Questo “spazio” è essenziale per mantenere un equilibrio armonico e vivere contemporaneamente relazioni appaganti e autonomia personale: tu la stai rispettando?
Il confronto con gli altri ci arricchisce, purché siamo capaci di rispettare la giusta distanza tra le nostre esigenze e quelle degli altri. Ti proponiamo un gioco divertente: rispondi alle domande del mini test che trovi qui sotto e scopri qualcosa di te che forse non conoscevi…
Rispondi “sì” o “no” a queste domande
Leggi la tua “diagnosi”
Se ha totalizzato 3 o più “no” è tutto ok! Ma se hai 3 o più “sì” , attenzione!
Se le risposte “sì” prevalgono, forse sei vittima di un modello di amicizia troppo coinvolgente : è quello che confonde l’amicizia con la completa fusione con gli altri, una solidarietà assoluta che si spinge fino a diventare dipendenza reciproca. L’amico diventa la stampella che tampona un grande senso di solitudine. In questi rapporti di amicizia occorre dirsi sempre tutto, non lasciare zone d’ombra e di silenzio, essere sempre e comunque presenti e disponibili e soprattutto non cambiare mai, perché ogni cambiamento, ogni evoluzione, rompe l’esclusività del rapporto ed è visto come un tradimento imperdonabile. Più che una relazione che ti rende saldo e ti fa crescere diventa un vincolo che ti indebolisce.
Gli altri sono un po’ il nostro banco di prova. Con gli altri misuriamo ciò che sappiamo fare, dagli altri impariamo, con gli altri sperimentiamo la nostra capacità di creare legami sinceri e piacevoli. Ma possono anche essere un terreno di grandi difficoltà e di sofferenza: succede quando impostiamo male i rapporti e siamo troppo sbilanciati verso il mondo esterno. Per questo motivo il tema della “distanza” tra noi e gli altri è così importante per valutare il nostro benessere mentale. Saper vivere con gli altri alla “giusta distanza”, senza farsi invadere ma anche senza isolarsi, permette di impostare in modo più gratificante la nostra vita, non solo quella che si svolge in loro presenza, ma anche quella che viviamo con noi stessi.
Sentirci invasi ci fa smarrire l’identità, l’autonomia. Saper vivere in modo fluido i momenti di esposizione al mondo esterno e quelli di raccoglimento in se stessi, senza temere la solitudine, ci aiuta a star bene e ci permette di spenderci con generosità e senza freni quando l’occasione lo consente.
Se ti accorgi che i tuoi rapporti di amicizia, invece che farti bene, si trasformano in ragnatele appiccicose, non cercare di romperli: innescheresti vere e proprie battaglie dannose per il tuo equilibrio. La cosa da fare è iniziare a “scalare”, proprio come si fa coi farmaci. Impara ad esempio, un po’ alla volta, ad apprezzare i momenti di solitudine: sono importanti per lasciare emergere interessi da tempo trascurati che puoi coltivare da solo. E non correre a confidarti qualsiasi cosa succeda: anche un segreto può farti crescere. Piano piano vedrai che ti sentirai meno dipendente e più in grado di impostare nuovi rapporti più sani.