Le noci sono il migliore nutrimento per le cellule nervose e un grande aiuto per prevenire Alzheimer, demenza senile e disturbi dell’apprendimento.
Basta vedere come la noce assomigli a un cervello “in miniatura” per comprendere che questo frutto è quanto di più indicato per migliorare la funzionalità cerebrale. La legge dell’analogia, su cui si basa tutto il rapporto tra l’uomo e la natura, è semplice. Ecco spiegato il motivo per cui mangiare una manciata di noci al giorno per tutta la stagione autunnale è un gesto semplice ma indispensabile per rigenerare le cellule del sistema nervoso centrale.
Molte ricerche recenti lo confermano: uno studio condotto da David Geffen e Lenor Arab, presso la School of Medicine dell’Università della California, dimostra che mangiare noci aumenta la capacità di elaborazione delle informazioni e migliora la memoria: “La funzione cognitiva di adulti che hanno partecipato allo studio e consumato noci”, dichiarano gli autori, “è di gran lunga superiore a quella di persone che non hanno consumato noci, indipendentemente dall’età, dal sesso o dall’etnia . Lo studio americano inoltre estende le sue considerazioni ai possibili effetti benefici della noce sull'incremento dei casi di Alzheimer e della demenza senile.
Secondo i dati dell’OMS, il numero di nuovi casi di Alzheimer ogni anno è di circa 7,7 milioni in tutto il mondo, e il numero di persone affette da demenza è stimato intorno ai 35,6 milioni. Si prevede che questo numero possa raddoppiare entro il 2030. Le noci, nel loro piccolo, potrebbero dare una mano ad arginarlo. Ci sono molti principi attivi nel gheriglio: antiossidanti, numerose vitamine e minerali. La noce, poi, è l’unico frutto a guscio ricco di una quantità significativa di acido alfa-linoleico (ALA), un acido grasso Omega 3 indispensabile per la salute del cervello e anche del cuore.