Riportiamo i legumi sulle nostre tavole, come facevano i nostri nonni! Sono più sani della carne e tengono lontane le malattie neurodegenerative: ecco quali privilegiare
Un tempo la carne si mangiava di rado, non così i legumi. E ancora oggi tra le buone abitudini di chi vive a lungo vi è proprio l’assenza, o la scarsa presenza sulla tavola, di bistecche, salumi e affettati. Le proteine di origine animale sono, in base a quanto sta emergendo dalla ricerca scientifica, una delle componenti meno salutari della nostra dieta. Per essere giovani “di testa” (e non solo) meglio ridurre la carne, in particolare quella rossa e "riammettere" sulle nostre tavole i legumi, troppo speso dimenticati. È questa una delle conclusioni cui è arrivato l’Istituto neurologico Besta di Milano che da tre anni si occupa di studiare quanto ciò che mangiamo influenzi la comparsa di malattie neurodegenerative. Digerire e assimilare le proteine di origine animale inoltre porta alla produzione di tossine acide e cataboliti, che dobbiamo poi smaltire. Un eccesso di queste sostanze di scarto affatica il cervello, rallenta l’intero metabolismo e aumenta la produzione di radicali liberi. Ma in una dieta vegetariana le proteine non mancano di certo. A fornirle sono i legumi, così presenti nell’alimentazione contadina e oggi spesso assenti dalle nostre tavole.
I legumi sono una delle fonti più ricche di ferro, un minerale indispensabile per avere energia e per la sintesi di emoglobina, la proteina specializzata nel trasporto di ossigeno al cervello e a tutto il corpo. Fagioli, lenticchie, cannellini hanno 8 mg di ferro ogni 100 g, il doppio della carne di cavallo, che ne contiene 3,9 mg per 100 g. Per renderlo più assimilabile sottoponi i legumi secchi all’ammollo.
Dai, nel tuo menu settimanale, un posto d’onore alle lenticchie: questi legumi contengono aminoacidi che servono per produrre norepinefrina, un neurotrasmettitore che garantisce riflessi pronti.
Tra i segreti di longevità delle popolazioni orientali c’è la soia. È uno dei legumi più usati nelle diete vegetariane perché fornisce proteine di buona qualità, insieme a grassi polinsaturi che, a differenza di quelli presenti nella carne, non aumentano il rischio di ictus o infarto. Ci sono diversi modi per consumarla. Dalla soia si ottiene ad esempio il tofu, ma anche il tempeh, una cotoletta ottenuta dai suoi fagioli fermentati, un vero toccasana anche per l’intestino.