I succhi che vincono sete, fame e ritenzione
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I succhi che vincono sete, fame e ritenzione

Contro la calura estiva no a bibite confezionate, e ai drink freddi e gassati, che gonfiano e appesantiscono: al contrario, largo a spremute, frullati e centrifugati…

Quando l’estate è al culmine e il termometro segna le temperature più alte, anche chi solitamente non è abituato a bere molti liquidi deve per forza di cose cambiare abitudini. È lo stesso organismo a pretenderlo, per un motivo molto semplice: tutte le cellule che compongono il corpo sono costituite in gran parte da acqua, e lo stesso vale per il sangue, la linfa, le secrezioni ecc. Bere diventa poi ancora più importante quando aumenta la sudorazione: il sudore è un ottimo sistema di termoregolazione che il corpo ha a disposizione per smaltire il calore in eccesso e mantenersi a una temperatura ottimale. Ma se i liquidi persi dai pori non vengono rimpiazzati, si può correre addirittura il rischio della disidratazione e del cosiddetto “colpo di calore”. Senza dimenticare che in un corpo mal idratato il metabolismo tende a rallentare. Il cervello ricorre a un sistema infallibile per avvisarci quando c’è carenza di liquidi: la sete. Essere assetati significa dunque che le varie sostanze che compongono l’organismo sono troppo concentrate, e che è assolutamente necessaria una integrazione di liquidi (la dose giusta è il famoso litro e mezzo al giorno) che ha effetti benefici anche sulla circolazione e i problemi di gonfiore.

Bevendo diluisci le scorie e ti sgonfi subito

L’acqua è più che sufficiente per togliere la sete e riequilibrare l’organismo, ma spesso si ha voglia di bere qualche cosa di più invitante e/o consistente. Niente di male, a patto di scegliere con criterio le bevande, evitando innanzitutto quelle più zuccherate, limitando le bibite gasate (che oltretutto non sono poi così dissetanti…) e badando anche alla loro temperatura. Perché, contrariamente a quanto si crede, una bevanda molto fredda è indubbiamente più invitante ma non particolarmente utile per fare scorta di “liquidità”: al contrario, l’organismo ha più facilità a trattenere un liquido a temperatura ambiente rispetto a uno ghiacciato, che invece viene velocemente eliminato con il sudore e affatica il metabolismo. Per capire come orientarci nella scelta delle bevande dissetanti, dimagranti e anche sazianti, esaminiamo una serie di alternative liquide all’acqua.

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Non filtrarle: così riattivi l’intestino

Se d’inverno sono le arance le più gettonate per questo genere di bevanda, in estate si può optare per il pompelmo. Attenzione però a non cedere alla tentazione di aggiungere zucchero; in realtà, mettere mano alla zuccheriera è spesso più una questione di abitudine che un’esigenza vera del palato. Per rendere la spremuta meno acida basta allungarla con un po’ di acqua o aggiungere del succo di mela. Altra accortezza importante è non filtrare la bevanda: le fibre della frutta favoriscono il senso di sazietà, rallentano l’assorbimento degli zuccheri contenuti nel succo e sono antistipsi.

Frullati e centrifugati: mescolali fra loro e non perdi nessuna delle sostanze che ti fanno perdere peso

La differenza tra un frullato e un centrifugato sta nel fatto che con il centrifugato non si assumono fibre (che restano nella frazione solida che poi si getta via pulendo la centrifuga) ma solo vitamine e sali minerali. Il succo che esce da una centrifuga, inoltre, va rapidamente incontro a ossidazione e perde gran parte degli antiossidanti, così preziosi per la funzionalità metabolica. L’ideale sarebbe dunque mescolare tra di loro centrifugati e frullati (o spremute).

Sia nel frullato che nel centrifugato, il contenuto calorico della bevanda ottenuta varia a seconda del frutto o della verdura utilizzati: si va dalle 80 calorie circa per 200 ml di centrifugato di carota (che diventa ancora più gustoso se abbinato a un po’ di ananas centrifugato) alle 150 per un frullato non eccessivamente ricco, preparato per esempio con 150 ml di latte di soia e 150 grammi di frutti di bosco, con in più un po’ di succo di limone.

Succhi di frutta: occhio all’etichetta: acquista solo quelli di “vera” frutta al 100%

Per poter definire una bevanda confezionata “succo di frutta”, non ci sono mezzi termini: deve essere costituita da frutta al 100%. Questo però da solo non basta a mettere al riparo da un esubero di calorie. Il produttore può scegliere se aggiungere al succo anche zucchero extra, e in questo caso però deve necessariamente indicarlo. Una volta di più, dunque, occhi ben aperti quando si prende in mano una confezione di succo di frutta al supermercato o quando si ordina un succo al bar, soprattutto per quei frutti più aciduli come lampone, ribes e limone che vengono spesso addolciti per renderli più gradevoli.

Tradotto in calorie, ecco qualche termine di riferimento: 100 millilitri di un succo Ace (sono chiamati così i mix di diversi frutti che contengono vitamina A, C ed E) oscillano tra le 14 e le 100 calorie (per regolarti meglio, tieni presente che un bicchiere di solito corrisponde a 200 ml); la stessa quantità (100 ml) di succo di albicocca, di pera o di pesca va dalle 50 alle 120 calorie circa, che scendono invece tra le 25 e le 56 per quello di ananas. Il succo d’arancia (il succo e non l’aranciata, che di frutta non contiene un bel niente!) può contenere in media dalle 20 alle 50 calorie. Il nettare di frutta è invece una categoria a parte: in questo caso la percentuale di frutta obbligatoria per legge scende al 50% (e va indicata sulla confezione), mentre il resto è acqua ed eventualmente zuccheri aggiunti.

Tè freddo: preparalo in casa e mettilo nel thermos: così sei certa che è senza zucchero

Quando fa caldo, il tè freddo già pronto è una vera tentazione, ma meglio evitarlo perché è in genere zuccherato. In commercio si possono trovare anche dei mix in bottiglietta a base di tè, estratti di frutta e zucchero: leggendo attentamente le etichette si può calcolare esattamente quante calorie contengono, ed eventualmente diluirli con acqua semplice per renderli più “innocui” per la linea. La soluzione è quella di preparare il tè in casa (meglio il tè verde, che è un valido bruciagrassi), versarlo nel thermos e sorbirlo durante la giornata. Per ottenere una bevanda dissetante e snellente, si mettono le bustine o le foglie di tè nell’acqua fredda e si lasciano in infusione una notte intera, in frigorifero.

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Evita l’Acqua gassata gelata: non disseta e ti fa dilatare!

Non farti tentare dalla voglia di acqua gassata o di bibite con le bollicine. Lo sai perché?

  1. Le bevande gelate sono pesanti da digerire e rallentano il metabolismo.
  2. L’anidride carbonica che crea l’effetto-bollicina tende a gonfiare lo stomaco.
  3. Le bevande molto fredde non dissetano e, se vengono ingerite in quantità massicce, tendono a farti venire fame.
  4. I danni peggiori li fanno le bevande fredde gassate (inclusa l’acqua minerale) bevute mentre pasteggi: affaticano doppiamente i processi digestivi, già impegnati nella metabolizzazione dei cibi solidi.

Ogni 2-3 giorni mangia l’insalata idratante: è straricca di vitamine e sali drenanti

Acqua e liquidi si trovano ovviamente anche nella frutta e nella verdura allo stato naturale, e in alcuni casi anche in dose abbondante. L’estate in questo senso è davvero la stagione ideale per dissetarsi e idratarsi mangiando, perché orto e frutteto sono un trionfo di vegetali ricchi di acqua. Oltre ai pomodori, la rossa anguria ad esempio contiene il 95% di acqua, così come i ravanelli, mentre il melone arriva a quota 93% e il kiwi all’80%. Molto generosa di liquidi è anche la melanzana: 93 grammi ogni etto, ovviamente senza tenere conto di quella che evapora con la cottura.

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