Questi due frutti estivi facilitano lo smaltimento delle scorie a livello addominale e dei ristagni di liquidi facilitando la perdita di peso
La prugna (o susina) giunge a maturazione fra giugno e settembre. La prugna blu (nota anche come prugna nera) è conosciuta anche come “California Blue” e si distingue dalle prugne di altro colore (gialle, rosse, verdi) proprio per la maggiore presenza di antocianine nella buccia. Il contenuto di tali antiossidanti sembra tuttavia maggiore se la prugna viene consumata fresca e ben matura (quando cioè non è dura al tatto).
La prugna fresca è un frutto ad azione diuretica, drenante e depurativa in quanto è costituita per circa l’85% da acqua. Oltre a ciò, la prugna fornisce minerali (potassio, magnesio, fosforo) e risulta quindi indicata come rimineralizzante e tonificante. Gli zuccheri che conferiscono alla prugna il sapore caratteristicamente dolce sarebbero responsabili di una blanda azione stimolante sul flusso biliare. Le prugne secche contengono molta meno acqua e meno vitamine e una maggiore quantità di zuccheri e di minerali che ne aumentano quindi il valore energetico e tonico. Per questo motivo è bene non abusarne in tutte le diete ipocaloriche (100 g di prugne secche corrispondono a circa 300 calorie in media).
Come consumare le prugne
L’attività lassativa della prugna è dovuta alle fibre ma anche alla difenilisatina, che svolge un’azione stimolante sui movimenti intestinali. Poiché tale sostanza è presente soltanto nella buccia, l’effetto lassativo è meno accentuato se la prugna viene consumata sbucciata o sotto forma di succo. Le prugne sono un’ottima aggiunta allo yogurt e al muesli. Il succo di prugna si può abbinare ai succhi di pera, mela e kiwi, che ne potenziano le proprietà anti gonfiore.
L’uva nera, efficace anti fame
L’uva – in particolare quella nera - è uno dei frutti più sani e completi e le sue proprietà benefiche sono note sin dall’antichità. Grazie al suo elevato contenuto di acqua, sali minerali e fibre e al basso contenuto di grassi e proteine, la polpa degli acini di uva rimineralizza l’organismo e placa la fame nervosa, svolgendo anche un’importante funzione depurativa e disintossicante e facilitando l’eliminazione delle tossine metaboliche accumulate dall’organismo a causa di una dieta inappropriata o di abitudini di vita non salutari (fumo, abuso di alcolici, ecc.). L’uva è anche un ottimo rimedio per la regolarizzazione dell’attività intestinale e digestiva, per cui essa è utile in caso di stitichezza, gonfiore intestinale, digestione lenta. Molte delle proprietà benefiche dell’uva sono dovute ai polifenoli presenti nella buccia, tra cui il tannino, la quercetina e il resveratrolo. I tannini contenuti nella buccia sono potenti antiossidanti che riducono i potenziali rischi del danno da radicali liberi ai vasi sanguigni. Tuttavia, il consumo di uva con buccia non deve essere eccessivo, poiché a dosi elevate i tannini inibiscono gli enzimi digestivi e riducono l'assorbimento del ferro, dello zinco e di alcune vitamine.
Come assumere l’uva
Gli acini d’uva possono essere consumati da soli, in macedonia oppure in aggiunta a qualunque tipo di insalata, interi o tagliati a metà e privati dei semi (irritano troppo l’intestino).