Fine di un amore? Guarda dentro di te

Se il cuore piange per ciò che ha perso, l’anima gioisce per quello che può ritrovare; i grandi dolori hanno questo di buono, ti portano a riscoprire te stesso.

Un amore che finisce è una delle più grandi delusioni che si possano vivere, specialmente per chi viene abbandonato. Ma si prova grande tristezza anche quando ci si accorge di non amare più la persona che si ha vicino. Tuttavia quando le storie finiscono viviamo un’esperienza fondamentale: scopriamo che dobbiamo fare i conti con noi stessi.

 

Sei un individuo completo, non la metà di una coppia

Perché si soffre tanto? Perché nell’inconscio si è formata una gestalt, ovvero una forma in cui erano presenti lui e lei, non c’era più un solo volto ma due, quello della coppia, il volto di lui e il volto di lei. Quante volte abbiamo pensato: “Mah, mi compro questo vestito, chissà se gli piacerà?” oppure abbiamo fatto una cosa cosa domandandoci subito: “Chissà se lui/lei condividerebbe”. In qualche modo dentro di noi si è formato il numero due: noi e l’altro. Nei giorni dell’amore l’eros unisce due persone in un unico corpo, in un’unica anima, in un unico evento. Per questo la separazione fa soffrire tanto: implica il riemergere faticoso di un’identità che non è più quella doppia che conoscevamo. Ma questo dolore ci fa riscoprire dopo tanto tempo… noi stessi.

 

Perdi una persona importante, ne ritrovi un’altra che vale di più: te stesso

Quando subiamo un addio la nostra identità soffre anche perché abbiamo perso qualcosa che ci apparteneva, qualche cosa che ci rendeva infiniti. Ritrovarsi soli all’inizio è un’esperienza carica di dolore, il dolore dell’addio, coperto di rancori, di rabbie, di frustrazioni. Allora cosa fare? C’è un’unica strada per ritrovare la serenità: affidarci al lato più profondo di noi stessi.

 

Affidati alle immagini e superi i fantasmi del passato

Quando andiamo a dormire entriamo in un luogo buio, profondo. Nel deserto della notte compaiono, come scintille, i sogni: le immagini del nostro spazio profondo, il “tempio” del sé dove abita la nostra natura più autentica che viene in nostro aiuto per lenire i dolori del giorno. Il sogno ci riporta in quello stato di estraneità in cui rigenerarci. Per questo è molto importante, quando gli amori finiscono, non soffermarsi su ciò che è accaduto, sul passato, sulla sofferenza, sull’addio, sul futuro senza lui o lei, ma immergersi nelle immagini interiori.

 

 

E’ ora di riprendere il viaggio

Dobbiamo immaginare che questo addio, per quanto doloroso, stia contribuendo alla preparazione di un nuovo viaggio, facendo sì che il nostro albero interno metta nuove foglie. Per questo bisogna evitare di rivivere il passato, liberarsi da quello che non c’è più e immaginare che la propria pianta vada verso il proprio destino.

Se da un lato c’è il dolore della riva che abbiamo lasciato, dall’altro possiamo vivere il desiderio di un nuovo percorso, fino a che arriverà la pace e poi puntualmente la gioia, che non dipenderà dall’incontro con un nuovo amore, ma dall’aver accettato di fare i conti con se stessi. Quell’addio era necessario per una nuova tappa: gli amori che finiscono sono porte che si aprono verso nuove possibilità.

Ognuno di noi ha un destino da seguire, un sentiero che appartiene solo a lui. Il compito di ciascuno è continuare a percorrere la propria strada, per diventare se stesso. L’abbandono segna dunque l’ora giusta per riprendere il cammino interrotto.

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RAFFAELE MORELLI
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