Lo sconosciuto al tuo fianco

Oggi vai a pranzo? Beh, trova il modo di pranzare da solo se riesci. È importante magiare da soli. Mentre apparecchi la tavola, prepara un piatto per te, una bottiglia di vino, dell’acqua. Anche se non ti piace il vino, metti il vino sul tavolo. E poi apparecchia per qualcuno che non c’è. Versa il vino anche a lui o a lei. Insomma, porta al tavolo con te uno sconosciuto. Ti servi l’antipasto nel piatto? Servilo anche a lui. Mangi gli spaghetti? Offrili anche a lui. Con il secondo fai lo stesso. La frutta, il dolce… Bevi un bicchiere di vino e fai un brindisi con lui. E’ un modo importante per ricordarti che mentre fai questo rito, c’è sempre uno sconosciuto al tuo fianco. Affidare se stessi allo sconosciuto, vuol dire permettere all’invisibile di scendere in campo. Il processo che ha fatto di noi da una cellula fecondata, a ciò che siamo adesso, è invisibile. È un signore sconosciuto, una figura sconosciuta che compare qua e là nei sogni, è il perno della nostra esistenza. Gli antichi lo sapevano perché nelle libagioni versavano il latte, l’acqua, il vino a figure sconosciute. Nella nostra realtà è diventato tutto troppo conosciuto. Quando arriva l’ansia, arriva una signora sconosciuta che irrompe nella tua vita e interrompe tutti i tuoi pensieri. Versare del vino a una figura sconosciuta al tuo fianco vuol dire ricordare che la tua vita, il tuo destino, il tuo percorso, non dipende da te, o meglio, non dipende da quella persona che conosci. Sedersi a tavola e cucinare per uno sconosciuto significa ricordarti che c’è un lato invisibile della tua vita che ha lo stesso diritto di esistere del lato visibile. Quando prepari un pranzo per il signore sconosciuto, puoi chiederti cosa ti porterà di nuovo, senza aspettarti nulla. Questo serve a portare l’attenzione su qualcosa che non vedo, perché in quel qualcosa che io non vedo ci sarà il mio futuro, il mio destino. Affinché quel qualcosa di invisibile possa “scendere in campo”, io devo fare una cosa importante: preparare un piatto e portare l’attenzione sull’invisibile e smetterla di dirmi come deve essere la mia vita, smettere di dirmi dove devo andare, cosa desidero, smetterla di cercare un nuovo amore, o di allontanare un amore che è esattamente così com’è. Quando vai a letto la sera, immagina che il signore sconosciuto prenda lui il tuo posto. Che sia lui a produrre i sogni che ti servono e che sia lui a portarti nel regno della notte. Insomma, immaginare un signore sconosciuto e senza volto tuo fianco e delegare a lui le soluzioni e le risposte. L’invisibile risolve i problemi molto meglio del visibile.

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RAFFAELE MORELLI
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