La delusione sembra essere il loro unico orizzonte esistenziale: la realtà è sempre al di sotto delle loro aspettative, troppo rigide verso il mondo e gli altri: ma si può ritrovare il benessere, così!
Permalosi, ipersensibili, candidi: tre aggettivi molto adatti a definire il tratto psicologico principale di "quelli che ci restano male", vittime eterne della della delusione, ampia schiera di persone che, con estrema facilità, vanno incontro a continue delusioni e frequenti stupori dalla tonalità sempre negativa. I permalosi si offendono per tutto. gli ipersensibili si feriscono per un nonnulla, i candidi vedono ogni volta distrutta una fiducia costruita non si capisce bene su cosa.
In tutti e tre i casi c’è un atteggiamento comune che crea un frequente sconforto nelle vittime di delusione seriale: porsi nei confronti della realtà con un’aspettativa intransigente. Seppure con sfumature differenti, tutti e tre i “tipi psicologici” di cui stiamo parlando si aspettano che la vita vada come vogliono loro o, al limite, che non contenga aspetti conflittuali, divergenze, caratteristiche inaspettate. Si aspettano una realtà “su misura” per i propri bisogni, fragilità e nevrosi. Chi si accorge che sono veramente troppe le cose che lo possono ferire, può cambiare la propria situazione, a patto che decida “un’inversione di rotta” nel modo di collocarsi nella realtà. Vanno cioè abbandonati gli atteggiamenti fondati sia sul vittimismo (di matrice infantile) sia sull’idealizzazione positiva (di origine adolescenziale), a favore di una vera presa di coscienza di come è la vita, cioè un insieme continuamente variabile di aspetti positivi e negativi, favorevoli e sfavorevoli.
In particolare va eliminata la teoria per la quale “le cose non vanno mai come si crede perché la vita è crudele e gli altri sono cattivi”, sostituendola con una visione più realistica, seconda la quale la vita semplicemente accade, nel suo essere variegata e multiforme e si disinteressa delle nostre aspettative. Il negativo è spesso presente, anzi è necessario alla vita, ne è parte integrante, e non possiamo aspettare che non ci sia, per poter stare bene. Togliamo piuttosto le nostre aspettative irrealistiche, e quel che accade di negativo potrà addirittura, a volte, trasformarsi nel suo opposto.