Il grande scrittore francese Victor Hugo scriveva della malinconia che è “la gioia di sentirsi tristi”. Si potrebbe effettivamente definire la malinconia come il desiderio, in fondo all’anima, di qualcosa che non si ha mai avuto, ma di cui si sente dolorosamente la mancanza.
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Malinconia: non è tristezza, nostalgia o depressione
A differenza della nostalgia, dalla tristezza o dalla depressione, la malinconia può non essere diretta verso alcun oggetto o situazione particolare e può anche costituirsi come un tratto tipico della personalità. Il malinconico è facile da riconoscere: silenzioso, chiuso in sé ma fantasioso e romantico, con una spiccata tendenza a ritirarsi nel proprio mondo. Il termine in realtà deriva da una deformazione della parola “melancolia”, usato nell’antica medicina ippocratica per indicare uno stato di abbassamento dell’umore che si credeva dovuto a una eccessiva secrezione di bile nera da parte del fegato (in Greco: melanos = nero e chole = bile ). Questa condizione generava nel soggetto debolezza, pallore, magrezza e umore triste: da qui lo stereotipo del “malinconico”.
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Combattere la malinconia? Non sempre è la strada giusta
Molte persone ci chiedono come combattere la malinconia, ma non sempre scacciarla si rivela utile. Anzi, in molti casi la malinconia è "positiva". Si deve accogliere quando:
- Genera creatività
Si tratta dello spleen, un termine coniato dal poeta simbolista Charles Baudelaire. Si realizza quando la malinconia si traduce inuna fertile produzione artistica che dà sbocco alla sofferenza trasformandola in creatività. Solo se non viene scacciata subito, la malinconia può liberare questa energia ispiratrice. - Apre allo sguardo interiore
La malinconia spinge a ritirarsi in sé stessi. Questo stato d’animo può essere utile quando favorisce l’introspezione e stimola a rivolgere lo sguardo verso il mondo interiore. Se accogli questo sentimento senza spaventarti puoi raggiungere una conoscenza più profonda di te stesso e delle tue emozioni. - Vuole dirti “Rallenta!”
Sotto l’effetto della malinconia si è portati a sospendere la frenesia quotidiana e ad affrontare le normali attività con un ritmo più lento. Come la natura ha i propri cicli di attività e stasi, così anche la psiche: e allora la malinconia - lungi dall’essere un sentimento negativo - crea una nuova nascita interiore.
Quando la malinconia diventa dannosa
In altri casi, la malinconia è un sentimento che ci fa regredire, non aiuta anzi ostacola la nostra naturale evoluzione. Accede quando:
- Ti porta a rimuginare
Rimuginare è uno stato mentale; essere malinconici è uno stato d’animo. Nel primo caso, il pensiero domina e ti tiene in scacco; nel secondo, il pensiero è dolce, pacato e sullo sfondo. Per “fermare” la mente puoi usare la tua musica preferita oppure disegnare, danzare, cucinare... - Ti isola dal mondo
Puoi essere malinconico a momenti o per interi giorni. Ma questo sentimento, quando viene accolto, dopo un po’ di tempo si esaurisce e lascia spazio alla gioia. Se preferisci stare “ritirato” nel tuo mondo piuttosto che affrontare quello reale, forse stai fuggendo. E non si tratta di malinconia, ma di depressione.
Collabora dal 2001 con l'Istituto Riza di Medicina psicosomatica di Milano ed è docente presso la Scuola di specializzazione in Psicoterapia a indirizzo psicosomatico dell'Istituto stesso. Ha scritto per le riviste: Riza Psicosomatica, Salute Naturale e Dimagrire altro…