Un po' di incoerenza spegne i disagi
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Un po' di incoerenza spegne i disagi

Ansia, disistima, relazioni difficili spesso sono causate da un atteggiamento rigido e “troppo coerente”: se accetti gli opposti spegni anche le lotte interiori

“Bisogna essere coerenti, fatta una scelta la si porta fino in fondo, non si possono avere comportamenti contraddittori, scegli: o di qui o di là, non puoi tenere il piede in due scarpe”. Nessuno in genere dubita della giustezza di questi ammonimenti. Invece sono imperativi irrealistici, che si possono raggiungere solo a prezzo di sforzi innaturali e a volte a costo della salute e del benessere personali, perché portano a disagi come ansia, depressione, panico e fanno malissimo all’autostima. Già, perché se c’è una cosa che la nostra anima non sopporta è l’unilateralità. La rigidità mentale. “Ho intrapreso una strada nel lavoro e non posso avere dubbi. Ho studiato tanto, non posso mollare perché mi attrae altro! Deluderei tutti!”. “Lo amo o non lo amo? A volte mi pare di sì ma in certi momenti sono attratta anche da altri uomini... Forse dovrei lasciarlo!”. Attenzione: nell’anima sono sempre presenti i contrari, in un movimento e un’oscillazione continua: ora si affaccia un’emozione, ma l’emozione contraria non svanisce nel nulla, c’è ancora, nascosta, e prima o poi tornerà alla luce. Ed è un bene perché senza questa ricchezza smetteremmo di avere una vita e diventeremmo automi. 

Tutto ha due volti
Amore e indifferenza sono le due metà di un intero, come l’onestà e la tentazione della scorrettezza, la fedeltà e la tendenza a tradire... Fidarsi o appoggiarsi solo su una delle due metà, volendo annullare l’altra, scatena una guerra interiore. Questo non vuol dire che non si possa essere onesti, fedeli, o che l’amore sia impossibile! Tutto il contrario! Significa che queste “metà in luce” saranno tanto più salde quanto più noi guardiamo anche le metà in ombra. Guardare non significa per forza agire, significa osservare senza giudicare, sapere che ci sono, non nasconderle a se stessi. Non c’è niente di più deleterio per un amore che diventare finto: succede quando si cerca a tutti i costi di evitare qualsiasi contrarietà o piccolo screzio dal ménage quotidiano: le coppie che non litigano mai per paura di rompere il rapporto sono coppie in cui l’amore presto si congela e finisce nell’indifferenza. E sono proprio quelli che negano le proprie pulsioni e si atteggiano a “bravi ragazzi” a trasformarsi, prima o poi, in traditori seriali. 

Non cercare di essere una cosa sola
Le decisioni unilaterali vanno bene quando sgorgano da dentro, senza alcuna programmazione mentale. Quando è l’istinto ad affacciarsi e ti fa dire: questo fa per me!
Ma l’ansia della coerenza a tutti i costi, l’idea che “si deve essere una cosa sola” può essere pericolosa per la psiche. Lo vediamo proprio in amore: quelli che, spinti dal bisogno di coerenza più che dalla passione, lasciano tutto per un nuovo amore, molto spesso vedono questa nuova storia naufragare rapidamente provocando strascichi, crisi personali, spesso accompagnate da forti stati di ansia o addirittura da episodi di panico e da depressione. L’anima non ci chiede di regolarizzare le cose, non è l’anagrafe! Non è interessata a che noi rispettiamo il ruolo di “persone per bene e coerenti”. L’anima ci chiede di affinare i nostri talenti, di fare il nostro fiore. Dove può portarci un nuovo incontro? Non possiamo saperlo. Si sta affacciando un nuovo lato di te, che avevi trascurato? Lascia un po’ di spazio allo sconosciuto. Così, attraverso il completamento, nutri la tua autostima: coltivando l’imperfezione, non cercando una perfezione artificiale.

Cerca la gioia nel dolore, cerca il dolore nella gioia
Uno degli insegnamenti più grandi della sapienza ebraica è il seguente: quando sei felice, fermati un istante e cerca, anche per pochi secondi, un frammento di malinconia. Quando sei triste, osserva bene: c’è sempre là in fondo, nel buio, una piccola scintilla che ride, un granello di allegria. È un esercizio semplice, che possiamo fare quotidianamente. Il regalo che ci fa, giorno dopo giorno, è però immenso: farci sedere sulla corrente stessa della vita, sulle forze profonde che la animano. Una corrente che non bada alle nostre idee ma che, senza alcuna esitazione, conduce tutti gli esseri viventi al “mare”, cioè alla propria realizzazione.

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