Il mal di gola non colpisce solo in inverno: gli sbalzi di temperatura lo fanno arrivare anche in questa stagione. Ecco le cure naturali che ti servono
Il mal di gola è il sintomo di un'infiammazione della faringe, "l'imbuto" muscolo-membranoso che collega il cavo orale con le fosse nasali in alto e con la laringe e l'esofago in basso, permettendo il passaggio del cibo e dell'aria che respiriamo. Benché in genere sia considerato un disturbo prevalentemente invernale, il mal di gola può colpire in ogni stagione, anche primavera e persino in piena estate: basta un colpo di freddo da eccesso di aria condizionata per innescare una faringite.
Le cause più frequenti di mal di gola occasionale sono le infezioni virali o batteriche - mentre le allergie e il reflusso gastrico sono più spesso causa di faringiti croniche da infiammazione delle mucose o risalita dei succhi gastrici e sono caratterizzate da dolore e bruciore deglutendo, "gocciolamento" rinofaringeo e tosse irritativa.
Un'altra causa di faringite è lo stazionare a lungo in ambienti secchi e polverosi, che provocano congestione nasale e inducono a respirare a bocca aperta, oppure vivere in zone inquinate da fumo e sostanze tossiche. Molto diffuse sono anche le faringiti "meccaniche", tipiche di chi usa molto la gola per motivi professionali, come gli insegnanti, i cantanti, gli oratori ecc.
Per disinfettare dolcemente il cavo orale possiamo contare sull'olio essenziale di limone, ricchissimo divitamina C - fondamentale per la prevenzione delle infezioni, per la sintesi della noradrenalina, l’assorbimento del ferro e la produzione del collagene. Battericida e antianemico, l’olio di limone stimola la produzione di globuli rossi e bianchi, fluidifica il sangue e attiva la risposta immunitaria alle infezioni batteriche e virali. Modo d'uso: la mattina dopo essersi lavati i denti, versare in mezzo bicchiere di acqua a temperatura ambiente due o tre gocce di olio essenziale di limone per uso alimentare e fare degli sciacqui orali, gargarizzando bene per qualche minuto.
Molto utili sono anche le inalazioni di acque termali sulfuree - particolarmente indicate in caso di faringiti di origine virale o batterica - o salsobromoiodiche, che esercitano un'azione antinfiammatoria, antiflogistica e antisettica sulle mucose locali, rinforzandole.
Per quanto possa sembrare strano, non è raro che una faringite possa derivare da un'iperreattività delle terminazioni nervose della gola su base ansiosa o emotiva. In questo caso il sintomo irritativo non è che la risposta a un "rospo difficile da ingoiare" per la persona, mentre l'infiammazione faringea somatizza "il fuoco della rabbia", l'espressione fisica di una ribellione al sopruso subito. Il miglior rimedio per le faringiti psicogene è una diluizione di fiori di Bach composta da Holly, Mimulus, Star of Bethlehem, Honeysuckle e Walnut, da assumere per un mese nella dose di 4 gocce quattro volte al giorno, lontano dai pasti.
Quando il mal di gola rende difficile deglutire per il dolore possiamo ricorrere all'oligoelemento Rame, potente antinfiammatorio: se ne assume una fialetta la mattina a digiuno fino al miglioramento dei sintomi. Nelle faringo-tonsilliti al rame si associa l'oligoelemento Argento, antisettico e analgesico, nella dose di due fialette al giorno, la mattina e la sera, per una settimana.
Il rimedio principe delle faringiti di origine infettiva è il macerato glicerico di Ribes nigrum, antivirale, disinfettante e antinfiammatorio, da assumere nella dose di 30 gocce due o tre volte al giorno in poca acqua, lontano dai pasti.
Contro le faringiti "da sforzo meccanico", tipiche di insegnanti, oratori o cantanti, il rimedio ideale è la tintura madre di erisimo, una pianta ricca di oli essenziali, steroli, glicosidi, cumarine e flavonoidi lenitivi che esercitano una potente azione antinfiammatoria, espettorante e antisettica, utile anche nelle laringotracheiti. Se ne assumono 30 gocce in poca acqua sera e mattina.
Tra gli omeopatici è utile Drosera 9 CH: 3 granuli tre volte al giorno fino a miglioramento.
La tosse è un meccanismo che l’organismo utilizza per allontanare le sostanze irritanti che ostruiscono le vie respiratorie e, spesso, è collegata ad altri disturbi, come il raffreddore o la bronchite. In natura esistono però dei rimedi efficaci per ridurne l’intensità e accelerare il processo di guarigione, da scegliere in base al tipo di tosse.
In caso di tosse secca, il rimedio più adatto sono le mucillagini di Malva sylvestris, nella dose di un cucchiaino da diluire in poca acqua minerale naturale, tre volte al giorno lontano dai pasti. Nella tosse "grassa" - accompagnata da muco - il trattamento più indicato è la tintura madre di Plantago lanceolata, dalle proprietà, espettoranti, antibatteriche, antinfiammatorie, antiallergiche e decongestionanti, capace di inibire la sintesi dei mediatori dell'infiammazione e di contrastare la proliferazione dello Staphilococcus Aureo. Se ne assumono 30 gocce diluite in mezzo bicchiere d'acqua, tre volte al giorno lontano dai pasti.
All'ontano può essere associata una terapia omeopatica, da scegliere in base alla sintomatologia dominante. Tutti i rimedi indicati vanno usati alla diluizione 7 CH, somministrando tre granuli tre o quattro volte al giorno, fino a miglioramento dei sintomi.