Chi mangia così vive più a lungo
Mangiare sano

Chi mangia così vive più a lungo

Alimentazione e longevità: ecco cosa mettono nel piatto le popolazioni più sane e longeve del pianeta

Ci sono i luoghi nel mondo dove le persone restano in forma e in salute più a lungo. Si chiamano zone blu (o blue zone) e sono quei luoghi della terra dove sembra meglio conservato il segreto per vivere a lungo e in salute. A identificarle con un circoletto di matita blu sulla cartina (ecco spiegato il nome) sono state le ricerche di due studiosi, il connazionale Gianni Pes e il demografo belga Michel Poulain, che hanno iniziato la loro indagine proprio in Italia, in Sardegna e poi, avvalendosi anche della collaborazione dell'esploratore e scrittore Dan Buettner, hanno allargato il raggio d’indagine all’intero pianeta. Sono state così identificate 5 zone blu: l’Ogliastra in Sardegna, l’isola di Okinawa in Giappone, l’Isola di Icaria in Grecia, la città di Loma Linda in California e la penisola di Nicoya in Costa Rica. Uno degli elementi che è servito per spiegare la prolungata giovinezza di queste popolazioni è senz’altro l’alimentazione. Ecco allora le caratteristiche da copiare della dieta di chi vive in salute e più a lungo.

Dall’Ogliastra in Sardegna: fave, latte di pecora e orzo

In comune con la dieta di altre zone blu, quella sarda ha il ricorso a proteine vegetali, spesso fornite dalle fave, uno dei legumi maggiormente coltivati nell’isola e utilizzate per zuppe e primi piatti. Il minestrone sardo, fatto con verdure, ceci, fave, ma anche pasta (malloreddus o fregula) e talvolta carne di maiale diventa una ricetta della longevità che si sta facendo conoscere in tutto il mondo, perché, come ha sottolienato Roberto Pili, medico ricercatore della longevità, è un piatto che è in grado di apportare praticamente tutte quelle 25-30mila molecole che servono al nostro metabolismo per funzionare. Tra le peculiarità della dieta sarda vi è il consumo di latte di capra o di pecora, che hanno migliori proprietà nutrizionali rispetto al latte vaccino, risultando anche utili nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, ma anche il segreto delle ossa forti degli isolani. Nella cucina sarda vi è un ricorso a cereali come l’orzo, fonte di magnesio, proteine e fibre.

Da Icaria in Grecia: erbe mediterranee e fagioli dell’occhio

Icaria è un’isola che si affaccia sul Mar Egeo. È una delle patrie della dieta mediterranea, con tante verdure e pesci di piccola taglia. Tra gli alimenti fonte della longevità dei suoi abitanti, oltre ovviamente a olio d’oliva e alla feta, vi sono le erbe mediterranee come la maggiorana, che contiene acido ursolico, capace di agire positivamente sulla memoria, e la menta, diuretica e antinfiammatoria. Altro alimento degno di nota sono i fagioli dell’occhio: fonte di proteine, contengono anche sostanze anticancro, antidiabete e cardioprotettive. In essi è presente in buona quantità anche la la fenilalanina, un aminoacido essenziale, utile alla sintesi degli ormoni tiroidei che mantengono attivo il metabolismo.

Da Okinawa in Giappone: tofu, alghe e curcuma

Okinawa è forse la più nota tra le zone blu. Tra i cibi caratteristici della dieta di questo popolo il tofu, ottenuto dalla soia, che consente di far scorta di proteine senza mangiare carne. Molto usata la curcuma, antiossidante e antinfiammatoria, ma capace anche di di contrastare l’Alzheimer. Ampiamente usate, oltre al pesce, sono le alghe: le kombu e le wakame sono le più comuni, ricche di composti antiossidanti che sono stati trovati solo nelle verdure marine.

Da Loma Linda in California: frutta secca, avocado e zuppa d’avena

Gli studi sugli abitanti di questa zona si sono concentrati soprattutto sul numeroso gruppo di Avventisti del settimo giorno che vivono in media 10 anni in più della popolazione normale e che una dieta sostanzialmente vegetariana, povera di zuccheri ma ricca, ad esempio, di frutta secca. Consumata almeno cinque volte a settimana è uno dei motivi di una salute e una longevità oltre la media. Preparazione che non può mancare nella dieta degli avventisti è la zuppa d’avena a cottura lenta, che non alza la glicemia fornisce ferro e vitamine del gruppo B. Nella lista della spesa californiana compaiono anche salmone e avocado, entrambi preziosi per i grassi buoni che garantiscono.

Dalla penisola di Nicoya in Costa Rica: mais, zucche e banane

In questa zona la dieta tradizionale si basa su uno dei cereali tipici del Sud America, il mais, nutriente, energetico e senza glutine. Altro alimento prezioso è la zucca, che apporta carotenoidi, antiossidanti preziosi per la salute oltre a carboidrati che non innalzano la glicemia. Ci sono poi frutti freschi tipici della zona, come la papaia, ma anche le banane, anch’esse fonte di carboidrati (che rappresentano oltre il 60% dell’apporto calorico di queste popolazioni).

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