Soft drinks: attenti a quel che beve
Vita in famiglia

Soft drinks: attenti a quel che beve

Si tratta di bevande molto ricche di calorie e pertanto vanno date ai bambini con moderazione, di preferenza prima di praticare attività sportive

Con l’arrivo dell’estate e del caldo, i nostri bambini, sempre in movimento con il gioco e con lo sport, sudano e hanno giustamente più sete. Per i genitori c’è l’esigenza di soddisfarli nel modo migliore. L’acqua è la bevanda più sana perché è priva di calorie, tuttavia è insapore e spesso non è gradita ai bambini. Per cui, non di rado sono proprio le mamme e i papà che virano sui soft drinks, bibite colorate e zuccherate più accattivanti, che sicuramente incontrano maggiormente il favore dei loro figli. Purtroppo si tratta di un modo di bere poco salutare, che sta prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese, il cui abuso comporta diversi rischi per il bambino, a cominciare dal sovrappeso.

Bevande che non dissetano e piene di zucchero

Il consumo di soft drinks, nome generico con il quale si indica un’ampia categoria di bibite che vanno dalle acque colorate, alle bevande dolci gassate, fino alle bibite energizzanti, sta aumentando nel nostro Paese. Il grosso problema dei soft drink (ma insieme il motivo per cui piacciono tanto) è che sono ricchi di zuccheri e quindi invogliano il bambino a berne sempre di più. Inoltre contengono additivi, coloranti e conservanti.

4 motivi per non abusarne

Se consumate in grandi quantità, i soft drink possono creare problemi di salute al bambino. Ecco i principali.

- Dipendenza dal sapore dolce
Dolcificate artificialmente con elevate quantità di zuccheri semplici (11 cucchiaini in 400 ml di aranciata) abituano il palato dei bambini al sapore dolce, innescando una vera e propria dipendenza.

- Soprappeso
Assunte regolarmente, i soft drink sono causa di sovrappeso. Un grammo di zucchero comporta una ritenzione di 4 grammi di acqua.

- Iperattività
Come dimostrato anche da diversi studi gli additivi e i coloranti contenuti in buone quantità nei soft drinks possono causare iperattività e deficit di attenzione nei bambini.

Il consiglio: teniamoli lontani da tavola

Vietare improvvisamente al bambino una bibita che fino al giorno prima gli è stata concessa senza problemi, può essere controproducente perché può fargli venire ancora più voglia oltre che farlo sentire diverso dai suoi coetanei. Piuttosto concediamo al bambino una bevanda di questo tipo una volta alla settimana. Meglio se prima di compiere attività fisica, così che muovendosi possa bruciare gli zuccheri ingeriti. Un consumo occasionale non è dannoso, a maggior ragione se lui ha un’alimentazione normale e fa sport.

Sostituiscili con un bere più sano

Gli esperti concordano nel consigliare di bere soprattutto acqua naturale, la bevanda ideale non solo per i bambini ma anche per gli adulti. Ottima per i piccoli anche quella del rubinetto, che è sicura tanto quanto quella imbottigliata, in più è sempre fresca ed economica. Le sue caratteristiche variano da acquedotto ad acquedotto, così come la composizione di quella in bottiglia cambia da sorgente a sorgente. Alcune sono ricchissime di calcio, minerale prezioso per la crescita. Per conoscere la composizione dell’acqua della propria città bisogna chiedere all’acquedotto di riferimento o all’Asl locale, responsabile delle analisi dell’acqua.

Quanto devono bere i bambini?

Se per un adulto la “dose” di liquidi consigliata è di almeno un litro e mezzo al giorno, per un bambino può bastare un litro. I parametri tuttavia sono soggettivi. Se tuo figlio fa poco movimento, mangia regolarmente verdure, yogurt e non disdegna minestre e passati, allora può essere sufficiente solo mezzo litro. Al contrario, è bene che beva un bel po’ di più se fa attività sportiva a un certo livello, se tende a sudare molto durante il gioco e se ha un’alimentazione prevalentemente “asciutta”.

Se suda molto proponiamogli tè deteinato

Anche il tè può essere una scelta da prendere in considerazione: meglio quello naturale  preparato da noi, eventualmente addolcito con del miele.

Per i bambini va scelto quello deteinato, senza teina che esercita un’influenza sul sistema nervoso.

A metà pomeriggio un succo di frutta… ma senza zucchero

Anche i succhi di frutta industriali sono una bevanda valida per i nostri bambini. Fra quelli industriali ne esistono diversi tipi. Per distinguerli, aiutiamoci con l’etichetta.

Non sono tutti uguali

  • Succo di frutta: è un prodotto al 100% fatto con succo di frutta
  • Nettare di frutta: ha il 50% di frutta e un 50% di acqua e zucchero
  • Bibita o bevanda alla frutta: la percentuale di legge è davvero bassa, circa un 12% di frutta. Il resto è dato da acqua, additivi, conservanti

Per spegnere la sete durante il gioco

Quando il bambino ci chiede qualcosa di più gustoso possiamo scegliere fra queste alternative naturali alla frutta.

Frullati: nutrienti e sazianti
Si preparano in un attimo buttando nel frullatore frutta di stagione matura e succosa (melone, fragole, anguria, pesche). Volendo, si possono allungare con acqua e addolcire con un cucchiaino di miele o insaporire con un po’ di succo di limone.

Una proposta (dosi per due bambini): una banana, 10 fragole, mezza mela, un bicchiere di acqua fredda e un cucchiaino di miele. Si frulla il tutto finché si amalgama bene.

Centrifugati: amici dell’intestino
Consentono di creare cocktail “personali”, abbinando in modo originale diversi frutti e anche, volendo, verdure. Nella centrifuga (che non è il frullatore!) va messa la frutta privata solo di eventuali noccioli. Azionando l’elettrodomestico, si separa la parte solida (la polpa e la fibra) da quella liquida (il succo).

Una proposta (dosi per due bambini): due mele, due carote e una fetta di ananas. Si lavano e si mettono nella centrifuga: in quelle più moderne non occorre nemmeno togliere la buccia o tagliare la frutta a pezzi.

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