La ricerca scientifica conferma che esistono molte correlazioni fra il mal di testa e lo stile alimentare: ecco i primi cibi da evitare se ne soffri
Da tempo si sa che il cibo ha delle ricadute importanti sul nostro stato di salute in genere; una corretta alimentazione può fare la differenza, specie se soffriamo di un disturbo fastidioso come il mal di testa. Una recente revisione che ha preso in esame una serie di articoli scientifici usciti sull’argomento è stata pubblicata sulla rivista Headache: sono state riesaminate in modo approfondito più di 180 ricerche sulla correlazione fra dieta e mal di testa. L’obiettivo dei ricercatori era di capire quanto fossero attendibili i riscontri secondo i quali alcuni cibi posso innescare già a distanza di pochi minuti di ingestione una crisi di mal di testa.
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Come riporta Vincent Martin dell’università di Cincinnati, coordinatore della revisione, per alcuni cibi il legame con le crisi dolorose di mal di testa esiste ma è importante sapere che non è uguale per tutti; per i soggetti che hanno potuto sperimentare una diretta correlazione l'unico consiglio valido è quello di evitare completamente l’assunzione di quell’alimento specifico. Ma ci sono cibi rischiosi in genere? Si: il primo "incriminato" è il glutammato monosodico, contenuto nei dadi e molto presente nella cucina cinese. Un’altra categoria è rappresentata dai nitriti, presenti prevalentemente negli insaccati e nella carne in genere: vengono utilizzati per mantenere inalterati colore e sapore. Se si soffre spesso di mal di testa, è importante leggere con attenzione le etichette ed evitare tutti i cibi che contengono nitriti. ll terzo alimento pericoloso è l’Alcol. In base ai dati raccolti negli anni, la vodka ed i vini rossi sarebbero gli alcolici più “pericolosi” a causa dell’elevato contenuto di istamina, una molecola coinvolta in tutti i processi di infiammazione nel nostro corpo e quindi anche nel mal di testa.
Negli anni invece dati discordanti si sono avvicendati sul caffè: dapprima elemento bandito dai medici per le conseguenze a lungo termine sulla mucosa gastrica e sull’apparato genitourinario in genere, adesso è stato “riabilitato” ed è a tutti gli effetti considerato un alimento benefico per tutto l’organismo se consumato in dosi ragionevoli. Nei soggetti che soffrono di mal di testa sembrerebbe che proprio questo confine tra dose benefica e dose eccessiva sia il più importante si è visto, ad esempio come l’astinenza da caffeina sia uno dei fattori che più frequentemente scatena il mal di testa : se ad esempio siamo abituati a prendere due o tre caffè al giorno, quando per qualche motivo non li assumiamo, è probabile, come riferisce Martin, che nelle ore successive si scateni un attacco di mal di testa.
Certo, per chi soffre di mal di testa (ma è un consiglio che vale per tutti) l’eccesso di caffè risulta dannoso; pertanto il consiglio valido in generale è quello di non superare le tre tazzine al giorno. Non dimentichiamo poi altre due indicazioni fornite dallo studio: seguire con più regolarità possibile una dieta a basso contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati. Molto utile sembra anche una dieta che punti ad aumentare i grassi polinsaturi: l’obiettivo è ridurre l’introito di acidi grassi omega-6 e aumentare al contempo l’apporto di omega-3 (di cui sono particolarmente ricchi il salmone ed il merluzzo).