E accadono senza sforzo. L’anima le manda per farci evolvere. Ma se ti chiudi dentro i tuoi schemi mentali, se il tuo sguardo è offuscato da troppi progetti, le distruggi
Che cosa succede quando si perde la testa? Ad esempio quando ci si innamora e si mette in crisi un matrimonio? Ada (40 anni) mi dice che dalla prima sera che lo ha visto, ha «cominciato a desiderarlo, a sentire un fuoco dentro che non avevo mai conosciuto». In tre mesi decide di separarsi, prende un piccolo appartamento da sola e ci va a vivere, «aspettando lui che non arriva». Lacrime, disperazione, battaglie con il marito per il piccolo di 5 anni. «Con lui erano incontri magici, una passione pazzesca, mai sentita, un’attrazione irresistibile». Lui promette e ripromette che lascerà la moglie, ma non lo fa e, via via che lei diventa più insistente, si fa vedere sempre meno. «Le mie amiche, mia mamma, me lo avevano detto di non fidarmi. Sono disperata. Sono senza matrimonio e senza amore». Ada adesso è sola, fa fatica a tirare avanti con il suo stipendio da impiegata, perché il marito non l’aiuta: il bambino sta più col padre che con lei, che non può permettersi una baby-sitter. Ma l’elemento determinante è la disperazione, il dolore psichico, la desolazione dell’abbandono e soprattutto il senso di colpa per aver rotto il suo matrimonio, che era sì spento, senza sessualità, ma pur sempre un rifugio nel tempestoso mare della vita.
Ada non sta male perché lui non arriva - questo lo crede lei - ma perché ha fatto arrabbiare la sua Dea. La sua Donna Interiore. Ogni essere femminile la possiede nel suo intimo. Il tuo matrimonio è spento, il tuo partner non ti attrae più, non ti senti più femmina? I casi sono due: o ti condanni all’aridità sessuale, affettiva, emotiva, creativa, oppure la tua Afrodite, la Dea dell’amore, la Venere, scende in campo. Sì, Venere ha scelto Ada, le ha regalato notti magiche, una passione travolgente, perché quel fuoco che viveva la confortasse, la rigenerasse, le preparasse le strade per potenziare tutte le sue capacità cerebrali. Un buon amore lo si riconosce dal fatto che porta più lavoro, più idee, più gioia di vivere, non se diventa un matrimonio. Lo so che, forse, quello che sto dicendo potrà non piacere, ma io parlo di cose empiriche, pratiche: questo è il mio lavoro. Tutte le volte che ho visto i miei pazienti cercare di trasformare una passione amorosa in un nuovo matrimonio, ho sempre constatato il nascere di tragedie profonde. Venere si arrabbia: era venuta per farti scoprire il tesoro della tua femminilità, non per farti sposare. Ada lo era già, tra l’altro.
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Il mio non è un invito al tradimento, ma semplicemente a guardare con un altro occhio le passioni che vengono a trovarci. La purezza non è essere buoni, o astenersi, ma navigare con altri occhi nel mare della vita, delle passioni, dei desideri. Lo sguardo puro è quello che percepisce l’eros senza intenzione, senza progetti, senza commenti. Allora l’occhio innalza l’eros e Venere ci conduce alla meta individuale. Invece fissarsi sull’attaccamento è il veleno. L’eros viene per darci l’energia, per trovare il fine della nostra esistenza. Che non è stare con lui o l’altro. Ada ne ha parlato subito alle sue amiche, ma Venere ama il silenzio. «Ti innamori, proprio tu?»: il parere degli altri complica ciò che sta accadendo e soprattutto lo rende superficiale.
La stessa cosa è accaduta ad Alessia (48 anni). Un marito, un figlio e tanti sensi di colpa per essere stata per lunghi anni una madre sempre in viaggio per lavoro. Grandi successi lavorativi come manager e un matrimonio senza eros, anche se «mio marito mi ha dato una grande mano con mio figlio perché io ero sempre via per il lavoro». Aveva vicino l’uomo che serviva per il suo successo lavorativo, per il suo talento. «Pensi dottore» mi dice Alessia «una sera ho conosciuto un uomo che fa il mio stesso lavoro, è scattato qualcosa e siamo finiti a letto. Io non avevo mai tradito mio marito, il sesso non mi interessava». Alessia, che si definisce «la donna più razionale che conosco», perde la testa, lei che è sempre stata “tutta testa”. In qualche mese lascia il marito, va a vivere da sola, aspettando lui che non arriva. «Il mio sogno d’amore non si è realizzato e io sto male. Lui ha lasciato la moglie, ma sta con un’altra. Da me viene ogni tanto per portarmi a letto». Ada e Alessia: due donne deluse che hanno sbagliato l’incontro con se stesse, non con gli uomini.
«Non posso tollerare» mi dice Alessia «di essere la “donna-amante” che piange nei week-end perché lui non c’è e che passa mesi su mesi ad aspettare un sogno che non si avvera». Quando perdiamo la testa, quando irrompe l’eros, noi ci spaventiamo e cerchiamo di imbrigliarlo, di chiuderlo in un recinto matrimoniale. Ma l’innamoramento non viene per trovare un principe azzurro, ma per portare “l’energia dell’amore”, il più potente farmaco per il cervello e per l’evoluzione di ogni essere umano. Soprattutto quando arriva in età matura. È come se l’anima avesse detto a entrambe: «Siete donne insoddisfatte, non potete andare avanti così. Vi faccio innamorare per partire per il viaggio verso voi stesse». Ci vogliono gli occhi liberi per uscire dall’omologazione, dall’essere infantili e credere ai principi azzurri: occhi puri, senza passato e futuro, che assistono all’irrompere di Venere. Oggi, l’ho detto a entrambe, rispetto a prima avete trovato un tesoro: Venere. È lei che vi ha scelte, è lei che vi guida: smettete di sognare l’amore dell’abito bianco e vi farà trovare il vostro destino. Se la si ascolta, se la si accetta, se le si fa posto, Venere ci fa realizzare la nostra vera Natura. L’occhio bigotto la infastidisce.
Guarda l’Eros con uno sguardo puro, osservalo senza intenzioni, senza commenti, senza attaccamenti. Impara a viverlo senza fare domande: sta preparando la prossima tappa del tuo cammino.
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