La paleo dieta è uno stile alimentare che sta prendendo sempre più piede, specie per dimagrire: funziona perché ha molte frecce al suo arco, e qualche limite da correggere
Cos’è e come funziona la paleodieta che negli ultimi anni si sta diffondendo anche nel nostro paese? Il significato semplice è: mangiare come nel paleoticio. Ovvero, la filosofia sulla quale si sorregge è che la nostra alimentazione dovrebbe tornare a essere quella degli uomini primitivi.
I benefici? Più salute, meno grasso, meno cellulite: il sovrappeso di massa è un problema moderno, sconosciuto nel paleolitico. La parola d’ordine della paleo dieta: “naturale”. I nostri antenati mangiavano quello che trovavano a loro disposizione: bacche e frutta, vegetali, carne cacciata, pesce pescato e niente farine raffinate e niente dolci. I cibi spazzatura e i prodotti industriali non erano una minaccia, semplicemente non esistevano.
Questo stile alimentare non si basa tanto sul conteggio delle calorie, né prescrive specifiche quantità di cibo, ma nonostante questo aiuta a dimagrire. Il segreto è presto detto: si tratta di un vero e proprio stile di vita che punta a riavvicinarsi alla vera natura dell’uomo, per cui considera fondamentale l’esercizio fisico, per costruire la massa magra con costanti passeggiate all’aria aperta nelle ore di luce, perché la vita attuale porta a una desincronizzazione del nostro orologio biologico rispetto ai ritmi della natura. Mangiare come i primitivi vuol dire comprendere quali siano gli equilibri che hanno mantenuto la nostra specie in vita per milioni di anni senza farmaci, e cercare di riportarci, nei limiti del possibile, a quello stile.
La dieta paleofa dimagrire perché determina una riduzione dello stato infiammatorio del corpo, che porta con sé una riattivazione del metabolismo. I cibi naturali nutrono con meno calorie e hanno un maggior potere depurativo. Secondo la paleo dieta, il nostro corpo è fatto per usare come fonti energetiche anche grassi e proteine, alimenti che fanno scattare in fretta lo stop alla fame. L’alimentazione moderna, invece, ricchissima di carboidrati, bypassa questi meccanismi. Ecco perché è facile eccedere mangiando pane e pasta: il nostro organismo non è predisposto a dire “stop” a questi cibi.
Ma come mangiavano i paleolitici? Sono concessi carne, pesce e uova, e da evitare sono cereali, latte e latticini, legumi e zuccheri industriali. Se carne dev’essere, questa deve provenire da animali alimentati in modo naturale, ad esempio i bovini con erba, il pesce non dev’essere di allevamento, le uova da galline del contadino e vegetali stagionali, a chilometro zero, coltivati senza pesticidi. I vantaggi? Maggior presenza di nutrienti dimagranti in quello che mangiamo: più vitamine, più antiossidanti, più grassi buoni, tutti preziosi attivatori metabolici.
Seguire in tutti i suoi precetti la paleo dieta è davvero complesso per via della difficoltà data da una rigida lista di alimenti consentiti e vietati che dice con precisione cosa mangiare. Inoltre questo stile alimentare presenta dei limiti, perché richiede di rinunciare completamente ad alimenti importanti come i cereali e i legumi e questo da un punto di vista nutrizionale non è corretto. Però è possibile sfruttarne alcuni principi fondanti, soprattutto come occasione di “disintossicazione” dal cibo industriale, confezionato, elaborato e pronto che siamo abituati a mangiare così di frequente e che è anche uno dei maggiori responsabili dei nostri chili in più.