'esistenza della teoria della mente, concetto nato in seno alla psicologia dello sviluppo e con il quale si intende la capacità di capire e rappresentare gli stati mentali propri e altrui (pensieri, credenze, ecc.) differenziandoli sulla base delle diverse conoscenze in possesso.

Teoria della mente ed empatia, quindi, sono due facce della stessa medaglia: capacità indispensabili per riuscire a mettersi per quanto possibile nei panni degli altri, prevedendo comportamenti e sentimenti altrui e agendo di conseguenza.

Empatia: è importante distinguerla da

  • Emotività. Essere fortemente emotivi non equivale ad essere molto empatici: quelle emozioni non emergono necessariamente in relazione ad un'altra persona e comunque non rappresentano un’immedesimazione nell’altro. Spesso si manifestano emozioni dirompenti dal forte carico sentimentale per timore di essere abbandonati confondendo quindi la dipendenza emotiva con l'empatia.
  • Altruismo. Allo stesso modo l’altruismo non ha a che vedere con l'empatia: esso si esprime tramite gesti e azioni e non con la percezione del vissuto emotivo.

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Come sviluppare l'empatia

Si pensa comunemente che l'empatia, caratterizzandosi come un'emozione che riguarda le relazioni con il mondo esterno, abbia principalmente a che fare con le altre persone. Se così fosse, quel che dovremmo fare per svilupparla sarebbe cercare di assumere sempre un comportamento costruttivo, disponibile e positivo con tutti. Non è così: empatia significa anzitutto connessione con il proprio mondo interiore, con le emozioni che proviamo noi stessi, seppur in relazione con altri. Da questa percezione intima e dall'accettazione di ogni emozione provata la nostra empatia può trarre le informazioni giuste per svilupparsi, non da una serie di comportamenti artefatti (devo fare i complimenti, devo sorridere, devo essere disponibile e premuroso...), che finiscono per ingabbiarci in un personaggio fittizio e falsamente buono.

La vera empatia è come un faro interno in grado di guidarci verso le persone che ci sono affini, quelle che fanno per noi in un dato momento della nostra esistenza. Ricordiamo che stiamo parlando di emozioni e le emozioni cambiano col tempo, mutano di intensità e forza: possiamo provare una grande empatia con determinate persone in un periodo della nostra vita e poi sentirla per altre. Accettare questi cambiamenti interni è il vero motore del suo sviluppo: in fondo, l'empatia si sviluppa da sola, con i suoi tempi e i suoi modi, che sono quelli dell'anima e non della mente.

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