Le situazioni che ci appaiono irrisolvibili spesso nascondono regali inaspettati: li manda l'anima, per farci evolvere verso ciò che dobbiamo diventare
Pamela, una ragazza di 27 anni, scrive alla redazione di Riza Psicosomatica: "da 8 mesi convivo con il mio compagno, con cui sto da 4 anni. Ho bisogno di un consiglio per uscire da una situazione difficile. Anzitutto, quello della convivenza è stato un passo davvero faticoso: sono una persona insicura, mi faccio mille problemi, e quindi non ho saputo viverlo con tranquillità. Ma non è tutto: dopo un paio di mesi di convivenza, ho conosciuto un uomo di 20 anni più grande di me, con un’ex moglie e una figlia. Ci siamo piaciuti subito e dopo qualche reticenza iniziale, mi sono lasciata andare e abbiamo iniziato una relazione clandestina. Ancora adesso lo frequento regolarmente, perciò mi ritrovo costretta a inventare un sacco di scuse con i miei genitori e con il mio ragazzo. La cosa peggiore è che mi sento più in colpa verso di loro che verso di lui: non sono più la loro bimba perfetta. Ora mi chiedo continuamente: amo ancora il mio ragazzo? Altrimenti come sarebbe potuta accadere una cosa del genere? E se lo lasciassi, a cosa porterebbe una relazione con un uomo più grande, separato e con una figlia? Mi sembra tutto irrisolvibile..."
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Quando una situazione sembra irrisolvibile, significa solo una cosa: la stai guardando con gli occhi di ieri. Così capita a Pamela, alla quale la vita ha fatto un gran regalo, facendole incontrare l'uomo di cui parla nella sua e mail. Perché lo definiamo "un regalo?". Perché questa esperienza inaspettata la sta costringendo a scoprire il mondo reale, differente da quelle delle favole, dove le bambine sono perfette agli occhi dei loro genitori e gli amori seguono sempre un copione già scritto, condito dal classico finale “E vissero tutti felici e contenti”. Del resto, la prima a non essere felice di quella condizione era proprio lei: non ha vissuto male l'idea della convivenza perché, come pensa, è un eterna insicura. L'ha vissuta male perché non era convinta della relazione con quel ragazzo, e gli eventi successivi lo dimostrano...
Come racconta lei stessa, l'incontro con quell'uomo la costringe anche a mentire al suo ragazzo e ai genitori. La bimba perfetta di mamma e papà ha incontrato Hermes, il messaggero degli dei che però è anche il protettore dei ladri... e dei bugiardi! Secondo il Mito, appena nato questo Dio rubò le mucche sacre a suo fratello Apollo e interrogato da quest’ultimo sul furto, mentì spudoratamente. Questo significa che Pamela è in realtà una persona falsa e bugiarda? No, ma che non è o non è più quella ragazza ideale che voleva incarnare agli occhi degli altri. Questa esperienza la fa crescere, chiarisce che forse con il suo ragazzo le cose non sono proprio rose e fiori e che con i suoi genitori è tempo di "uscire dalla culla". Pamela si chiede anche altro: dove la potrebbe portare la relazione con quell'uomo, se lasciasse il suo fidanzato per lui? La questione rilevante non è certo questa, ma comprendere la funzione che quell'uomo ha incarnato e già in buona parte assolto, seppur inconsapevolmente: favorire la sua evoluzione da bimba un po' immatura a donna adulta e consapevole.
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Cosa deve fare quindi Pamela? Niente, se non osserrvare bene la situazione così com'è e smettere di farsi domande nascondendosi dietro l’alibi dell’insicurezza. Se si trova in questa situazione è perché la sua anima sa cosa fare, sa che non vuole un amore perfetto dove tutto è già scritto, sa che non vuole che Pamela sia perfetta, ma che sia Pamela. A lei non resta quindi che contemplare e attendere: la vita le porterà altri doni inaspettati e le saèrà cosa fare...
