Il mal di testa è un dei disturbi più comuni e fastidiosi: ecco come combatterlo senza ricorrere ai farmaci di sintesi, che hanno molti effetti collaterali
Secondo le statistiche più recenti il mal di testa - o cefalea - è uno dei disturbi più diffusi nel nostro paese: colpisce infatti oltre il 55% degli italiani e in particolare il sesso femminile (su 4 cefalalgici, 3 sono donne) almeno una o due volte al mese. Dal punto di vista medico le cefalee si dividono in due gruppi:
Le cefalee secondarie, che costituiscono circa l'8-10% del totale dei mal di testa sono quelle che derivano da una causa nota, come trauma cranici, patologie cerebrali, infezioni batteriche o virali, malattie metaboliche ecc.
Le cefalee primarie o essenziali, che rappresentano il restante 90% dei casi, raggruppano tutti i mal di testa in cui non è possibile rintracciare una patologia certa, anche se in alcuni casi, come nelle cefalee del week-end o in quelle associate al ciclo si può rintracciare la presenza di un "innesco" psicosomatico. Il mal di testa può avere cause diverse e variare per intensità, frequenza, localizzazione e durata nella stessa persona, o presentarsi ciclicamente con le stesse modalità.
I farmaci contro il mal di testa sono tra i più venduti - e più pubblicizzati - al mondo, e si suddividono in due grandi gruppi: gli antidolorifici, che generano una vera e propria dipendenza psicofisica, e gli antinfiammatori, che hanno pesanti effetti collaterali su stomaco e fegato e possono quindi produrre emicranie "tossiche" di rimbalzo. Per contro esistono molti rimedi naturali capaci di svolgere la stessa funzione senza effetti collaterali, da scegliere in modo mirato secondo la natura della cefalea.
Gli oligoelementi sono un valido presidio di base per chi soffre frequentemente di mal di testa, perché bonificano il terreno organico da cui trae origine il disturbo: l'oligoelemento di base delle cefalee ricorrenti di qualsiasi natura è Manganese-Cobalto, da assumere nella dose di una fiala sublinguale tre volte la settimana, a giorni alterni, per periodi di 3 mesi. Quando compare la cefalea, a questo rimedio di fondo si associano: Fosforo nelle cefalee acute e violente; Magnesio nelle cefalee da artrosi cervicale; Zolfo nelle cefalee "tossiche" da ingorgo digestivo o epatico (una fiala al giorno del rimedio prescelto fino alla scomparsa del dolore).
Quando una cefalea persistente si associa a stanchezza diffusa, difficoltà di concentrazione e memoria, calo dell'umore, la causa potrebbe dipendere da una carenza di fattori nutrizionali, comune nelle persone che tendono a mangiare sempre gli stessi alimenti. In questi casi possiamo ricorrere all'alfa-alfa(medicago sativa), una leguminosa ricostituente che racchiude in sé una miniera di micronutrienti preziosi, tra cui proteine, vitamine, sali minerali, fibre e isoflavoni. Si assume in tintura madre, 30 gocce tre volte al giorno, per 20 giorni.
Sono in genere legati a fattori specifici, come: sovraccarico epatico (nelle emicranie da eccessi alimentari o alcoolici), variazioni ormonali o fattori climatici, e sono le più facili da risolvere.
Le cefalee essenziali si distinguono per colpire senza causa apparente e, salvo rare eccezioni, tendono a ricorrere con regolarità e a cronicizzare. Tra le cefalee essenziali, le più comuni comprendono le emicranie, le cefalee muscolo-tensive e le cefalee a grappolo. Ecco come distinguerle e cosa fare caso per caso.
L'emicrania, o cefalea vasomotoria, è la tipologia di mal di testa più comune: colpisce più spesso il sesso femminile (soprattutto fra i 30 e i 40 anni) ed è scatenata da un'alterazione del tono dei vasi arteriosi, che prima si contraggono, riducendo l'afflusso sanguigno alle zone cerebrali coinvolte, e poi si dilatano bruscamente, “allagando” le aree stesse. Il dolore, violento e pulsante, solitamente si concentra su un lato della testa, con punte acute che vengono amplificate da luci, rumori, o movimenti.
In alcuni casi l’emicrania può essere preceduta o accompagnata da un'aura, ovvero da sintomi neurologici transitori di durata variabile (da 5 a 60 minuti), come disturbi visivi - flash, macchie, ipersensibilità alla luce e ai rumori, nausea e vomito. Contro l'emicrania è efficace il macerato glicerico di ontano nero, un'erba antinfiammatoria e vasoregolatrice che agisce a livello dei vasi arteriosi cerebrali, riequilibrando la circolazione encefalica: se ne prendono 50 gocce in poca acqua, mezz'ora prima di pranzo.
Nel meccanismo dell'emicrania si dispiega un conflitto tra una parte della testa che tenta di reprimere, e una che vuole esprimere. L'alternanza tra l'iniziale costrizione dei vasi arteriosi di un'area cerebrale e la successiva brusca dilatazione rivelano infatti il fallimento di una difesa, quando il tentativo di sbarrare il passo all’emergere di emozioni o pulsioni intense veicolate dal sangue termina con una resa finale dei vasi al dilagare dei contenuti repressi. Chi soffre di emicrania in genere comprime una parte di sé sconosciuta o considerata inaccettabile, e spesso alla base dell’attacco vi è una profonda aggressività inespressa. La terapia floreale consiglia una diluizione composta da Cherry Plum, Agrimony, Sweet Chestnut, Rescue Remedy: aiuta a prendere coscienza del conflitto in atto e a dissolverlo, integrando armonicamente le parti rifiutate di sé.
La cefalea muscolo tensiva è assai diffusa (40% dei casi), colpisce in egual misura uomini e donne e può essere occasionale, ricorrente (ad es. in una specifica stagione o nei week end) o cronica (più di 15 giorni al mese). Il dolore è in genere percepito come una fascia stretta che stringe il capo in una morsa, ed è causato dalla contrattura dei muscoli cervicali, del cuoio capelluto e del collo. Contro questa cefalea funzionano il gemmoderivato di pino montano, un potente antinfiammatorio specifico per le cefalee a esordio cervicale e quello di vite rossa, un rimedio circolatorio ricco di flavonoidi antiossidanti e antocianosidi utili in tutti i processi infiammatori recidivanti o cronici. Posologia: Macerato glicerico di Pinus montana, 50 gocce in poca acqua la mattina prima di colazione; Macerato glicerico di Vitis vinifera, 50 gocce la sera, mezz'ora prima di cena.
Nella cefalea muscolo tensiva la testa è usata perlopiù come un "contenitore di pensieri" che ruotano intorno a temi dell'Io, come impegni, doveri, responsabilità. Solitamente colpisce infatti persone affidabili, "con la testa sulle spalle", sempre preoccupate che qualcosa vada storto. Quando il carico di pensieri si fa pesante, i muscoli del collo entrano in tensione, scatenando la cefalea. Per "svuotare" la mente e ridimensionare i problemi la floriterapia consiglia una diluizione di Rock Water, Vine e Water Violet: aiuta a prendere la vita con più saggezza e leggerezza.
Nella cefalea a grappolo le crisi si presentano in forma acuta per gruppi (grappoli) di attacchi ravvicinati, alternati a lunghi periodi di remissione spontanea, solitamente a cadenza fissa e spesso su base stagionale (specie in primavera e autunno). Il dolore, molto intenso, si concentra su un solo lato della testa e si localizza intorno all’occhio, causando spesso lacrimazione e costipazione nasale. Contro la cefalea a grappolo sono efficaci le tinture madri di ribes nero, potente antinfiammatorio naturale ad azione similcortisonica, e di fieno greco, rigenerante del sistema nervoso. Modo d'uso: 30 gocce di ognuna delle due tinture in poca acqua 3 volte al giorno, mezz'ora prima dei pasti.
Tra i rimedi omeopatici scegliamo Spigelia se il dolore si localizza vicino all’occhio sinistro, Sanguinaria se coinvolge l’occhio destro. Entrambe i rimedi si assumono in monodose alla diluizione 200 CH: una sola dose al momento dell'attacco.
La cefalea a grappolo colpisce più spesso soggetti sesso di sesso maschile che hanno difficoltà a gestire la propria aggressività e a controllare l'emotività. L’intenso dolore e la lacrimazione dell’occhio interessato esprimono la sofferenza profonda e il pianto trattenuto per l'impossibilità di affermare se stessi e la propria natura contro le pressioni esterne. Tra i rimedi floreali è consigliata una diluizione di: Holly, Centaury e Gorse, per trasformare la rabbia repressa in capacità di decidere e consolidare la personalità.