La curcuma è una delle spezie più efficaci per la nostra salute e il benessere, ricca di proprietà e benefici: ecco come utilizzarla nel modo più sicuro ed efficace.
La curcuma è una spezia dal colore giallo-arancio e dall'aroma penetrante, molto utilizzata nella cucina indiana. Si ricava dalla polverizzazione del rizoma ( un fusto carnoso simile a una radice) della curcuma longa, pianta tropicale indiana appartenente alla stessa famiglia delle Zingiberacee, la stessa dello zenzero. Il termine curcuma trae origini dalla lingua sanscrita "kum-kuma" e dall'arabo "kour-koum", che significa appunto zafferano, per via della sua somiglianza con la più preziosa spezia, dello stesso giallo vivo, ma dall’aroma differente. In Occidente la si utilizza soprattutto in cucina, nell'alimentazione sana e naturale e come integratore dalle numerose proprietà.
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La curcuma viene usata da migliaia di anni nella medicina tradizionale cinese e nell’ayurveda come rimedio dalle numerose proprietà. Nella medicina tradizionale cinese viene utilizzata per riequilibrare i meridiani di stomaco, milza e fegato, inoltre secondo questa medicina tradizionale rende il sangue più fluido e cura i disturbi femminili. L’antica medicina indiana, l’ayurveda, utilizza questa spezia per far fluire l’energia eliminando scorie e tossine e la consiglia la mattina a digiuno, diluendone un cucchiaino nell’acqua, come rimedio detox. In questi ultimi anni, la curcuma è stata oggetto di numerosi studi scientifici che non solo hanno confermato le proprietà individuate dalle antiche medicine, ma ne hanno anche scoperte di nuove.
La curcuma svolge soprattutto tre funzioni benefiche per la salute:
Da queste tre azioni derivano tutte le proprietà e i benefici che fanno sì che, il rizoma della curcuma e i suoi estratti, siano utili per contrastare le malattie infiammatorie croniche (da quelle intestinali alle articolari), per riequilibrare l’apparato digerente, contribuendo alla salute di stomaco, fegato – che disintossica in profondità – e intestino e contrastando la formazione di colesterolo LDL (“cattivo”) a livello della ghiandola epatica. Insieme, le sue funzioni agiscono anche sulla prevenzione di alcune forme tumorali, così come sulla salute del cervello e del cuore.
Assumere 2-4g (fino a 2 cucchiaini da tè rasi) di curcuma al giorno non provoca in genere effetti indesiderati e non sono note controindicazioni. Tuttavia, se assunta in eccesso, può irritare lo stomaco. Occorre sempre considerare, inoltre, la sensibilità individuale. Se si utilizza un integratore, se ne prendono 1-2 capsule al giorno da 400-500mg l’una, con poca acqua e ai pasti. Ricordiamo che in corso di esperimenti scientifici, la curcumina, assunta come integratore, ha dimostrato di non possedere tossicità fino a 8g di assunzione giornaliera.
La curcuma abbinata alle sostanze giuste viene assimilata meglio e potenzia le sue proprietà. Ecco quali sono gli elementi che dovrebbero accompagnarla.
La piperina del pepe migliora la biodisponibilità (fino al 2000%!) e le possibilità di utilizzo della curcumina. La stessa funzione della piperina è svolta anche dalla bromelinadell’ananas (un enzima antinfiammatorio presente nel frutto ma soprattutto nel gambo, usato come integratore digestivo per le proteine e diuretico).
I grassi buoni e, in particolare, gli Omega 3 fanno assorbire la curcumina più velocemente. La curcumina è infatti liposolubile, cioè ha bisogno di un grasso per sciogliersi e venire assimilata. Usala quindi insieme a una fonte di grassi buoni e meglio ancora di Omega 3, efficaci nel contrastare le adiposità addominali. Vanno bene l’olio di semi di lino, il salmone, l’avocado, le noci e il loro olio e i semi di chia. Ottimo anche l’olio extravergine d’oliva ricco di grassi buoni.
La quercetina potenzia la sua azione. Questa sostanza aumenta le possibilità di sfruttare i benefici della spezia. È contenuta nei capperi (i più ricchi rispetto al peso) nelle mele, nell’uva nera, nella cipolla rossa e ancora in sedano e agrumi.
Bastano 2 cucchiaini da tè di curcuma, aggiunti a zuppe, riso, ragù vegetali e pesce, per fare scorta della giusta dose quotidiana di antiossidanti. Può anche essere utilizzata negli infusi o nel tè verde, cui conferisce un gradevole aroma speziato, così come in frullati e smoothies. Quando adoperi la curcuma in cucina, stai sempre attento al calore, perché ne riduce le virtù: è bene non sottoporla a cotture prolungate e ad alte temperature che la impoveriscono, deteriorandone i principi attivi. Quella fresca può essere consuma cruda, se invece la scegli in polvere, aggiungila solo alla fine della preparazione, stemperandola in poca acqua tiepida. La curcuma è ottima anche per la realizzazione di creme dolci, budini, gelati e nell’impasto di torte, biscotti e dolci da forno in genere. Infine, lacurcuma è l’ingrediente principale del curry (più correttamente, masala), i mix di spezie di origine indiana.
In genere la curcuma si utilizza la polvere, ma anche nei supermercati comincia a essere venduta la radice fresca: la sua forma è simile a quella dello zenzero. Poiché la utilizzi non solo per dare sapore ai piatti, ma anche e soprattutto per sfruttarne i principi attivi, è bene porre attenzione nella scelta della qualità, optando, sia per la versione fresca che per quella in polvere, alla curcuma biologica, garanzia di integrità e qualità della materia prima.
La curcuma può essere coltivata in vaso, acquistato, in questo caso, il rizoma in un vivaio. Il periodo migliore per piantarla è la primavera. Va lasciata all’esterno solo in estate. La curcuma soffre molto il freddo e patisce le temperature al di sotto dei 12°C. Preferisce un clima caldo-umido, con innaffiature frequenti e una temperatura tra i 20 e i 35 gradi. Dopo qualche anno, in inverno, se ne possono raccogliere alcuni rizomi da usare in cucina, purché la pianta sia stata coltivata con metodologie biologiche. In questo modo, sarai certo di avere a disposizione tutte le proprietà e i benefici della curcuma.