Spesso il ritmo del cuore si altera a causa dell’ansia o dello stress: in assenza di patologie cardiache, puoi vincere la tachicardia con la natura
L’apparato cardiovascolare è un sistema complesso costituito dal cuore e dai vasi sanguigni che permette al sangue di raggiungere, irrorare e nutrire tutti i tessuti del corpo, la sua efficienza è quindi fondamentale per il buon funzionamento di ogni distretto corporeo e di ogni cellula. Per conservarlo in buona salute è necessario mantenere pulito il sangue e i vasi che lo contengono, ma soprattutto preservare il cuore dai fattori che possono minacciarlo. Al primo posto tra i fattori dannosi per il cuore figurano l'ansia e gli stress prolungati, compresi quelli emotivi o affettivi, che allertano il Sistema Nervoso Simpatico e, oltre a interferire col ritmo cardiaco, mandano in circolo un surplus di cortisolo che contrae i vasi. Non a caso le ricerche dimostrano che la probabilità di avere un infarto è più alta nelle prime tre ore dopo il risveglio (+ 40%) e di lunedì (+13%), a causa dello "stress dell'avvio”, di giornata o di settimana.
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Le più comuni alterazioni del ritmo comprendono un complesso di sintomi - extrasistoli, tachicardie, bradicardie e aritmie in generale - che non dipendono da una vera e propria patologia cardiaca, ma da un aumento dello stato di tensione emotiva. Nella tachicardia (da tachis = accelerato) il cuore sembra saltare in gola o scappare dal petto. Nel linguaggio psicosomatico, il cuore che “batte in gola”, luogo deputato alla comunicazione verbale, rivela il bisogno pressante di esprimere con urgenza un’emozione.
Nelle alterazioni del ritmo occasionali e lievi, è utile assumere una tisana sedativa a base di melissa, passiflora e fiori di camomilla matricaria, che agiscono in sinergia sia sulla componente infiammatoria che su quella spastica e ansiolitica. Per prepararla versa in una tazza di acqua bollente un cucchiaio del miscuglio, lascia riposare per qualche minuto, filtra e dolcifica con un cucchiaino di miele di tiglio.
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L'eretismo cardiaco è un disturbo funzionale su base ansiosa che comprende extrasistoli, tachicardie, dispnea da sforzo, dolore precordiale e oppressione toracica. Negli stati ansiosi a componente affettiva possono essere presenti anche bolo isterico e dolori vaganti. Benché non sia in sé una vera patologia, l'eretismo cardiaco interferisce col ritmo fisiologico, aumentando la frequenza del battito e sottoponendo le coronarie a un superlavoro. Inoltre il cortisolo e l'adrenalina che i surreni mandano in circolo nei momenti d'ansia acuta contraggono i vasi sanguigni, generando picchi ipertensivi. Alla lunga questa altalena funzionale può generare un disturbo noto come "eretismo cardiaco", con sintomi come extrasistoli, tachicardie, dispnea da sforzo, dolore precordiale e senso di oppressione toracica.
La terapia di fondo dell'eretismo cardiaco è l'oligoelemento Manganese-Cobalto, da accompagnare a tutti i rimedi indicati. Se ne assume una fiala sublinguale a giorni alterni, la mattina a digiuno, per un minimo di tre mesi.
Il rimedio naturale più indicato per contrastare l'eretismo cardiaco è l'estratto di foglie di olivo, ricco di oleuropeina, un polifenolo antinfiammatorio, antiossidante e immunomodulante, oltre a lignani e idrossitirosolo, altamente benefici per il sistema nervoso e per quello cardiocircolatorio. Tonico cardiaco, l’olivo ha un'azione ansiolitica e vasodilatatrice a livello coronarico, regola la pressione e contiene acidi grassi polinsaturi che riducono il colesterolo LDL, mantenendo pulite vene e arterie. La posologia consigliata è di 2 capsule al giorno di estratto secco di foglie d'olivo, titolato al 12,5% in oleuropeina.
Tra i rimedi omeopatici è indicato Lachesis 30 CH monodose quando il soggetto è iperteso e le crisi d'ansia, che nascono soprattutto quando si sente trascurato o attaccato, si accompagnano a tachicardia, violente emicranie e vampate. Se ne assume una monodose una volta alla settimana, per un mese.
L'angina pectoris si manifesta con un dolore cardiaco acuto dovuto al restringimento dell'arteria coronarica - per uno spasmo del vaso o per aterosclerosi - che può diventare cronico. Se la riduzione del flusso sanguigno è totale può dar luogo a un infarto e, a seconda dell’importanza delle arterie interessate, “inattivare” una parte di cuore più o meno estesa.
Contro le crisi anginose funziona il Biancospino (Crataegus oxiacantha)
Pianta del cuore per eccellenza, il biancospino agisce sia a livello dell’organo che sulla componente nervina del sistema cardiovascolare. Vasodilatatore, cardiotonico, ansiolitico, il biancospino riequilibra la pressione arteriosa modulandola, ed è un ottimo rimedio per i disturbi da distonia neuro-vegetativa, come palpitazioni, dispnea, dolore toracico e vampate congestive. Assumerlo restituisce serenità emotiva e mentale, producendo una piacevole sensazione di benessere. Posologia: Tintura madre di Biancospino, 30 - 40 gocce diluite in poca acqua, tre volte al giorno
I sintomi sembrano quelli di un attacco di cuore: soffocamento e costrizione al petto, palpitazioni, sudorazione, tremori, brividi o vampate di calore, formicolio agli arti, senso di instabilità e paura di morire. Ma una volta portati all’ospedale per i controlli del caso la diagnosi è: attacco di panico. Una diagnosi che dovrebbe essere rassicurante, ma lascia la persona confusa, disorientata e più spaventata di prima: se non ci si può nemmeno fidare dei propri sintomi, come si fa a capire se si è in pericolo o no? E se dovesse succedere ancora, cosa faccio? Per fortuna la medicina naturale può aiutarci con i rimedi adatti, da usare per almeno 3 mesi: