Ognuno ha nel cassetto il sogno che vale l'esistenza. Scoprirlo o riscoprirlo porta sicurezza, salute e autostima. Due esercizi ci aiutano
Hai un sogno, il tuo sogno, quello che dà senso alla tua vita che senti con forza di voler realizzare? Se non ce l'hai cercalo in fretta, perché la vita non attende: da qualche parte quel sogno è nascosto dentro di te e sta aspettando.
Non deve essere per forza un sogno grandioso, eroico o univerale. Se desideri più di tutto coltivare piante di rose va benissimo. L'importante è che sia il tuo sogno, poiché i sogni veri non solo danno significato all'esistenza, ma fanno star bene con se stessi, accrescono l'autostima, rafforzano le difese immunitarie. Mentre inseguiamo e realizziamo i nostri sogni siamo autentici, ci prendiamo per quel che siamo senza autocritiche, lamenti, aspettative fuori luogo. L'autostima nasce dalla capacità di essere se stessi, di dar spazio ai propri sogni. Da dove cominciare? Per farlo vi proponiamo due esercizi.
Al risveglio, nello stato mentale ancora rarefatto che dalla coscienza notturna va verso il giorno, cerca dentro di te qual è il tuo sogno nel cassetto. Se la risposta non arriva, al posto di lasciar perdere e continuare la vita di sempre, fermati e sappi che il tuo sogno comunque c'è, ma è talmente "nascosto" che non riesci più a vederlo. Quindi si tratta solo di trovarlo. Per farlo impara a riconoscere i progetti sbagliati e scoprirai quello autentico.
Sfrondato il campo dai "finti sogni" o illusioni, resterà uno spazio mentale vuoto dal quale, dopo poco tempo, emergerà un'immagine progettuale vera. Ci sono dei segnali inequivocabili che lo accompagneranno: ti sentirai pervadere da uno stato di eccitazione, da un entusiasmo che ti accende. Percepirai in te un'urgenza che, al posto di metterti ansia, si tradurrà pian piano nella fiduciosa attesa che ciò che vedi si realizzi e non avrai dubbi né perplessità a riguardo.
Il progetto che senti al centro della tua esistenza va custodito in segreto. Se hai individuato un progetto che senti davvero tuo, non comunicarlo a nessuno, almeno per un po'.
Questo esercizio si rifà alle modalità con cui le antiche popolazioni, in ogni angolo della Terra, creavano inconsciamente i misteri sacri e i conseguenti rituali. La produzione di un elemento segreto e nascosto, che diventava tabù per chiunque non apparteneva al nucleo tribale, forniva al gruppo un senso di identità e una forza altrimenti non esprimibili. Lo stesso schema - come ha scoperto la Psicologia Analitica - ha valore per la psicologia del singolo individuo e lo aiuta a ritrovare l'autostima.