Mammoni: cosa fare se il tuo lui è così
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Mammoni: cosa fare se il tuo lui è così

Gli uomini mammoni esistono ancora, ma il cordone ombelicale psicologico con la madre va tagliato, perché mette in pericolo qualunque relazione d’amore: ecco come

Ci scrive Sonia, 30 anni: “Da qualche mese sto uscendo con Bruno, un ragazzo poco più grande di me. Il nostro problema è la presenza davvero ingombrante di sua madre. Lui vive in un appartamento sotto i suoi genitori e lei è capace di entrare (ha le chiavi) senza preavviso un po’ quando vuole e questa cosa a me disturba molto. Inoltre “pretende” di averci a pranzo praticamente ogni week end, come se fossimo sposati, mentre stiamo insieme da poco e non abbiamo ancora nemmeno parlato di andare a vivere assieme. Il problema vero però è che a lui queste cose non danno alcun fastidio, le considera normali, come pensa che sia normale chiamarla più volte al giorno o che lei lo chiami molto spesso, a volte a ore improbabili.

Abbiamo più volte discusso per questo, l’ultima volta è stata la peggiore. Mi ha regalato due orecchini e con disinvoltura mi ha detto che li aveva fatti scegliere a sua madre, perché lei ha buon gusto. Io sono esplosa: ma è possibile non riuscire neanche a fare una cosa del genere in autonomia? Ultimamente mi è capitato di fantasticare sul mio ex, che aveva tanti difetti ma certo non apparteneva alla categoria dei mammoni. Anche il desiderio erotico sta calando, soprattutto da parte mia; l’eros non è stato mai il massimo, ma ora è proprio freddo. Per il resto è un ottimo ragazzo, gentile, carino e premuroso e l’idea di lasciarlo mi fa paura, ma certe volte penso che non cambierà mai. Cosa devo fare?”

I mammoni, un problema psicologico o culturale?

Il rapporto particolare fra una madre e il figlio maschio è stato analizzato in lungo e in largo dalla psicologia e dalla psicoanalisi. Lo dimostra il fatto che il Complesso di Edipo (l’attrazione inconscia del bambino per sua madre) sia molto più famoso di quello di “Elettra”, il corrispettivo al femminile.Certamente la cultura patriarcale nella quale siamo stati immersi per millenni ha contribuito al “culto” dell’erede maschio, determinando indirettamente anche alcuni aspetti distorti del rapporto madre figlio. Ciò premesso, i mammoni sono una particolare categoria di maschi (pare piuttosto diffusa nel nostro paese...), con i quali è arduo costruire una relazione matura, proprio come racconta Sonia, che inizia la sua e mail parlando della “suocera” e della sua invadenza ma spostando subito il discorso sul compagno.

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Immaturità, dipendenza e narcisismo: i tre limiti dei mammoni

Sonia ha ragione: è lui che permette alla madre tutti quei comportamenti invasivi che stanno minando il loro rapporto. Perché lo fa? I mammoni sono così: uomini/ragazzi spesso un po’ immaturi, viziati, un po’ passivi, timorosi dell’autonomia e dell’indipendenza. Spesso a prima vista sembrano i classici bravi ragazzi (anche se fra i mammoni esistono diverse sottocategorie, fra le quali non mancano i conquistatori narcisisti), gentili e premurosi come il ragazzo di Sonia, quelli che una volta si sarebbero definiti  “uomini da sposare”. Ma sotto sotto rivelano un tratto dipendente che va osservato con attenzione. Per le loro compagne, il confronto costante con la madre è spesso fonte di frustrazione, che finisce per produrre inevitabilmente un carico di gelosia che sembra alla base dell’esplosione di Sonia in occasione degli orecchini “al gusto di mammà”! Non è un sentimento "sbagliato", ma l'inevitabile conseguenza del comportamenrto dei mammoni.

O si evolve o si rimane figli a vita

Non è un caso che Sonia ultimamente cominci a sentire dei sentimenti ambivalenti nei confronti del suo compagno e non è un caso che fantastichi dell’ex, ma soprattutto che il desiderio erotico stia calando drasticamente. Qualcosa dentro di lei la sta mettendo in guardia: così la relazione non farà molta strada e l’ultima cosa che lei dovrebbe fare è sopportare una situazione che non le va giù per salvaguardare la coppia. Finirebbe per affondarla definitivamente. Sonia non deve censurarsi e a costo di mettere la relazione in pericolo, deve sentirsi libera di manifestare il suo disagio, “costringendo” il suo compagno a una riflessione su quello che veramente vuole, se fare il figlio a vita (e perdere certamente la partner) o se compiere quel passo in più verso l’autonomia e l’indipendenza che bè indispensabile per costruire relazione autenticamente mature e stabili. 

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