Curcuma, la spezia-medicina
Mangiare sano

Curcuma, la spezia-medicina

La curcuma ha virtù benefiche straordinarie: ha un grande potere antinfiammatorio, antiossidante e depurativo e fa bene a pelle, polmoni, apparato gastrointestinale e fegato

La curcuma deve la sua strepitosa bontà alla curcumina, un polifenolo antiossidante che, oltre a dare colore e sapore alla spezia, svolge un’azione antinfiammatoria e antiossidante. In particolare la curcuma drena la bile prodotta dal fegato, mantenendolo sano ed efficiente. Bere una tisana di curcuma o aggiungerne un pizzico ai piatti si rivela un toccasana per l’organo affaticato. Questa spezia favolosa facilita la digestione in caso di pasti abbondanti e ricchi di grassi (ottimo l’infuso preparato grattugiando direttamente in una tazza di acqua tiepida un centimetro di rizoma fresco, a cui aggiungere il succo di un limone e mezzo cucchiaino di miele, mescolare e bere subito) e ha anche proprietà carminative e antispastiche, aiuta a evitare dispepsie e meteorismo e limita l’assorbimento di colesterolo e trigliceridi. Nel rizoma sono presenti anche vitamina C e turmerina, piccole dosi di vitamina B6, rame potassio, ferro e manganese. La curcuma contrasta le infiammazioni e riduce i danni dei radicali liberi, responsabili del deterioramento del Dna cellulare e dell’invecchiamento, e sembra svolga anche un’azione antitumorale preventiva.

2 cucchiaini al giorno per assimilare tutti i principi attivi

La curcuma si presenta come una radice ricoperta da una sottile buccia marroncina. Per godere pienamente sia del potenziale antiossidante sia della vitamina C che contiene il consiglio è usarla intera e fresca, sceglierla a marchio bio (segno che le piante sono cresciute in un terreno pulito senza pesticidi), di produzione italiana (come garanzia di maggiori controlli, certificazioni di qualità e sistemi di conservazione). Per assicurarsi che la radice sia fresca la buccia deve essere sana, senza muffe, tagli o spaccature e al tatto deve risultare soda e compatta. Perde ben presto aroma e proprietà benefiche e per questo ha un tempo di conservazione breve. Meglio comprare la curcuma poco per volta e conservarla in frigorifero avvolta in un tovagliolo asciutto in un contenitore, per dieci giorni; si può anche surgelare. Prima di grattugiare i rizomi, bisogna lavarli, asciugarli e sbucciarli con un cucchiaino o un coltellino. La versione in polvere, contiene meno principi attivi, ma è più concentrata e si può conservare per mesi, in un contenitore chiuso ermeticamente e al riparo da luce e calore. L’unica accortezza è diffidare di un prezzo troppo basso, segno di bassa qualità o di contraffazione e miscelazione con altre polveri. Da considerare che un cucchiaino di curcuma secca equivale a un cucchiaio pieno di radice fresca grattugiata. Due cucchiaini al giorno sono la dose ideale. Se in eccesso potrebbe dare probemi gastrointestinali e da evitare in caso di calcoli alla cistifellea, ostruzioni alle vie biliari e terapia a base di anticoagulanti.

Mettiamo nel piatto la curcuma sempre con i suoi alleati

La curcuma da sola è poco assimilabile per questo per godere pienamente di tutte le sue preziose proprietà deve essere abbinata ai cibi giusti che ne facilitano l’assorbimento, rendendola molto più efficace. Il primo abbinamento vincente è curcuma con pepe nero e olio d’oliva. La piperina, presente nel pepe nero, aumenta del 2000% la biodisponibilità della spezia che sciolta in un grasso (l’olio) diventa più facilmente assimilabile. Un altro alleato prezioso della curcuma è la lecitina di soia. Un cucchiaino aggiunto nei frullati o nelle zuppe agisce come il pepe nero. Anche i grassi buoni dell’avocado favoriscono l’assorbimento della curcumina e, complice anche la vitamina E che contiene il frutto, la pelle ringrazierà. Il soffritto preparato con cipolle rosse, ricche di quercitina (presente anche in mele, agrumi, uva nera, sedano e tè verde) e un pizzico di curcuma, aggiunta a fine cottura, potenzia l’effetto antinfiammatorio. Se invece vogliamo godere di un effette detox, prepariamo un frullato con 3-4 fette di ananas fresco (ricco di bromelina), un centimentro di rizoma di zenzero grattugiato e un cucchiaino di semi di lino in polvere, allungato con acqua. E infine, se desideriamo gustare una bevanda calda che favorisce la concentrazione, tonifica il fegato e rafforza le difese immunitarie possiamo preparare il “latte dorato”: scaldiamo una tazza di latte d’avena (o mandorle o anacardi), sciogliamo nel liquido tiepido  un cucchiano di curcuma e una punta di pepe nero macinato. Mescoliamo rapidamente e dolcifichiamo con mezzo cucchiaino di sciroppo d’acero.

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