Aiuto: mio figlio picchia la sorellina!
Vita in famiglia

Aiuto: mio figlio picchia la sorellina!

Alla base di comportamenti come questo c'è quasi sempre la gelosia per la sorella o il fratello più piccoli; come devono agire i genitori ?

Cosa fare quando i figli maggiori, gelosi dei fratellini o delle sorelline più piccole, diventano aggressivi e maneschi? Questi bisticci iniziano spesso così: il più piccolo scoppia a piangere dopo aver litigato con il maggiore (ed essersele date, di solito reciprocamente..) attirando l'attenzione del genitore che, nove volte su dieci, si arrabbia con il fratello grande, sgridandolo o mettendolo in punizione. Il bambino si offende molto e puntualmente risponde dicendo: "Tu sgridi e punisci sempre soltanto me!". Il genitore, vorrebbe solo fargli comprendere che sta sbagliando e la risposta del figlio lo mette in crisi. Cosa fare?

Primo passo: capire perché è geloso

La gelosia è un sentimento naturale verso il secondogenito da parte del fratello maggiore, che non è più al centro assoluto dell'attenzione dei genitori. Il continuo dispetto, condito da piccoli atti di aggressività, nasconde sicuramente un disagio del bambino, da capire e risolvere. Teniamo presente che qualche volta può essere una reazione a un piccolo favoritismo, a un'attenzione sbilanciata che, seppur inconsciamente, riconosciamo al nuovo nato e di cui non abbiamo tenuto conto.

Le domande giuste

  • Siamo noi che riserviamo troppa attenzione al bambino più piccolo?
  • Siamo più comprensivi con il piccolo ?
  • Se piange, accorriamo subto in suo soccorso?

Le cause del malessere

  • Il primogenito è semplicemente molto geloso e lo esprime così.
  • Sta affermando se stesso.
  • Ripete un comportamento che ha subito da altri (per esempio all'asilo).
  • Nel caso che il figlio più piccolo sia una femmina, esprime un conflitto con la figura materna. Poiché non può attaccare direttamente la mamma, se la prende con la figura femminile più indifesa della casa: la sorellina.

Tre possibili reazioni dei genitori:

-  La soluzione migliore: metterlo su un piano privilegiato

Invece di prendere in braccio il bambino più piccolo, come sempre, questa volta proviamo a prendere in braccio il figlio maggiore. Coccoliamolo un po' e diciamogli nell'orecchio: "Fra noi c'è un rapporto speciale. Lascia che mi occupi io di questo frignone".

Riconoscere al bambino il ruolo di fratello maggiore lo aiuta ad aumentare la fiducia in se stesso. Esaltando la sua parte "grandicella", gli suscitiamo un sentimento di protezione verso la sorellina e creiamo con lui una sorta di alleanza.

- La soluzione che funziona solo con pochi: riprenderlo con fermezza

Sgridiamolo con decisione, possibilmente, però, senza perdere la calma e senza alzare le mani.

Usare le maniere forti su alcuni bambini può funzionare. Li aiuta a capire che c'è un limite preciso da non valicare. Tuttavia è una soluzione da non usare sempre. Le reazioni troppo dure, infatti, hanno un rischio: che il piccolo rinunci al comportamento aggressivo solo per paura della nostra punizione e che perseveri nel suo atteggiamento di nascosto.

- La soluzione da evitare: spiegargli che ha sbagliato

Prendiamo il bambino da parte e tentiamo di spiegargli che così non va bene. Perchè lui è più grande, più forte, mentre il fratellino è piccolo e fragile...

Spostare tutto sul piano della ragionevolezza, dilungandosi in spiegazioni su quello che il bambino ha fatto, perché l'ha fato e sperando di fare affidamento sulla sua maturità affinché comprenda che il suo è un atteggiamento sbagliato, è una partita persa in partenza. A quattro anni il bambino non ci segue nel percorso di ragionamento. La spiegazione può funzionare con un bambino un po' più grande o con alcuni particolarmente maturi e razionali.

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