Gli omega 3 sono acidi grassi che servono a ringiovanire tutto il corpo, dall’intestino al cervello: ecco come farne scorta
Se c’è qualcosa di cui ogni donna dopo i 40 anni non dovrebbe fare a meno sono gli acidi grassi Omega 3. Si tratta di sostanze che il nostro corpo non sa produrre da solo e che dobbiamo introdurre con l’alimentazione oppure con un integratore e sono davvero fondamentali per restare giovani. Ormai la ricerca ne è sicura, non c’è organo o distretto corporeo che non tragga da loro qualche beneficio. Gli omeg 3 sono utili per mantenere un cervello giovane e attivo, aiutano il cuore e lo difendono dall’infarto, rendono forte l’apparato muscoloscheletrico, prevenendo l’osteoporosied eliminando i dolori articolari e poi aiutano la pelle, migliorano la vista, placano l’intestino irritato e sono preziosi nella lotta ai tumori.
Ma l’azione più preziosa è forse quella meno visibile: aiutano a contrastare quella forma di infiammazione di basso grado che è ormai considerata una delle prime cause dell’invecchiamento ed è all’origine delle più diverse patologie. Insomma grazie agli Omega 3 tutto in noi funziona meglio. Le donne hanno bisogno di Omega 3 in ogni fase della vita, ma devono fare attenzione a garantirsi questi nutrienti soprattutto quando si avvicina la fine dell’età fertile. Con il calo degli estrogeni viene meno la capacità del corpo femminile di trasformare uno dei grassi Omega 3, l’acido alfa-linolenico (ALA), presente nelle fonti vegetali di Omega 3, nelle sue forme più attive. Si riduce così la disponibilità di questi acidi grassi così preziosi, in una dieta moderna che è già piuttosto scarsa di questi nutrienti: dovremmo assumerne almeno 250 mg al giorno, mentre oggi la media è tra i 170/200 mg.
La fonte alimentare più importante di Omega 3 sono i prodotti ittici. Sarebbe sufficiente mangiare pesce due o tre volte a settimana per garantirsi un buon introito di Omega 3. Altre fonti sono l’olio di semi di lino, le alghe e i semi di chia. Per moltiplicare le fonti alimentari di Omega 3 puoi contare anche sugli alimenti fortificati, come il latte (anche vegetale) o le uova, ottenute facendo mangiare alle galline mangimi con semi di lino.
La forma più attiva ed efficace degli Omega 3 si è rivelata una sostanza chiamata docosaesaenoico, indicato con la sigla DHA. È questa che devi cercare sulle confezioni degli integratori di Omega 3 (talvolta è associato all’altro Omega 3 già preformato, l’acido eicosapentaenoico o EPA). La fonte da cui vengono ricavati è l’olio di pesce, che viene racchiuso in perle: oggi esistono integratori che sono anche in grado di evitare lo sgradevole ritorno di sapore. Non acquistare invece gli integratori che riportano la semplice dicitura “olio di pesce”, senza specificare la composizione in acidi grassi essenziali. Esistono anche integratori di DHA per vegani, costituiti da olio ad alto tenore di DHA derivato dall’alga Schizochytrium. La posologia varia a seconda dei prodotti, ma in genere è di una o due capsule al giorno. L’assunzione di Omega 3 trae vantaggio dal lungo periodo. Le integrazioni a base di Omega 3 dovrebbero infatti essere protratte per due o tre mesi; durante tale periodo il nostro metabolismo cellulare viene riequilibrato e avviene una ristrutturazione profonda delle membrane cellulari.