Il pino mugo è una pianta generosa: i prodotti fitoterapici derivati da questa conifera regalano vitamine e oli balsamici che aiutano ossa e vie aeree
Il pino mugo è una conifera conosciuta da secoli sull’arco alpino per le sue virtù curative, preziose in particolare per il sistema respiratorio e articolare. Ancora oggi in montagna si utilizza il pino mugo per preparare bagni aromatici, sciroppi e suffumigi che curano mal di gola, raffreddore e tosse, grazie alle specifiche proprietà espettoranti dell’olio essenziale contenuto negli aghi e nei rametti. Le sue pigne ricche di resina, che veniva raccolta e aggiunta agli unguenti per la cura dei reumatismi, un tempo d’inverno si facevano essiccare e si bruciavano nelle stufe per disinfettare e profumare gli ambienti domestici.
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Il pino mugo si riconosce dalle altre conifere per i piccoli rami che assomigliano agli scovolini per pulire le bottiglie: proprio perché non si sviluppa troppo in altezza ed è in grado di tollerare condizioni ambientali estreme, questo sempreverde rustico può crescere fino a 2700 metri di quota. Per tutto dicembre prendi l'abitudine di far bruciare un cucchiaino dei suoi aghi insieme all’incenso: la casa si riempirà subito di una fragranza balsamica e stimolante, che spazzerà via l’umore nero e riaccenderà ottimismo e vitalità.
Dopo una giornata faticosa o quando avverti il mal di ossa dell’influenza, riempi un sacchettino di cotone con una manciata di gemme e aghi di pino mugo, mettilo sotto il rubinetto e riempi di acqua bollente la vasca. Immergiti per un quarto d’ora.
Si prepara mettendo in un vasetto con tappo a chiusura ermetica 2-3 cucchiai di rametti di pino tritati, aghi e gemme e ricoprendo il tutto con olio di mandorle dolci; si lascia il vaso al sole (o sul calorifero) per 20 giorni, scuotendolo di tanto in tanto, poi si filtra e si usa l’unguento per trattare le zone colpite da reumatismi. Qualche goccia di oleolito massaggiata ogni mattina sul collo, nella zona della tiroide, spazza via la stanchezza invernale e riaccende il metabolismo.
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Ecco un’antica ricetta montanara per preparare uno sciroppo efficace contro la tosse e il catarro: si raccolgono 7-8 pigne ancora acerbe, si lavano, si asciugano, si mettono in un vaso di vetro col coperchio e si ricoprono di zucchero di canna. Il vaso si mette al sole per 1-2 mesi, finché lo zucchero non si scioglie. Si filtra il liquido e si usa come sciroppo.