In questo periodo privilegiamo le qualità di miele più amare, come quello di nespolo o corbezzolo: sono un toccasana per il fegato, le vie urinarie e le difese
L’esistenza del miele è una delle prove più lampanti della profonda intelligenza della Natura. E della sua concretezza: in questo fantastico prodotto c’è il miracolo della salute “al naturale”, della cura, della prevenzione. Riflettiamo: non è miracoloso che un piccolo insetto come l’ape sia capace di trasformare il fiore in miele? Si tratta davvero una sostanza di cui non si dovrebbe fare a meno, anche per dire addio agli zuccheri raffinati o peggio ai dolcificanti. Il miele no: è il dolce della vita, è il latte della natura, è l’esempio magico della metamorfosi di un fiore in un cibo.
Ma qual è la stagione migliore per utilizzare questo elisir? Proprio l’autunno. La Medicina delle Tradizioni lo sapeva bene e cercava il miele per avere l’energia, la forza, la vitalità per passare indenne il periodo dell’umido, forse l’agente atmosferico più pericoloso per la salute. Allora largo ad esempio al miele di carrubo, il re dei Monti Iblei in Sicilia, di colore ambra scuro: cristallizza facilmente e ha proprio il profumo tipico dei fiori di carrubo. Ripulisce l’intestino, protegge la sua delicata mucosa. È ottimo quindi per le infezioni croniche del colon. Il vero signore dei mieli dell’autunno è però quello di corbezzolo. Gustate il suo retrogusto amaro: spalmatelo al mattino a colazione sul pane nero.
Il top di prevenzione, depurazione e rinforzo del sangue e del sistema immunitario si ottiene dolcificando con questo miele una tisana di fiori, foglie e radici, proprio di corbezzolo, al mattino dopo colazione e la sera prima di dormire (3 cucchiaini di fiori-foglie-radici per due tazze d’acqua). Questa tisana è un potente anti-arteriosclerosi, disinfiamma e disinfetta le vie urinarie e protegge il fegato, l’organo della forza e della vitalità, come ci ricorda la medicina cinese. Un altro miele scuro, è quello di nespolo, prodotto soprattutto sulla costa ionica. Associato a quello di timo, attiva nei tessuti capacità antibatteriche veramente speciali. Bisogna ricordare che tutti i mieli contengono sostanze che li proteggono dai virus, dai batteri e per questo non hanno bisogno di conservanti e nemmeno di sostanze chimiche protettive.