Un vero e proprio tesoro dell’alimentazione, non solo per il tuo costo: un pizzico in ogni piatto e alzi uno scudo contro ictus, depressione e neoplasie
Lo zafferano è lo stimma (l’organo sessuale femminile) del Crocus sativus, una piantina bulbosa della famiglia delle Iridacee. Il suo colore varia dal lilla chiaro al viola purpureo. Il suo nome deriva dal persiano za’faran che significa oro, splendore, saggezza; in Oriente ancor oggi, il croco viene regalato come augurio di lunga vita. Nel papiro di Ebers (1600 a.C.) si apprende che veniva usato dai medici egiziani mentre Cleopatra lo stemperava nei suoi bagni per ringiovanire la pelle, il che dimostra che già nel mondo antico erano note le virtù antiossidanti della spezia che, sciolta nel tè caldo, era considerata un antidepressivo e afrodisiaco.
Recentemente si è scoperto che lo zafferano è un minerale di virtù salutistiche di rilievo. In paticolare:
Lo zafferano deve essere usato con parsimonia e attenzione: ne basta poco sui cibi grassi per renderli più digeribili e con un pizzico di stimmi, miscelati a un olio vettore, si ottiene un unguento disinfiammante, antidolorifico e cicatrizzante.
Buon regolatore del ciclo mestruale, lo zafferano si consiglia nei casi di mestruazioni dolorose, ritardi o assenza del ciclo: se ne scioglie un pizzico in una tazza di latte caldo, da bere la sera con poco miele.
La qualità italiana di zafferano è ottima: la raccolta si fa manualmente ed è molto laboriosa (ci vogliono 150-200.000 fiori per ottenere un chilo di zafferano fresco, e da questo 200 g di polvere). Per questo motivo lo zafferano di qualità ha un prezzo piuttosto alto. Diffidate quindi dei prodotti che costano poco o che hanno tinte squillanti: il cartamo per esempio, detto anche zafferanone o zafferano bastardo assomiglia allo zafferano ma è zeppo di coloranti.
È quello biologico, venduto in stimmi oppure in fili. Gli stimmi di zafferano possono essere usati così come sono e si aggiungono a zuppe o salse, oppure si possono tostare sul momento: si avvolgono in un foglietto di carta da forno e si posizionano su una pentola calda. Il vapore in eccesso viene così eliminato e gli stimmi si trasformano in polvere da utilizzare per qualsiasi preparazione gastronomica.
Lo zafferano in polvere così ottenuto si può usare direttamente sui cibi oppure si può diluire in acqua per ottenere un brodo speziato da aggiungere alle preparazioni che richiedono una lenta cottura, come ad esempio i risotti o le zuppe di pesce. Lo zafferano va comunque aggiunto a fine cottura: così non si disperdono aroma e principi terapeutici.
Abituarsi a questa spezia e consumarla in piccole dosi ma con continuità, significa aggiungere colore, gusto e un buon apporto di vitamine e agenti antiossidante alla nostra alimentazione.