Se vuoi conquistarla e tenerla con te non occorre che diventi migliore, ma che impari ad accogliere tutto quello che sei, senza alcun giudizio: allora la produci spontaneamente
Per parlarvi del numero di Riza Psicosomatica che trovate in edicola, voglio partire dalla e-mail di Sandra, affezionata lettrice del nostro giornale, che per lei è come una ”pietra preziosa”. Grazie ai vostri libri, alle vostre riviste, alle vostre parole sto molto meglio non pianifico più, non giudico e accolgo tutto gli stati d’animo che sento dentro di me. Ecco la strada da seguire per il benessere e l’autostima, Sandra l’ha capito molto bene…
Ecco un breve campionario di regole che tentiamo di seguire nella vita di tutti i giorni, pensando che ci portino all’autostima: ”Devo mandar via l’insicurezza, devo diventare più forte, imparare a parlare meglio in pubblico, devo lottare per essere una persona migliore, non quella che ieri sera ha fatto una scenata terribile al mio compagno e ora teme di aver rovinato il rapporto.” Così non funziona, imporsi simili compiti distrugge l’autostima!
Autostima vuole dire sapere che dentro di me c’è una donna che fa scenate e io voglio averne cura come fosse una sorella, una compagna di viaggio. Si potrebbe obiettare ma che persona sono se faccio le scenate e rovino i rapporti. E se quella donna che rompe i rapporti, ne sapesse più di te, se sapesse dove portarti e dove andare? Sarebbe un peccato non darle spazio…
Poi, chiudere gli occhi e immaginarla, come se fosse capace di trasportarci in un altro tempo, in un’altra realtà. La immaginiamo vestita con abiti di altre epoche, di altri mondi, magari armata di lance e spade. I greci avevano dee armate ed erano quelle che trasformavano il mondo. Con l’immaginazione, possiamo richiamarle al nostro fianco anche adesso.
Autostima, nel senso più profondo del termine, è non ostacolare tutti i personaggi che mi caratterizzano, compresi quelli che ci piacciono di meno, perché spesso sono quelli che servono di più!. Buona lettura